pubbli larga

martedì 30 giugno 2015

Opss

E' successo di nuovo...o come direbbe quella gajardona di Britney Spears "Opss I did it again".

Mi sembra di essere tornata indietro di due-tre anni.
Ho ripreso il vecchio post, ricordavo un altro titolo tipo "E invece era un calesse", non lo voglio neanche rileggere per non aggiungere altro livore.

Stesse sensazioni, stessa amarezza, stessa mea culpa: ma tu allora non cambi proprio mai, l'esperienza e il passato non ti insegnano nulla.
Dicono i saggi: chi nasce tondo non può morire quadrato.

Ed evidentemente queste è il mio essere.
Mi appassiono violentemente e perdutamente a nuove persone, mi ci dedico, gli apro cuore, anima, casa e portafoglio e poi rimango fregata.
Dejavu o meglio dejavècu si può dire?
Già vissuto, già visto.

Qualcosa però sta cambiando, sto cambiando.
Non spreco tempo, energie, parole a difendermi da accuse che non sento di meritare.
Ora chiudo, in maniera incredibilmente fulminea, forse stupendomene io per prima. Ma non ho tempo da perdere con gente che non merita.
Un colpo di spugna come se non fosse mai esistita, come se non avessimo mai avuto niente a che fare.
Forse è questa "crudeltà" l'eredità che viene lasciata da 'ste batoste.
Il tutto non avviene proprio in maniera indolore, due, ma proprio due, lacrime sono scese, roventi e di rabbia a tracciare la pelle, a lasciare un segno, una traccia indelebile dentro di me.

Se potessi cancellerei davvero queste persone dalla mia vita, una si è autoeliminata espatriando, l'altra è qui e la incrocio varie volte. Niente di più di un fastidio; un saluto, questo sì non si nega manco a li cani, fatto con un cenno è il massimo che posso fare. Più di così non mi viene proprio!

Ri-succederà,chissà quante altre volte. Non mi sento migliore o peggiore di altri ma voglio stare in pace con me stessa, essere circondata di persone vere.

Siamo alla vigilia delle vacanze 2015, farò in modo che siano le migliori per le Pop, davvero le vacanze migliori della loro vita.
Tutto il resto, fuori dalla porta, cordialmente fanculo!



martedì 16 giugno 2015

I vandali (NON) spiegati a mia figlia

Siamo arrivati alla 7° (e dico settima) incursione nella scuola della Pop dall'inizio dell'anno.
Ricordo la prima volta lo smarrimento, l'angoscia nel vedere la macchina dei carabinieri parcheggiata fuori scuola, arrivare lì con la Pop, ascoltare incredula ciò che è successo per poi tornare indietro e cercare in qualche modo di rispondere alle sue incalzanti domande:"Ma che è successo? Perchè non vado a scuola? Dove sono i miei amici?".
Rabbia per chi si è permesso di violare quel mondo ovattato e colorato dei bimbi, sconcerto nel vedere come viene gestita la cosa. Si pensa a tante cose ma forse non ai bambini. Non sarebbe stato meglio avvisare prima le famiglie, facendo rimanere i piccoli a casa senza arrivare a scuola e farli assistere alla confusione, alla visione del loro ambiente sconvolto e deturpato da estranei?
Sento la maestra che sentenzia:"Saranno stati gli zingari, anzi 'i zincheri". Non ci sto, non mi piacciono le conclusioni affrettate, il qualunquismo, le sentenze buttate lì tanto per. Soprattutto quando i bambini sono lì presenti che vedono e assorbono tutto come spugne.
Che fanno questi vandali quando entrano a scuola?
Buttano un po' le cose per aria, mangiano, bevono, delle volte fanno cacca e pipì.
Non rubano niente, forse perchè non c'è più nulla da rubare.

Come fanno ad entrare nella scuola?
Intorno c'è una ringhiera che anche il Grande Puffo scavalcherebbe con un salto e poi mille finestre e porte di facile accesso, vari angoli bui da cui è possibile agire indisturbati.

Ma non c'è un portiere vedo lì la casa?
Sì c'era ma poi è andato in pensione e l'abitazione resta di sua proprietà quindi sta lì ma non è più tenuto a vigilare.

Sono seguite varie riunioni di genitori in cui si è cercato di trovare una soluzione.
A parte la scarsa partecipazione resta con desolante amarezza da constatare che la soluzione più indicata da tutti è...Chiamiamo il Gabibbo, o Le Iene, o Striscia...
Questa è una decisione che mi fa imbestialire.
In un regno di fantasia mi piacerebbe rivolgermi a Superman o Spiderman invocandoli come una donnicciuola "Aiutooooo!" ma che il supereroe moderno, il deus ex machina dei nostri tempi sia un panzone rosso genovese non ci sto!

Altri espedienti tecnici hanno trovato vari ostacoli: le inferriate alle finestre non vanno bene perchè non sono a norma e chiuderebbero in trappola i bambini in caso di pericolo, le telecamere non vanno bene perchè i genitori non vogliono che immagini dei pargoli finiscano chissà dove ecc.

La questione numero uno è che l'antifurto perfetto non esiste e questo lo sappiamo bene vale anche per le automobili e le abitazioni; l'unica cosa che si può fare è usare degli strumenti che ostacolino l'operare dei ladri sperando che nel frattempo intervenga qualcuno o che loro per primi desistano.

La questione numero due è che tanto il comune non ha soldi.

Si è cercato di far partire una colletta fra i genitori ma dopo 5 minuti di entusiasmo la cosa si è smontata al grido di:"A me che me frega tanto mi fijo farà solo un anno ladddentro" e "Sentenefrega a te sapessi a me".

Una volta si è tentata una raccolta di firme a seguito di un comunicato abbastanza farneticante in cui si dava la colpa ai zincheri al che mi sono chiesta se davvero forse non avessero già installato le telecamere viste le precise accuse.

Tutto si è arenato tranne i vandali che hanno continuato a imperversare nella nostra scuola come niente fosse.

Menzione speciale alla volta in cui hanno aperto l'acqua in bagno bloccando un rubinetto verso il soffitto e facendo crollare il controsoffitto.
Altra menzione per la doppietta: sono riusciti a entrare per due notti consecutive mangiando una volta le patatine e l'altra i biscotti.

La prima volta che è successo i bambini non sono entrati a scuola.

Poi, ahimè, forse l'errore è proprio questo, ci si abitua un po' a tutto, per cui si va avanti.
Dopo aver constatato:"Oh no di nuovo!", i bambini entrano lo stesso a scuola, al massimo stanno in un'altra aula e dopo una sommaria ripulita denominata pomposamente "disinfezione" tornano nella propria.

Un altro episodio è successo durante le feste natalizie, noi eravamo appena rientrati in Italia quando acceso il cellulare e rientrata in possesso di Whatsapp mi giungono valanghe di messaggi sulla nuova irruzione dei vandali: bentornati a casa!

Ed ora per l'ennesima volta ci risiamo.
Ari-Gabibbo, ari-funzionario educativo fantoccio che non fa nulla, ari-promesse delle autorità.

Un'altra cosa che mi dà fastidio è che venga strumentalizzato il tutto per altri fini. Ci sono varie frange politiche in zona per cui ogni pretesto è buono per organizzare ronde anti-prostitute ma soprattutto sgomberi degli insediamenti abusivi del parco. 

C'è sporcizia nel quartiere? Colpa loro! Ci sono incendi di motorini? Idem! Mi prude un piede? Idem!

Io non credo che c'entrino niente anche perchè non vedo cosa ne possano ricavare. Piuttosto penso si tratti di qualche ragazzetto annoiato.

In ogni caso di sicuro bisognerà sistemare la scuola in modo adeguato sul fronte sicurezza e che non sia un porto di mare.

Io alla Pop, forse sbagliando, non ho detto nulla.
Già vedo che inorridisce indicando le scritte dei writers sui muri e mi dice:"Non si fa, al massimo si può attaccare un foglio e disegnarci sopra ma sul muro proprio no".

Non ci vuole un genio a capire che i bambini assorbono il contesto in cui si trovano, l'ambiente in cui vivono, prendono esempio dal quotidiano, da quello che vedono. 

Vaglielo a spiegare che c'è gente che non ha di meglio da fare che entrare nel suo mondo,  in quella che è la sua seconda casa e sporcarlo, metterlo a soqquadro solo per il gusto di farlo. Che tocca le sue cose, che porta via il suo sacchetto con il cambio, che prende le sue coppette di gelato proprio quel giorno che era previsto sul menù della mensa.
Che chi dovrebbe vigilare su queste cose che se ne frega, che con tutto quello che hanno speso di pulizie straordinarie da mo' che avevano pagato un impianto di antifurto.
Non glielo posso spiegare tutto questo perchè significherebbe accettarlo come possibile, reale e soprattutto vorrebbe dire anche arrendersi di fronte a tutto questo.