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giovedì 16 giugno 2016

Fuga sulla Luna

Cosa c'è di meglio di un giorno di vacanza speciale per me e le Pop? Stare al mare in un giorno infrasettimanale quando il resto del mondo è al lavoro o a scuola, lo stabilimento balneare deserto; un piacevole fuori programma dopo un'intera giornata trascorsa con i cuginotti e una nottata passata a fare un pigiama party davvero speciale? Il primo vero giorno di vacanza che doveva essere solo l'inizio di un luuungo periodo di sole, mare e divertimento?
Non mi viene in mente niente di più idilliaco neanche se mi concentro.
Il sole che fa i capricci, sparisce, tira vento, cadono due gocce di pioggia ma poi riesce di  nuovo il sole e si sta davvero bene.

All'improvviso 
"Alice si è punta e le esce il sangue""
"Con cosa si è punta?"
"Con una siringa... Questa!"
e ce la mostra.

La vita cambia in un secondo, il mondo gira dalla parte sbagliata.

Ci sono cose, brutte cose, che vorresti stiano il più possibile lontano dai tuoi figli anzi vorresti che queste linee non si incrociassero mai.

Seguono momenti di panico, di sgomento, di incredulità, cerchi nella memoria un prontuario pratico "cosa fare in caso di" ma non ti viene in mente granchè.

Quelli dello stabilimento cercano di minimizzare, non è nulla, è chiaramente vecchia, sarà venuta dal mare.

Per fortuna arriva una dottoressa che stava lì con la figlia e mi spiega per bene che in questi casi c'è una procedura ben precisa da seguire, inizia col dire: "Vedrai che sarà tutto ok però non si sa mai...".
Sarà una frase che ci sentiremo dire spesso e da più parti. Non è molto consolante.
Mi parla di tempo 0, 3 mesi e 6 mesi.

Esco di lì, quelli dello stabilimento mi si avvicinano, l'unica cosa che posso fare è tacere perché ogni altra cosa che mi viene in mente è bippabile e censurabile.

Decido di andare al pronto soccorso accompagnata da mia suocera che cerco di non allarmare più di tanto dicendole mezze verità ma lei preoccupata, supera tutte le porte dell'ospedale e la trovo dietro di me durante la visita.

Il dottore è di una lentezza esasperante passerà la successiva mezz'ora a sfogliare libroni e a cercare non si sa bene cosa al computer per poi prescrivere delle analisi e fare un certificato pieno di errori di battitura. Alle nostre richieste di poter fare qualcosa nell'immediato risponde con flemma:"Signo' non c'è fretta".

Il giorno dopo ci rechiamo al policlinico dove veniamo presi in carico dal reparto di malattie infettive, ci tranquillizzano dicendo che sarà tutto ok ma la prassi è questa.
Bisogna fare delle analisi del sangue e verificare epatite B, C, Hiv ora, fra 45 giorni, 3 mesi e 6 mesi.

La Pop in genere è molto collaborativa durante le visite, stavolta dobbiamo fare con la forza, provo io ma non riesco e allora fa mm.

Dopo qualche giorno ci danno i risultati delle epatiti ed è tutto ok, per l'hiv bisogna aspettare 10 giorni.

Gli amici mi chiedono:"Ti senti più tranquilla?" sì e no perché è solo un primo passo.
Metteremo la parola fine a tutto questo solo a fine dicembre quando avremo la risposta delle ultime analisi.

Domani partiamo per la vera vacanza ma l'animo non è affatto leggero e forse non lo sarà fino alla fine dell'anno.
L'idea di dover anche solo accostare la Pop a l'idea di malattie terribili mi atterrisce, di doverla sottoporre al test dell'hiv mi rende davvero sgomenta, a soli 5 anni e mezzo. Quando avrei voluta solo proteggerla e lasciarla al di fuori di tutto questo.
L'impulso è di fuggire da tutto questo, di andare in un posto sicuro ma forse anche la Luna non sarebbe sufficientemente lontana.

Non è possibile che tutto questo sia accaduto in uno spazio che dovrebbe essere protetto e sicuro, che sia successo semplicemente mettendo le mani sotto la sabbia. Non è giusto.

Siamo sotto shock e lo è anche lei, tanto che non ne vuole parlare, l'unica volta che l'ha fatto è stato spontaneamente a scuola raccontandolo alla maestra e scatenandole paure da pandemia e "quali sono le possibili conseguenze per la collettività?".

Ringrazio tutti gli amici che ci sono stati vicini in questi giorni e sono sicura anche nei prossimi; i medici, paramedici e aspiranti che hanno risposto ai nostri mille dubbi, a chi ci ha ascoltato con pazienza; agli avvocati, azzeccagarbugli, legali e aspiranti che ci hanno sostenuto e consigliato.

Al tossico di turno dico: buca la tua pelle, bucati quello che ti pare ma non coinvolgere altre persone perché può capitare che una bimba innocente in un momento di sfiga estrema incappi nei tuoi sbagli.
A chi doveva pulire e non l'ha fatto, a chi doveva controllare e non l'ha fatto, a chi ha tentato di sminuire quello che è successo ... poi ci penso, elaboro e ve lo dico.