Un altro tormentone al quale non si sfugge sono i regali ma non ai propri cari ma alle maestre e intendo di ogni ordine e grado, comprese quelle di danza, piscina e annessi e connessi ovvero personale bidellabile e assistenti che a onor del vero meritano spesso più degli altri.
Stranamente quest'anno ancora non si è partiti con la caccia al versamento volontario della quota e al toto regali, forse perchè ci troviamo in due debutti scolastici: inizio elementare e inizio materna e sono tutti più timorosi.
Temo quindi caccia affannosa all'ultimo momento alla ricerca di soldi e idee.
E' opportuno ovviamente fare lo stesso regalo alle maestre della stessa classe ma non è una cosa facile perchè spesso si trovano a lavorare insieme signore ottuagenarie e fresche trentenni oppure semplicemente donne dai gusti molto diversi, dal classico al trash.
All'inizio forse si procede in maniera autonoma con l'intenzione di fare giusto un pensierino e poi ci si svena per delle boiate assurde. Allora si è pensato bene di coalizzarsi con i genitori di tutta la classe per fare poi spesso grandi boiate ma mimetizzati nella massa.
In questo periodo prende lo spirito della manica larga, il desiderio di regalare tutto a tutti, sarebbe bello se solo uno all'uscita non dovesse strisciare la carta di credito.
Sarebbe bello fare un regalino anche a chi si conosce poco ma che riteniamo meritevole di affetto e riconoscenza, d'altra parte Natale è l'unica ricorrenza davvero universale e riconosciuta da tutti.
Vedo passare e depositare nelle sale d'aspetto di medici e professionisti vari vagonate di cesti e bottiglie di vino.
Ricordo i pacchi natalizi che ci davano in ufficio in passato, si ricevevano e si commentavano, confrontandoli con gli anni passati e traendo le conseguenze; ricordo il pandoro Bauli edizione speciale da 2 chili in occasione del 2000, il pacco con un salame intero, ai maschi il whiskey, alle donne l'amaretto di Saronno, l'immancabile scelta: pandoro o panettone?
L'anno che divenne come il paniere istat, i beni di prima necessità: mandarini, lenticchie. Il pacco comprato già fatto o quello composto comprando le cose al supermercato e quindi consegnato in buste di plastica. Il cesto sempre più piccolo fino a diventare semplicemente una bottiglia di spumante e pandoro (o panettone) e fino a che è sparito del tutto.
Chissà se esisteranno ancora in altre realtà lavorative?
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