pubbli larga

mercoledì 20 febbraio 2019

Lunga vita alla regina

Ho ricominciato ad ascoltare la radio.



È un mezzo che ho sempre adorato, che mi ha spesso accompagnato lungo le giornate, perenne sottofondo discreto.
È uno strumento che mi ha sempre affascinato, mi sarebbe piaciuto andare a visitare uno studio radiofonico per vedere com'era, cosa c'era al di là del vetro ma poi forse, avendone pure la possibilità, non ho mai approfondito la questione per non svelare la magia.

Su di me ha esercitato un fascino molto superiore alla televisione in cui la differenza è che forse è tutto troppo esplicito e aggressivo. La radio è mistero, fantasia, immaginazione, ti dà la possibilità mentre la ascolti di fare altre cose, di dare nella mente un volto alla calda voce che senti dall'apparecchio.

Non so come e quando ho iniziato ad ascoltarla, forse per imitazione, a casa mia c'è sempre stata la radio, e non la tv, in cucina, sintonizzata sulla Rai.

Con i primi risparmi ho comprato una radio più potente, con due spazi per le cassette. Eccola, era proprio questa




Era sempre alla mia destra sulla scrivania quando studiavo.

In seguito ne comprai una mooolto più grande, seria, addirittura con il cd.

Alle scuole medie ascoltavo con assiduità Radio Deejay, ora se mi capita di incrociare la frequenza mi irrita perchè la trovo troppo veloce ma non è cambiato molto, tanti dj sono gli stessi ed è sempre one nation, one station. A quei tempi c'era un Fiorello esordiente, lo adoravo e ci avrei scommesso: questo ragazzo ne farà di strada. Conduceva un programma comico con Baldini e ogni anno uscivano le cassette con il meglio di; si raccomandavano di prenotarle per tempo nei negozi di musica. Io spedivo mio padre alla Discoteca Laziale per prenderle e lui ci andava anche se il negoziante sottolineava che non c'era bisogna di prenotarle in anticipo...già ma davvero chi ha mai prenotato un disco prima che uscisse?!

Era il periodo della dance, di Molella, Prezioso, Albertino, Linus e la notte c'era Mila by night.
Compravo tutte le compilation che realizzavano, registravo i programmi su cassetta, quando ero in macchina con i miei genitori avevo sempre il walkman con le cuffiette per riascoltarla. Il massimo era riuscire a portare la radio a scuola per ascoltarla durante le ore di disegno.
Ero attenta alle nuove uscite musicali, compravo musica o in seguito noleggiavo i cd per registrarli su cassetta.

La mia formazione ed educazione musicale è dovuta in gran parte alla radio ma anche ai gruppi di amici che si riunivano in band a suonare nelle cantine. E così ho scoperto gli U2, i Queen, i Dire Straits... Poi nel tempo ho scoperto che per molti di questi la passione è diventata una vera e propria professione e mi fa molto piacere.

Chiusa l'epoca Radio Deejay si è aperta quella Radio Subasio: tanta musica italiana, soft e i grandi classici intramontabili. Intere giornate scandite dai programmi radiofonici, se prima il dopo pranzo era Deejay Time, ora la sera era Per un'ora d'amore o la domenica era riservata alle dediche.

In macchina non avevamo l'autoradio ma ci portavamo una radiolina che puntualmente non prendeva bene, non si riusciva mai a sentire una canzone per intero. Tra amiche andavamo sempre un due, una guidava e l'altra teneva la radio sulle ginocchia cercando l'emittente giusta.

Durante il periodo fiorentino mi appassionai invece a RTL 102.5 una radio con un po' più di chiacchiere e di news legate all'attualità ma di giorno in ufficio si ascoltava sempre Radio Subasio e si cantava a squarciagola tutti insieme.

Quando tornai a Roma, la radio era bandita dall'ufficio ma quando il capo non c'era la tenevamo accesa tutto il giorno. Ascoltavamo Radio2 da un vecchissimo apparecchio che ogni tanto faceva le bizze, che dovevi toccare il meno possibile al massimo accendere e spegnere.
Come volavano le 8 ore al pc ascoltando la radio! Erano i tempi di Viva Radio 2, di Fabio e Fiamma, dei Conigli ecc.
Gli ultimi tempi ci evolvemmo e iniziammo ad ascoltarla da computer.

Ora quando sono a casa o in macchina ho ricominciato ad ascoltare la radio, proprio  Radio2 che è diventata un po' più commerciale, con scelte musicali  e jingle discutibili ma è sempre di grande compagnia.

La radio è cambiata, spesso come speaker ci sono volti noti della tv che passano alla radio e viceversa, le canzoni sembrano essere diventate molto meno centrali ed importanti di prima, c'è tanta, troppa pubblicità, anche inserita nei programmi. Ora da internet è possibile riascoltare o scaricare i programmi radiofonici che uno vuole.

La radio ha davvero un fascino senza tempo; in epoca di on demand è bello poterla ascoltare e chiedersi chissà che canzone metteranno ora? O sentire le interviste agli ospiti, conoscere cose nuove, seguire Sanremo di sponda senza averlo guardato in tv.

Le auguro ancora lunga vita, da parte mia lo sarà di sicuro ed ora vi voglio tutti sui tavoli a ballare....