pubbli larga

venerdì 29 giugno 2012

Una festa particolare

Ultimamente mi è capitato abbastanza spesso di incontrare la pseudo-zingara, spesso sotto il sole cocente ci siamo solo noi. I figli pascolano allo stato brado, sanno benissimo dove tengo i biscotti e l'acqua per la Pop nel passeggino e tranquillamente se ne riforniscono. Io vorrei fermarli ma non so come, lei li sgrida ma poi li lascia fare quindi fanno come vogliono. E fanno un gran schifo. Si attaccano alla bottiglia, assaggiano i biscotti e poi li rimettono nel recipiente, li spalmano dappertutto...
Lei mi sembra sempre più z. oltre ad avere i capelli di quel colore indefinibile bruciato e tenerli sempre legati a cipolla, ha pure un dente d'oro.
Ci siamo un po' confidate, è giovane, ha 26 anni. Le ho detto di Pallino così non mi sfrantega più l'anima dicendo di dare un fratellino alla Pop.
Io capisco che da fuori possa sembrare davvero z. e che la gente la allontani o la guardi con sospetto. Ma i suoi figli sono sempre sporchi da capo a piedi, toccano tutte le cose degli altri, sono spericolati, prendono i giochi degli altri, insomma non si pongono benissimo... Immagino che lei possa in qualche modo soffrire di questa situazione, io cerco di non guardare l'apparenza, di andare oltre anche se vedere la figlia che si abbassa le mutandine davanti a tutti e voler fare pipì nella sabbiera un po' mi lascia perplessa...Lei sostiene che i figli vadano alla Montessori ma io non ci credo molto, dice che prende i figli dall'asilo e viene al parco ma nessuna scuola ti ridarebbe i figli lerci come i suoi! Sono scettica, penso che alcune persone siano un po' mitomani e inventino le cose per non fare brutta figura come quando lei dice che i vestiti di marca ai bimbi non glieli mette certo per andare a giocare ma in altre occasioni e usa piuttosto quelli del mercato. Credo che dica bugie ma in fondo mi fa tenerezza. A me non interessa le marche che indossano i figli ma che siano un po' puliti e senza moccio perenne magari si.
Qualche settimana fa mi ha invitato alla festa di compleanno della figlia più grande, avrebbe invitato gli amichetti, i cuginetti, era tutta emozionata all'idea, ha deciso che avrebbe piantonato dalla mattina il gazebo vicino al parco giochi per assicurarsi il posto.
A me pure questa festa mi sembrava un po' un'invenzione, quando sono tornata a casa dal lavoro sono passata apposta vicino al parco e ho visto il gazebo addobbato con dei palloni tristi, un po' mosci, rientrava nel personaggio, quindi era possibile.
Per fortuna la mattina avevo comprato un regalino per la bambina, se fossi andata al parco e questa festa ci fosse stata realmente almeno non avrei fatto brutte figure.
Più tardi vado al parco e vedo che la festa realmente c'è.
Lei mi accoglie facendo grandi feste alla Pop e dicendole "Ecco la più bella!".
Per tutto il tempo ci siamo state noi, la sorella, la madre, due cuginetti e un amico. Fine dei partecipanti.
L'atmosfera era molto verace e rustica forse un po' troppo per i miei gusti.
Il tipo di famiglie in cui si parla sempre ad alta voce, le parolacce sono un intercalare comune e la cosa che mi dà più fastidio è quando sono rivolte ai bambini. Forse lei era un po' imbarazzata, con me parla sempre educata.
Il figlioletto a un certo punto si è messo a fare pipì sotto il tavolo e poi c'erano pure due cani ad armonizzare il tutto.
Ci si è messo pure il caldo rovente a rendere le cose più pesanti, si è deciso di fare la torta per prima cosa altrimenti si sarebbe sciolta.
Io un po' stavo sotto il gazebo, un po' girovagavo per il parco.
La Pop amava stazionare davanti al vassoio delle pizzette, ne afferrava una, mangiava il pomodoro e la mozzarella e poi la rimetteva a posto e ne prendeva un'altra. In confronto all'atmosfera e alle cose che ho visto lì era una principessa!
L'unico inconveniente è che il giorno dopo quando siamo tornate al parco c'era un'altra festa al gazebo a cui non eravamo invitate e la Pop tranquillamente ha pensato bene di entrare come nulla fosse e puntare le pizzette. Ovviamente le festeggianti mi hanno offerto qualcosa. 
Tornando alla festa Z. ho visto molte cattive cose di pessimo gusto, tipo la macchinetta fotografica avvolta nel cellophane, forse per non farla rovinare? O marche improbabili di bibite e dolci del peggiore discount di Caracas. Ho visto tatuaggi con scritte cose inquietanti "Come te nessuno mai"...che fantasia... ma vuoi ragionare quando ti fai un tatuaggio? Capisci che è più o meno a vita? Poi inciso sul petto, così uno vede prima quello poi i tuoi occhi, è il biglietto da visita.
Ho sentito chiamare i bimbi "Stronzi" quando facevano qualcosa che non andava, ho sentito l'amorevole padre minacciare il bambino coetaneo della Pop "Se non la finisci ti taglio il pisello", lei poi gli ha detto "Fai tu la foto che a me trema la mano" e l'affettuoso tatuato compagno precisare "A te nun te trema la mano, te trema er culo".
Frasi ovviamente non dette con cattiveria ma pronunciate con tranquillità, senza malizia e forse è peggio. Ignorare il significato di quello che si sta dicendo.
Ho già vissuto situazioni così di parole urlate, di aggressione e violenza strisciante, di emarginazione e il numero di partecipanti alla festa lo dimostrano.
A questo punto, di fronte a tutto questo, il termine zingaro sarebbe un complimento. Credo che gli zingari abbiano senso della famiglia, maggior rispetto per i bambini.



Con i zingari ci ho sempre avuto a che fare. C'era un campo vicino casa e venivano a scuola con noi.
Ne ricordo uno, Saio che alle elementari si portava biglietti da 50 mila lire e ce li mostrava orgoglioso, poi un giorno lo visitarono e venne fuori che aveva una malformazione cardiaca. Chissà che fine ha fatto...
Poi ce ne era un altro che mi voleva sposare, che voleva portarmi nel suo clan. E' ancora il mio incubo, quel sorriso di denti d'oro. Io non dissi nulla ai miei ma ero terrorizzata che mi rapissero, ogni volta che lo incontravo per i corridoi di scuola mi faceva qualche battuta. Non ricordo cosa accadde se i miei se ne accorsero o forse la maestra notò che ero strana e non so come si concluse la cosa, comunque quello non mi diede più fastidio.


Parlando con la pseudo-z. delle figlie femmine mi accorgo che la sua grande paura è riuscire a preservare la verginità della bambina fino a 18 anni, poi sono cavoli suoi. Lo stesso cruccio che ebbe sua madre con lei e così via. L'unica dote della femmina è questa, l'unico compito dei genitori è questo. Come quelli che hanno una gatta che lasciano libera e temono sempre che torni carica di micetti che poi devono piazzare in qualche modo.
Sentire discorsi di questo tipo mi fa rabbrividire e anche la frase "Con un figlio maschio invece è diverso...", un simile ragionamento è il frutto di una situazione famigliare di un certo tipo, di schemi che si ripetono nelle generazioni.
Ma lei, da un certo punto di vista, mi sembra diversa, mi pare si vergogni a sentire quelle parole, quelle frasi urlate dai suoi famigliari, la violenza si esprime anche verbalmente, con i toni aggressivi, non è solo un ceffone, forse timidamente si vuole ribellare a quel contesto in cui è nata e cresciuta, forse sogna per i suoi figli un futuro diverso, migliore.


La pseduozingara http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/05/il-mio-parco-4-aggiornamenti.html








giovedì 28 giugno 2012

Stai a riposo


Ieri abbiamo fatto la visita a Pallino, c'è e lotta insieme a noi, si è visto pure il battito del cuore. Tutto bene però la dottoressa mi ha intimato due settimane almeno di riposo assoluto anzi per la precisione mi fa "Continua a riposarti"

Pregoooo!? Ma mica mi aveva detto l'altra volta di farlo e io mi ero dedicata al free climbing in Nebraska.

"Riposo assoluto" è un termine che non fa parte del mio vocabolario, non lo associo neanche all'eterno riposo, non fa per me e basta.
Chiedo alla dott. "Cosa non devo fare?" e lei "Non devi andare in giro sotto questo sole..." ah ok quello lo posso fare.
A quel punto inizia uno strenuo braccio di ferro fra me e lei per definire quello che posso o non posso fare.
Mi sembro una bambina viziata "Questo lo posso fare?.. e quest'altro..?" al che lei , giustamente esasperata, mi fa "Il figlio è tuo, io posso solo consigliarti cosa fare, poi sta a te, se vuoi tenerlo o vuoi rischiare....". Ok ha vinto lei.

Io penso semplicemente che con una Pop piccola il concetto di riposo se ne vada a farsi benedire, è impossibile. Sarebbe bello starsene sbragata sul letto con l'aria condizionata a tutta cannella ad accarezzarmi la panza ma temo non sia fattibile.
Temo che i miei progetti di trascorrere il mese di luglio al mare con lei saltino anche se in fin dei conti non credo che rimanere nella capitale sia meno stancante.
Io speravo di poterci andare lo stesso magari con l'ausilio dei nonni ma hanno fatto un po' gli gnorri dicendo "Certo ti servirebbe un aiuto da parte di qualcuno...". Ho capito va...
Dobbiamo rivedere tutti i nostri progetti, oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di nido per la Pop e invece abbiamo dovuto chiedere se può frequentare per almeno altre due settimane.
Io già mi vedevo al mare con lei zompettante, mm aveva già preparato il nuovo layout estivo del Blog, la versione on the beach e va bè tutto rimandato a....boh!?
C'è Pallino ora che necessita di un po' di riposo, io non ci ho mai creduto molto a questa cura  che vale per qualsiasi malessere, forse si tratta di effetto placebo o forse serve a darti l'illusione di aver contribuito comunque a fare il possibile. 
A voler vedere il lato positivo c'è che posso dedicarmi un po' alla lettura, a scrivere, a vedere la partita dell'Italia con gli amici, che altrimenti avrei saltato perchè eravamo in viaggio, a prendere il caffè con D. che altrimenti avremmo rimandato a settembre.
Vuol dire che farò come la regina madre e darò udienza in casa a chi mi vuole venire a trovare.
Significa che non potrò per ora mettere l'immagine della spiaggia come sfondo del Blog, come panorama davanti ai miei occhi ma al massimo quella dei miei piedi nudi perchè è quello che vedrei stravaccata sul divano, per la gioia di tutti i feticisti.

Perchè Pallino ora che si è visto il cuoricino è un Individuo a tutti gli effetti, ma per me lo era pure prima, ed esige attenzioni, già lo vedo con il suo piccolo fardello di debito pubblico sulle spallucce.

Ieri tornando ho visto un cartellone pubblicitario orribile, hanno chiamato Pop una marca di ciavatte inguardabili fra l'altro: orrore, ora li denuncio...


mercoledì 27 giugno 2012

Il lato disumano della crociera





In crociera se magna, inutile negarlo, se magna a tutte le ore (o quasi). 
Ti si apre lo stomaco, i primi giorni ingurgiti una quantità crescente di cibo, poi inizia a farti schifo allora cerchi di darti una regolata anche perchè dopo un po' sei sempre satollo, fino all'ultimo giorno in cui ormai stai per sbarcare e ti giochi il jolly e rimagni di tutto!
La varietà di cibo proposta è impressionante, c'è di tutto: dall'etnico, alla pasta in tutte le salse, al grill.



Ci sono piatti provenienti da tutto il mondo, cose che non hai mai assaggiato e che puoi sperimentare. E' divertente osservare quello che scelgono gli altri.
Vedi persone prendere tonnellate di bacon e uova, pensi siano del nord europa ma poi scopri che sono di Foligno, evidentemente la dieta mediterranea ci va stretta!
Io l'ultimo giorno ho provato la colazione salata ma come seconda colazione dopo aver prima mangiato qualcosa di dolce. Devo dire che non la capisco molto, le uova strapazzate o come frittata non sanno praticamente di nulla. E' logico che il buono è il bacon croccante e gustoso da metterci vicino. E i fagioli che guardavo ogni mattina nel buffet con disgusto invece ho scoperto che di fianco a quelle cose sono quasi leggeri e anzi ci stanno bene.
Ho visto gente prendere una quantità di uova enorme da far venire il colesterolo solo a guardarli.



Una volta andammo in Irlanda e soggiornammo sempre in B&b cambiando città ogni notte. Per colazione ci chiedevano sempre se volevamo quella Irlandese o continentale, una volta abbiamo provato quella locale per curiosità, era tutto salato, con una salsiccia di sanguinaccio e pomodoro. Ok interessante ma anche basta.
Invece i giorni successivi i padroni di casa dandoci delle gran pacche sulle spalle si ripresentavano con l'Irish breakfast e non potevamo rifiutarci per non farli offendere.
Un giorno gli chiesi "Ma voi mangiate tutti i giorni così?" e la graziosa signora rispose "Ma che siamo matti? Mica vogliamo morire!!". Resta un mistero misterioso il motivo per il quale invece il turista al termine della vacanza debba lasciare in loco pure il fegato.
Forse noi facciamo altrettanto con i turisti in Italia rimpinzandoli di coda alla vaccinara e coratella che io personalmente  non ho mai mangiato.
La colazione in crociera è un trionfo di buone cose. Ci sono i cornetti cotti a bordo, uova in tutti modi alla station egg, frutta fresca, sciroppata...


L'unica cosa che fa davvero schifo è il cappuccino. O provi a fartelo con le macchinette ma il caffè è imbevibile, o lo prendi a pagamento al bar ma fa lo stesso schifo e quindi alla fine ci rinunci. Servizio a 5 stelle, cucina italiana, i maitre del ristorante sono tutti napoletani ma il cappuccino fa cacare..mistero misterioso.
Io giorno per giorno ho affinato la mia colazione tipo e alla fine è diventata questa.
La roba nella ciotola è una cosa che cambiava ogni giorno, poteva essere semolino o avena, forse è una cosa che a casa non mangerei mai ma in vacanza mi piace molto. Ho iniziato in Finlandia con una pietanza simile che si chiamava organic porridge...appetitoso come nome no?! Non sa di molto ma è caldo e con la marmellata è buono.


Un altro appuntamento irrinunciabile era il tè delle 16.45, ovviamente il tè era la scusa ma quando mai gli italiani lo bevono? A me piacevano tanto i biscotti di pasta frolla che davano, inoltre c'erano paninetti col prosciutto e il formaggio.
A pranzo e cena c'era il self service, c'erano quattro tipi di pasta, oltre a piatti caldi, freddi. Ma il settore più gettonato era il Grill: hamburger, hot dog e patatine a ciclo continuo.
Tanta gente, in pratica tutti mangiavano sempre quello, giovani e adulti.
Alla fine potrebbero fare una crociera solo di hamburger e patatine lasciando perdere tanti fronzoli gastronomici.




La Pop inspiegabilmente si è appassionata alla gelatina di frutta, una cosa che a casa non saprei proprio come ricreare ma Buddy Disastro sicuramente sì.


Ho visto pure un sacco di spreco, gente che riempiva vassoi di cibo spinti dalla golosità per poi lasciare sul tavolo quasi tutto.
Ho visto stranieri prendere fritti, uova, burro e salumi ma poi bere tisane depuranti o tè verde...
Ho visto tanta gente il terzo o quarto giorno affollarsi intorno al banco della frutta secca e rifornirsi di prugne, evidentemente questa alimentazione incontrollata qualche controindicazione ce l'ha...


- Vita da crociera http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/06/vita-da-crociera.html
- In crociera con la Pop http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/06/in-crociera-con-la-pop.html
- Il lato umano della crociera  http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/06/il-lato-umano-della-crociera.html










martedì 26 giugno 2012

Il lato umano della crociera

Sarà che mi piace vedere il sentimento in ogni cosa e credere che possa davvero muovere il mondo e le altre stelle.
Sarà che in questo periodo sono particolarmente sensibile e mi sono commossa pure vedendo lo spettacolo del mini club di tutti bambini mai visti prima o lo show finale dell'equipaggio.
Sarà che mi piace guardarmi intorno e la crociera da questo punto di vista è l'ideale: un condominio di 3700 persone più 1500 di equipaggio.
E' un laboratorio sociologico straordinario c'è di tutto di più, poi non si sa come mai ma di tutta questa gente a bordo alla fine ti trovi sempre a rincontrare gli stessi che magari eviteresti volentieri.

Il personale si fermava sempre a salutare la Pop, si divertivano a vedere come si imbarazzava e cercava di girare alla larga. La guardavano con affetto ma nei loro occhi vedevo pure nostalgia, voglia di casa e di famiglia.
Quasi tutti passano 6-9 mesi a bordo lontani da tutto. Lavorano duramente, fanno un po' di soldi, appena possono sbarcare vanno negli internet point per chiamare le famiglie.
So che non è colpa mia, che non posso farci nulla ma in questi casi mi sento sempre un po' carogna, protagonista di una gioia forse immeritata.
Li vedevo i loro sguardi che seguivano l'andamento traballante della Pop, tanti l'hanno voluta prendere in braccio. Il cuoco pasticcione l'ha vista 2 secondi e se ne è subito invaghito, lei lo guardava, un po' impaurita ma ipnotizzata dai suoi bei lineamenti indiani. E lui subito ci ha fatto vedere sul cellulare la foto della figlia.

In crociera ci sono tante persone con problemi 
forse perchè sono attenti alle loro esigenze. 
Ho visto quello che non ti aspetteresti mai a bordo: un cieco col bastone bianco. Era sempre accompagnato da due signore ma sembrava che riusciva ad orientarsi sulla nave meglio lui di tanti altri, me compresa!
Non oso immaginare cosa ne sarebbe di lui in caso di emergenza... ho letto "Cecità" di Saramago, ecco leggetelo e poi ne riparliamo.
C'erano tante persone con la sedia a rotelle.
Poi c'era una coppia giovane, bella. Lei bellissima, il tipo di donna che piace a me, delicata come un cerbiatto, una grazia innata, di quelle che possono indossare anche un sacco di juta ed essere fiche perchè il portamento e l'eleganza sono doti insite nei geni o ce le hai o no.
Avevano una bimba che non so di preciso cosa avesse, era un po' più grande della Pop, con la testa sempre tenuta in maniera innaturale, aveva addirittura un affare alla gola coperto da una benda non so cosa fosse e manco voglio saperlo.
Erano in vacanza con tutti e quattro i nonni, facevano quello che fanno tutti, andavano in piscina, cenavano al ristorante, giravano per la nave. 
Il volto della bimba era una pallido eco della bellezza della mamma ma per il resto era spento, deformato dalla malattia, mai un sorriso, forse non potrà mai sorridere.
Ma loro, i genitori andavano avanti, con serenità, con fiducia, con amore, cercando di farle fare le cose che fanno gli altri bambini incuranti degli sguardi pietosi degli altri.
Ho sentito due fusti in slippino commentare "Certo che è un sacrificio, un sacrificio a vita..." ma che significa? Un figlio non comporta sempre e comunque dei sacrifici?
Quando sorride la Pop le si illumina il viso e secondo me fa brillare di riflesso anche tutto ciò che c'è nel raggio di un chilometro e mezzo. Un suo sorriso spazza via tutte le mie nuvole e la stanchezza. 
Penso cosa dev'essere per quella mamma non poterlo mai vedere, riuscire al massimo a scorgere un riflesso diverso nello sguardo della propria figlia, a sperare in qualche piccolo miglioramento.
Il nostro unico contatto che abbiamo avuto è stato quando la Pop girovagando è andata a finirgli quasi addosso e la mamma l'ha accolta con un sorrisone e uno squillante e cordiale "Hello!!".


Il legionario (intervista possibile)



Forse dovrei aggiungere l'intervista imprevista.
Pensavo che quella con Michele fosse stato solo un fugace excursus in questo mondo dell'MMA per me così lontano e ignoto invece, a distanza di giorni, mi ci ritrovo ancora dentro.
Un po' per l'inaspettato successo che ha ottenuto la sua intervista, forse per il taglio personale e umano e per aver permesso a tanti profani, come me, di avvicinarsi a questo sport e un po' anche perchè dopo essermi iscritta a vari forum e siti a tema mi sentivo un po' carogna a linkare il mio post e poi sparire come se nulla fosse dopo averli usati biecamente per diffondere il mio articolo.
Documentandomi su internet più volte è uscito fuori il nome di Alessio Sakara, per cui mi sono detta: proviamo ad incontrarlo, a vedere un altro dei grandi di questo sport, a capirne di più.
Sono riuscita nell'intento con il metodo più semplice e banale, che ho scoperto anche essere il più vincente: chiedendoglielo direttamente.
Lui si è mostrato subito disponibile, mi ha dato appuntamento nella palestra dove si allena e insegna.
Sotto un sole torrido mi avventuro nel pulsante quartiere di Torpigna.
Mi è piaciuto molto questa cosa, ero curiosa di entrare lì dove si allenano i lottatori, vederli sul campo, respirare l'aria del sacrificio, della fatica, del sudore in presa diretta nella palestra testosteronica. Anzi quasi speravo che mi facesse vedere la palestra e che non ci fermassimo in qualche ufficio e così è stato.
Mi sentivo un po' fuori luogo, credo di essermi sentita come un uomo che entra nel bagno delle donne, di profanare un posto riservato ad altri. Sentivo gli sguardi puntati su di me, io, timorosa, col mio vestito a fiori blu.
Vedo un sacco di coppie di ragazzi a terra, avvinghiati, che lottano, c'è un'aria calda, forse viziata, si sente l'agonismo, la passione, io ci sento sudore e sangue. Mi fa sedere sul muretto del ring, vorrei essere trasparente e guardarmi intorno con calma e curiosità.
Lui è forse un po' stupito, ma gentile, si dedica subito a me.
Mi fa aspettare su un divanetto all'ingresso. Sul tavolino ci sono due riviste, una è Men's health: maronna mia, a mio avviso una delle più stupide del settore, un oltraggio all'intelligenza maschile. E poi ce n'è un'altra di settore, dove dovrebbe essere pubblicato un mio articolo...ecco la metto in bella vista.
Alessio arriva e mi fa: "Allora dimmi" e io: "No dimmi tu, inizia a parlare, poi io intervengo se mi vengono in mente delle cose".
Mi spiega l'origine del suo cognome, viene dall'Egitto. A lui piace molto questa cosa ed è appassionato della storia di Roma, è soprannominato il Legionario ed è un continuo rimando alla gloria dell'Impero: le sue citazioni, i suoi tatuaggi, ne ha ovunque, è un libro illustrato.
Si racconta con semplicità e umiltà. Ogni tanto veniamo interrotti dai suoi allievi che passano e lo salutano e lui dispensa "Ciao grande...sei stato bravo...". Con alcuni si salutano con baci e abbracci vigorosi e a me fa sempre un po' strano vedere 'sti cristoni salutarsi così.
Alessio ha iniziato giovanissimo, prima nel calcio, era quasi alle giovanili della Lazio, poi ha lasciato perdere, non gli piaceva quell'ambiente lì, troppe raccomandazioni, selezioni dubbie.
A 11 anni si dedica al pugilato e ben presto arrivano le prime vittorie: il torneo "Primi pugni", il campionato regionale, quello italiano...

Abbandona poi il pugilato e scopre casualmente il Valetudo, si reca in Brasile per il Jiu Jitsu dove combatte, vince e viene notato dagli organizzatori americani dell'UFC ed è stato il primo italiano a combattere nell'ottagono più importante del mondo.
Attualmente fa parte di un team americano, si reca a Miami per fare la preparazione agli incontri e sta pensando di aprire una palestra, forse qui, forse negli Usa.
E' molto legato all'Italia e a Roma, pensa più che altro alla possibilità di dare un futuro sicuro ai proprio figli e andrebbe via da qui solo quando loro avranno l'età per andare a scuola, ripromettendosi poi di passare le vacanze in Italia perchè gli americani sanno lavorare ma in fatto di rapporti umani lasciano molto a desiderare...
E' infastidito dai commenti fuori luogo che gli lasciano le persone, da chi dice la sua senza conoscere nulla di questo mondo, da chi pensa che questo sport sia solo l'anticamera della violenza senza regole e della rissa per strada. E' pessimista nei confronti dei giovani di periferia che vanno in palestra con la voglia di sfogarsi, di menare le mani e basta. Li considera irrecuperabili, senza speranza perchè ormai la famiglia, l'ambiente, le cattive compagnie li hanno troppo segnati. Io invece credo che lo sport, questo sport, sia sano e possa dare delle regole, insegnare lo spirito di sacrificio, l'umiltà, il coraggio di guardare la fatica negli occhi a chi non lo ha mai conosciuto.
La lotta è come il gioco degli scacchi, mi confida, ci sono regole, ragionamento, pianificazione, è un gioco psicologico con alla base sempre un grande rispetto per l'avversario.
Mi stupisce sentire, da uno che ha vinto tutto, che ha intenzione di continuare fino a 40 anni, poi farà altro perchè nella vita non c'è solo questo.
Prima di salutarci mi invita a partecipare ad un allenamento, io prima penso di aver capito male poi declino "Al momento non è possibile", lui "Infortunio?" io "Ehm...no...".
Lui capisce e sorridendo mi consiglia il nuoto.


ps ho scritto questo post circa 2 settimane fa, in genere le interviste possibili prima di pubblicarle mi piace farle leggere all'interessato. In questo caso non mi è stato possibile, il Sakara mi è sparito e non so come contattarlo. Questo fatto mi dispiace e non ne capisco il motivo.
In genere sono legata affettivamente a tutte le cose che scrivo, quando le pubblico è come prenderle per mano e lasciarle crescere, seguendole da vicino. Con questo post le cose vanno diversamente, mi sembra che tutto sia nato e morto con l'intervista, peccato perchè durante l'incontro ho avuto un'altra impressione. Gli ho lasciato tempo per rispondere ma non c'è stato nessun cenno di vita e siccome ormai l'avevo scritto lo pubblico anche se non lo sento più molto mio e mi lascia una sensazione non piacevole e di incompiuto...


- 1° intervista possibile http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/05/mistero-misterioso.html

Piazzale Aldomoro


Ci sono dei nomi che si pronunciano tutto attaccato, come quando dico Tatalucia.
Per chi non fosse di Roma, Piazzale Aldomoro è l'ingresso dell'università. Un tempo si chiamava La Sapienza, da un po' si chiama Sapienza...chissà perchè, era meglio prima, prima era La Sapienza per antonomasia, ora è una sapienza qualsiasi.
L'hanno quasi sminuita, per me rimarrà sempre valido il vecchio nome.


Di fianco l'ingresso ci sono due fontane uguali, una a destra e una a sinistra. Ai tempi dell'università ci si dava sempre appuntamento lì. Per la partenza per le escursioni all'alba mezzi assonnati... non frequentavo una facoltà di fancazzeggio ma erano proprio previste dal programma oppure ci si vedeva lì per le uscite serali. Poi spesso si rimaneva a chiacchierare seduti sulle fontane o a giocare a pallone o anche a rubabandiera.
Ultimamente sono tornata a darmi appuntamento lì con una mia amica, a dire il vero ante l'era Pop poi abbiamo dovuto ripiegare per il Mac sotto casa per poter accorrere in caso di necessità. In genere ci vediamo lì e poi andiamo a S. Lorenzo e ogni volta pensiamo "Ammazza quanti ragazzini...!" poi ci rendiamo conto che forse siamo noi di troppo.
Lì ci siamo viste la volta che le dissi di essere incinta di Pop e da quel momento in poi ad ogni incontro successivo io ero col mio bel succo di frutta analcolico, lei con altro.
Quanti sogni, quante chiacchiere, quanti progetti su quel muretto di travertino...


Ci sono nomi di vie che entrano nel parlare comune che quasi non fai più caso a chi sono intitolate e forse questa è proprio un caso emblematico, non per nulla viene pronunciato in fretta Aldomoro.
Cerco su internet la denominazione della piazza prima del 1978 ma non lo trovo, peccato ero curiosa.


La vicenda di Aldo Moro mi aveva sempre interessato marginalmente fino a quando ho visto il film di Bellocchio "Buongiorno, notte" ed è diventato forse uno dei miei incubi ricorrenti o di certo un mio bau-bau. http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/04/il-mio-bau-bau.html
La cosa che più mi ha sconcertato è la prigionia in una casa normale, in un condominio abitato da altre persone inconsapevoli e ogni tanto quando sento rumori strani al piano di sopra ci penso.
Mi cattura questa storia e mi lascia sgomenta, non riesco a immaginare cosa dev'essere stata viverla in quegli anni, seguire l'evoluzione in tv, il rapimento di un esponente politico di spicco, l'attesa, la ricerca in luoghi improbabili, l'intervento addirittura di una medium e poi il ritrovamento...
Io avevo solo due anni e ovviamente non ricordo nulla. Ma penso che debba aver lasciato tutti smarriti, impotenti ed attoniti.
Il ricordo della vicenda si è ripresentato in questi giorni intrecciandosi con la realtà come spesso avviene. Sto leggendo un libro sugli anni di piombo e tra le case che vennero perquisite come possibile luogo del sequestro ce n'è una che è proprio nella via in cui viveva mia zia! La mia paura dell'orrore che si manifesta nei luoghi a me cari e famigliari dopo tutto non è così fuori luogo.

Non annovero Moro tra i miei eroi, non basta essere uccisi per diventarlo, ma la sua storia mi tocca molto.
Il suo volto, sofferto e solcato dalle rughe, per me rimarrà sempre quello dell'attore del film, Roberto Herlitzka, non posso più vederlo in un altro ruolo, per me ormai è Moro, se lo incontrassi per strada mi prenderebbe un colpo.



Il suo rapimento, la prigionia, il processo cui viene sottoposto dalle Br e la dichiarazione della sua condanna a morte mi sembrano totalmente folli e penso che un simile trattamento non sia ammissibile per nessuno.
Fu il culmine di un periodo strano, allucinante e allucinato, lontano nel tempo eppure ancora così vicino e di cui si sa forse troppo poco.


L'ultima lettera di Aldo Moro alla moglie
Mia dolcissima Noretta,
credo che questa sia proprio l’ultima. Per ragioni misteriose mi sembra preclusa qualsiasi speranza. Non si sa neppure approssimativamente, che cosa accade, in che si concludano le varie iniziative delle quali una volta si parla. Il Papa non può fare niente neppure dimostrativamente, in questo caso? Perché avevamo tanti amici, a schiere. Non una voce che io sappia, si è levata sin qui. Di voi ho ricevuto la sola lettera pubblicata dal "Giorno", che volevo portare sul petto, così per farmi compagnia, all’atto di morire. Ma si è perduta nel pulire la prigione. Per quanto abbia chiesto, non ho saputo altro. Quasi pensavo di aver fatto qualcosa di vergognoso. Ma è il meccanismo, deve essere così. Ed a voi devono avere consigliato (proibito) di fare qualsiasi protesta, che non sarebbe servita a nulla, ma avrebbe dimostrato che io qualche persona cara l’ho ancora. E’ stato tutto freddamente determinato ed io sono stato trattato come se solo mi fossi servito della Democrazia Cristiana. Ma non hanno nemmeno un momento esaminato la situazione, per vedere che cosa era opportuno fare, salvare il salvabile, capire. Una spaventosa improvvisazione. Per me, è finita. Penso solo a voi e, se non sono oppresso fino alla follia, vi richiamo, vi rivedo, da grandi e da piccoli, da anziani e da giovani e tra tutti il dilettissimo Luca con cui passo ancora i momenti disponibili. E poi il dubbio della vostra salute, la ragione del vostro silenzio. .... I nostri dopo 40 giorni si saranno un po’ abituati, ma dimenticati, spero, no. Se a Torrita non venite, comincia col tenermi a Roma, o nella chiesa di Torrita. Abbracciameli tutti tutti, uno ad uno, ogni giorno, come avrei fatto. Ricordatemi un po’, per favore. Io sono cupo e un po’ intontito. Credo non sarà facile imparare a guardare e a parlare con Dio e con i propri cari. Ma c’è speranza diversa da questa? Qualche volta penso alle scelte sbagliate, tante; alle scelte che altri non hanno meritato. Poi dico che tutto sarebbe stato eguale, perché è il destino che ci prende. Mentre lasciamo tutto resta l’amore, l’amore grande grande per te e per i nostri frutti di tanta incredibile e impossibile felicità. Che di tutto resti qualcosa. Ti abbraccio forte, Noretta mia. Morirei felice, se avessi il segno di una vostra presenza. Sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla. Aldo


lunedì 25 giugno 2012

In crociera con la Pop

La crociera in teoria è la vacanza ideale per i bambini, la nostra nave, abbiamo scoperto poi a bordo, è famosa per essere proprio la nave dei bambini. Innanzitutto non pagano, poi c'è un servizio miniclub eccezionale, dicono.
Peccato che per loro i bambini vadano da 3 a 18 anni. Sotto i 3 probabilmente sono solo rogne e considerando il macello che lasciava sotto il tavolo la Pop quando mangiava, visto che ora vuole fare da sola e non ha una mira eccezionale forse non hanno tutti i torti. A casa dico sempre che ci vorrebbe un maiale o una gallina a razzolare le cose che butta lei sotto il seggiolone, lì c'era un addetto che veniva di corsa con scopa e paletta a pulire tutto. Puntuale e preciso come i raccattapalle di Wimbledon, forse ci seguivano, forse al nostro arrivo si spargeva la voce.
In nave la pulizia e l'igiene viene al primo posto, anzi ho visto che ultimamente la cosa si è accentuata. Trovi continuamente personale che pulisce, delle volte non capisci neanche cosa visto che ti sembra tutto pulito ma loro lo fanno. Da questo punto di vista è fantastico far scorrazzare un piccolo sulla moquette, in giro sapendo che è tutto lindo e pinto. Puliscono vetri, pavimenti, ridipingono. Poi temono evidentemente virus e quindi è tutto un proliferare di cartelli "Lavati le mani...ti sei lavato le mani?... Mica vorrai lavarti le mani e poi aprire la porta del bagno con le mani? Usa piuttosto un tovagliolo...".
Non capisco molto la fascia d'età che usano per definire bambini, 3 anni mi sembra un po' troppo e 18 è ridicolo. Eppure ci sono cose che dai diciottenni in giù sulla nave non possono fare tipo andare al casinò, questo mi sembra giusto ma anche in discoteca devono andare accompagnati da un adulto e mi sembra ridicolo. Penso che un adolescente in crociera coi genitori con altre famiglie con figli si possa divertire parecchio soprattutto perchè può girare liberamente senza pericoli, può essere autonomo, farsi i suoi cavoli e stare comunque con i parenti.


Il primo ostacolo di fare la crociera coi Pop è il lettino. Tu fai richiesta, ma non dovrebbe essere implicito quando fai la prenotazione e specifichi l'età dei partecipanti? Evidentemente no. Ma se ci sarà davvero te ne accorgi solo quando sei a bordo. Quindi uno nel dubbio si porta dietro quello da campeggio, mica puoi correre il rischio di dormire nel lettone in tre.
La compagnia dice che in periodi di alta stagione non è detto che li abbia per tutti.
Se io prenoto mesi prima e dico che porto un Pop, tu il lettino me lo devi dare. Non dico che devono tenere a bordo 1000 lettini nell'eventualità che ci sia una fraccata di bambini in vacanza ma potrebbero tenerli in un deposito a terra e imbarcarli a seconda delle richieste.
Insomma non è un mio problema, considerando quello che si paga, la pubblicità che fanno dicendo che i bambini sono benvenuti mi sembra il minimo.
Ora poi non è stato un problema portarsi il lettino perchè salpavamo da Civitavecchia...ma se dovevamo prendere il treno per andare a Venezia o Genova, come sempre abbiamo fatto, come ce lo incollavamo?
Va bè comunque alla fine il lettino ci fu, buon per loro altrimenti gli avrei alzato un casino tremendo.


Un'altra cosa che nessuno ti dice ma che trovi scritta solo in piccolo nel regolamento, l'ho letto tutto tutto una volta a bordo, è che gli individui, grandi e piccoli, con pannolino non possono fare il bagno in piscina. Hanno la fobia delle mani sporche figuriamoci, orrore, della pipì in piscina, quindi solo le persone vescicalmente autonome possono fare il bagno.
Noi ce ne siamo fregati e di nascosto mettevamo il costume alla Pop e la portavamo in piscina. Anche perchè con il caldo che c'era e la sua passione per l'acqua era impossibile non farle fare il bagno. Poi mi sembra una regola ridicola e ipocrita visto che tutti da che mondo e mondo fanno la pipì in piscina, anzi probabilmente il suo nome deriva proprio da questa antica attività!

Per mangiare siamo andati sempre al self service perchè era più pratico e veloce, al ristorante siamo andati solo la sera di gala per provare e ce ne siamo pentiti subito. 
I componenti del tavolo li decide la compagnia non si è mai capito bene con che criterio. Io ero quasi sicura che ci avrebbero messo con una coppia con un bambino, della serie almeno uniamo due rompicoglioni... e infatti è stato così ma il bello è che erano Rumeni, lui parlava solo qualche parolina di italiano, inglese zero... allora dillo mi vuoi davvero male!
Nessuno è riuscito ancora a capire che quando hai un bambino a tavola quello vuole mangiare all'istante, non può aspettare, se lo costringi a farlo ti ribalta il tavolo. La Pop a casa inizia a scalpitare da quando vede la pasta cruda. Sulla nave c'era il menù bambini ma se poi mi fai arrivare le cose dopo le nostre è inutile, ovvio che la Pop si è fiondata sul mio riso zucca e tartufo e io ho dovuto poi ripiegare sulla sua insipida minestrina vegetale che hanno portato ovviamente a temperatura da ustione. Gli spazi del ristorante sono stretti e la Pop dopo che ha mangiato vuole andare in giro e lì non era proprio possibile. Tralasciamo che in quell'occasione ha fatto una cacca da guinness, forse in onore della serata di gala e siamo dovuti tornare in cabina a cambiarla per paura di un allarme chimico!



Riguardo la sicurezza dopo il fatto del Giglio ero curiosa di sapere cosa era cambiato.
Io non ho trovato maggiore attenzione ma anzi caso mai il contrario. Le altre volte l'esercitazione era una cosa seria, ti mettevano in fila sotto le scialuppe e non ti mandavano via fino a che non avevano segnato che l'avevi fatta. Ora invece nulla di tutto questo, non sono state prese le presenze. Il giubbotto di salvataggio dei Pop poi è impossibile da mettere, è come quello dei grandi ma le braccia rimangono bloccate all'interno. In caso di naufragio il bambino così secondo me andrebbe incontro a morte certa. Vaglielo a spiegare che forse se gli lasci le braccia libere nuoticchia per conto suo. Io durante l'esercitazione l'ho messo alla Pop anche se era arrabbiatissima di stare così insalamata e aveva caldissimo ma gli altri genitori ho visto che glielo facevano tenere in mano. Nessuno è venuto a controllare se l'avevamo messo e come.


Altro tasto dolente il fumo. Dicono che il fuoco sia il pericolo numero uno sulla nave ma che tutti i passeggeri sono sacri, i fumatori e i non. Benissimo, ma chi fuma chiudilo in una parte della nave ermetica in modo che possa bearsi in un mix soporifero di fumo attivo e passivo ma non rompa le scatole agli altri. Invece era possibile fumare in alcuni spazi sia dentro che fuori la nave, in zone aperte e di passaggio quindi passeggiando all'improvviso ti trovavi avvolto nella puzza. Anche per questo aspetto mi sembra che si sia fatto un passo indietro.


Ovviamente per scendere a terra bisogna dimenticarsi di partecipare alle loro escursioni perchè si fanno in pullman e durano sempre minimo 3-4 ore.
Noi siamo sempre scesi andando per conto nostro. Anche se la Pop ora odia in maniera personale il passeggino, si sente abbandonata a stare lì in basso da sola. Ci sta un po' più volentieri solo con in mano il cellulare con le canzoni dello Zecchino anche se ogni tanto bisogna controllare che il telefono ci sia ancora o non l'abbia regalato a qualche passante. La gente guarda incuriosita e gli altri bambini sono un po' invidiosi di questa carrozza che secerne musica.


Durante questa vacanza ho scoperto un altro aspetto della Pop: la timidezza. Se qualche estraneo le rivolge la parola, lei si gira dall'altra parte, nasconde il volto, spesso sbircia con un occhio se il pericolo è passato. Se sta camminando e uno le rivolge la parola lei fa un giro di 180° andando a ripararsi sotto la mia gonna, se poi dietro di me un altro le parla fa un altro giro. Insomma ho passato la vacanza a girare come una trottola anche perchè tantissimi passeggeri e quelli dell'equipaggio la fermavano per salutarla, in particolare le ragazze di Bali della Spa e si divertivano che lei scappava dalle loro moine.


Ho notato che tantissime coppie con Pop si sono portati appresso i nonni per farsi aiutare ma ho visto anche tante liti famigliari forse proprio per questo motivo. Ho visto pure genitori iscrivere di fretta i bambini al miniclub e sbolognarli per ore...
Non sono ancora nell'età del miniclub ma non mi piace molto l'idea. Quando eravamo piccoli non esisteva ma si faceva comunque amicizia con altri bambini e si giocava insieme senza bisogno dell'animatore. Se vado in vacanza con la Pop è per stare con lei, se non posso visitare il suk di Tunisi o fare la gita in fuoristrada non fa niente sarà per la prossima volta, se siamo andati a dormire sempre alle dieci va bene e se siamo riusciti a vedere solo uno spettacolo serale idem.


Quindi riassumendo cose positive: cibo pronto a quasi tutte le ore, grande pulizia degli ambienti e anche dei danni causati dai Pop, cose morbide su cui poter camminare e da toccare, divani, pouf ecc, tante piscine, anche basse per i bambini... per il resto si può ancora migliorare, come sempre.









venerdì 22 giugno 2012

Vita da crociera




C'è tanto materiale da trattare e credo che farò varie puntate.

Mm adora le navi e le crociere, ha fatto il nautico ma non si capisce allora perchè abbia interrotto la lunga tradizione di naviganti della sua famiglia...mi è venuto in mente ora questa contraddizione, gli chiedo lumi in diretta, risponde che una cosa è navigare, un'altra è fare il passeggero. Ah ok mm da grande vuole fare il signore, il gran signore!
Lui su una nave è come un bambino a Disneyland, va in giro avanti e indietro, la esplora in tutti i punti, segue sempre i nuovi vari, i record, le navi più grandi, più belle. Del resto gli interessa poco o nulla. Gli dico sempre che per lui non c'è bisogno di una crociera ma sarebbe contento anche di trascorrere una settimana su una nave ferma nel bacino di carenaggio a Porto Marghera.
Fatto sta che poichè questo non è possibile, abbiamo intrapreso la nostra quinta crociera.
La prima fu anche la nostra prima vacanza insieme. L'avrei seguito dappertutto con entusiasmo, anche a una gita in pullman a Cura di Vetralla con dimostrazione di pentole. Abbiamo un ricordo magnifico di quel viaggio, stupendo lo staff, l'organizzazione, l'atmosfera mai nessuno è riuscito e forse riuscirà ad uguagliarla. La compagnia era la Festival che poi è fallita.
La seconda fu con una compagnia greca, la Royal Olympic Cruise, andammo nelle isole greche e ad Istanbul, noi e tre nostre amiche. Una nave più piccola e modesta dell'altra ma una bellissima vacanza pure quella! La compagnia poi è fallita, portassimo un po' sfiga?
L'anno del matrimonio oltre al viaggio di nozze abbiamo fatto il giro delle capitali baltiche con Costa ed è inutile che vi dica cosa gli è successo dopo.
Poi abbiamo fatto una mini-crociera di un weekend con MSC.
A quel punto ho detto basta crociere, un po' anche per salvaguardare il settore crocieristico mondiale visto che pare non gli portiamo benissimo e gli ho detto la prossima al 5° anniversario.
E così arrivò quella data.
Abbiamo prenotato 6 mesi prima, a capodanno, quando eravamo a casa, in quarantena perchè la Pop aveva la bronchite.
Qualche giorno dopo successe il fatto del Giglio ma non ci siamo fatti scoraggiare e siamo andati avanti.

La crociera è una di quelle vacanze che soffre di pregiudizi, forse l'unica cosa è farne una e poi giudicare.
Per me è come un villaggio vacanze itinerante a cinque stelle, ha servizi impeccabili, pulizia, cortesia, molteplici cose da fare o semplicemente si può oziare al sole, il tutto toccando ogni giorno località diverse e spesso attraccando in centro città.
Certo si hanno poche ore per visitarle, giusto il tempo di un assaggio veloce ma nessuna vacanza ti dà questa opportunità. Inoltre arrivare via mare in alcune città ti dà punti di vista spettacolari, dopo il Giglio fu molto criticato il passaggio delle supernavi da crociera a Venezia, forse è vero ma passare a due passi da S. Marco in nave è un'emozione bellissima, così come lasciare Istanbul al tramonto.
Viaggiare in nave è un altro modo di vedere le cose, con lentezza, con la mente al passato... in aereo in poche ore si attraversa un continente. In nave metti la sveglia e ti alzi in piena notte per andare a vedere sul ponte il passaggio nel Bosforo o nei Dardanelli...ebbene sì mm mi costrinse anche a questo!
Certo il massimo forse sarebbe andare per mare con una barca a vela, in questi giganti il profumo del mare neanche lo senti, sono talmente super-stabilizzate che quasi non ti accorgi (e per fortuna) quando sei in movimento, però affacciarti dal decimo piano di un palazzone galleggiante e vedere mare, nient'altro che mare è molto suggestivo...

Le altre volte ci svegliavamo presto e andavamo a dormire tardissimo seguendo tutte le attività di bordo, questa volta necessariamente, con la Pop sarebbe stato tutto diverso.
Innanzitutto abbiamo preso finalmente la cabina con balcone invece di stare in quella interna da puciosi...


- In crociera con la Pop http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/06/in-crociera-con-la-pop.html
- Il lato umano della crociera http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/06/il-lato-umano-della-crociera.html