Il mio istinto geografo mi spinge a viaggiare, appena esce
un raggio di sole o scende un fiocco di
neve la voglia di partire è irresistibile.
Il primo pensiero appena
torno da un viaggio è già al successivo.
Da incinta la situazione non è
cambiata molto, mare e montagna, al fresco? Nooo a camminare per i ripidi
sentieri con la zavorrina nella pancia.
Forse riuscirei a stare ferma solo se
mi centrassero con un fucile caricato a pallettoni.
E con l’arrivo della Pop,
la situazione è rimasta invariata, dividiamo questa passione con Lei, cosa c’è
di più bello?
Poi ho notato che Lei all’aria aperta sta meglio, che se
cambia abitudini, luoghi, è curiosa, è contenta, non si stranisce ma anzi
sembra stare meglio. Forse perché dopotutto Casa è stare con chi ami o
forse risente dell’influsso benefico che hanno su di me i viaggi o forse perché
è proprio simile a me.
Il primo viaggio l’ha fatto a due settimane, al mare dai
nonni. Che se rivedo le foto oggi era proprio una solda di cacio, e ripensarci
ora mi fa un po’ impressione ma ho sempre pensato che stare a casa qui o lì non
cambia molto a 'sto punto partiamo!
Tutto sta iniziare la prima volta. Dai nonni siamo tornati regolarmente ogni
mese.
Poi siamo andati a capodanno in un casale con gli amici in Toscana. Aveva
due mesi, il casale era gelido, c’era un caminetto, la tenevamo lì vicino, la
navicella ha odorato per mesi di salsicce affumicate! Poi c’erano anche delle simpatiche
cimici che ogni tanto cadevano dal soffitto facendo quel caratteristico rumore
e mi raccomando non schiacciarle sennò puzzano!
In seguito come sempre ci siamo fatti i nostri weekend
fuori.
L’unico brutto ricordo è stato durante il ponte del 17
marzo, eh si l’anno scorso ci siamo attaccati pure a questa festa
nostalgico-patriottica pur di partire.
Eravamo in un agriturismo vicino Gubbio, Lei aveva 4 mesi.
Un giorno siamo andati in gita a Sansepolcro, mangiamo in
un’enoteca, all’inizio la Pop
era tranquilla, poi chissà che le è preso ha iniziato a piangere disperata, non
si calmava in nessun modo, né col latte, né col ciucciardelli (per gli amici
Katia Ciucciardelli dagli effetti miracolosi, da qui chiamato il Fantastique),
né se la cullavamo, canzoni, niente…
Piangeva sempre più disperata. Per
fortuna il locale era deserto. Per la prima e unica volta abbiamo dovuto battere
in ritirata, farci incartare il pranzo e andare via. Io la tenevo in braccio,
per il panico e la disperazione non ci ricordavamo manco dovevamo parcheggiato.
Alla fine si è addormentata esausta, per poi risvegliarsi ridolona come nulla
fosse.
Io ho perso 10 anni di vita, già mi sentivo madre coraggio, mi
immaginavo alla ricerca di un ospedale, ma ce l’avrà un ospedale ‘sto paese de
merda?? Mi sentivo la mamma di Cecilia di manzoniana memoria “Scendeva dalla
soglia di uno di quegli usci ecc”.
Non abbiamo mai saputo cosa avesse. I denti,
una colica…boh ma io a Sansepolcro non ci metterò più piede! Sarà colpa del
nome necroforo!
Comunque alla fine se fosse successo a casa poco sarebbe
cambiato ma il fatto di essere in territorio straniero forse ha acuito il
tutto.
Fino all’estate scorsa era più facile girare, la Pop in macchina si faceva dei
grandi sonni poi con la tetta à porter non c’erano problemi per il mangiare,
per le coccole e tutto il resto.
In estate abbiamo sperimentato l’aereo.
Abbiamo volato con Alitalia, mica per altro giusto perché
c’era un’offerta per cui risultava più conveniente del lowcost perché come
compagnia mi sta abbastanza sul culo e li considero un po’ bovari.
Al checkin l’addetta ci fa delle domande sulla Pop
definendola “infant”….ma che termine è? Inglese? È un termine tecnico da
addetto ai lavori? Ma non la puoi chiamare bambina? Allora la valigia che è
“luggage”, io che sono “passenger”?
Col tempo ho visto che le peggiori bastardate te le fanno
proprio le donne, tipo passare con la macchina a 3000 anche se stai sulle
strisce, parcheggiare sulle suddette, o appunto chiamare una bambina come se
fosse un oggetto.
La simpatica addetta poi ho scoperto che ci ha
rifilato i posti peggiori, vicino al motore. Della serie “Tanto la infant farà un casino
tremendo a ‘sto punto ti metto lì così magari si confonde col motore...”.
Per fortuna una hostess più umana ci sposta in un posto migliore. I vicini appena ti
vedono con la Pop
cominciano ad alzare gli occhi al cielo, a darsi di gomito, probabilmente si
toccano pure i marroni…tanto per farti stare serena.
Poi ci consegnano un pezzetto di cintura di sicurezza da
legare alla Pop e agganciare alla mia.
Ovviamente non ti spiegano nulla. Io gliel’ho messa poi l’ho tolta tanto aveva più che altro un effetto placebo su chi non si sa.
Eh si perché in aereo si vola con la
Pop sulle tue gambe e considerando quanto sono già stretti i
sedili per una persona normale non è il massimo.
Per fortuna la
Pop durante il volo ciuccia e poi si addormenta.
Al ritorno sta sveglia ma
riesco a tenerla buona facendola giocare con Nino l’Elefantino, quello che lo
scuoti e ha delle palline dentro e fa un debole rumore che forse avrà leso i
già fragili nervi dei manager con cui stiamo viaggiando.
Sull’imbarco del passeggino ci sono varie leggende metropolitane
e comportamenti diversi. All’andata ce lo hanno preso sulla pista e ridato
nello stesso modo che è la cosa più logica.
Al ritorno a Fiumicino ce l’hanno buttato da una parte ai
nastri del ritiro bagagli e meno male che è rosso fuego sennò chi l’avrebbe
visto??
Poi siamo andati anche in treno e devo dire che è un pochino
meglio dell’aereo, nel senso che hai un pochino più di spazio vitale, puoi
muoverti per il corridoio, certo sempre che non ci sia il treno stracolmo con
la gente seduta per terra (ci è capitato anche questo).
In treno la Pop non paga ma te la devi
tenere sempre in braccio. All’andata ci capitò vicino una con un cane puzzolente, poi per fortuna si rese conto di aver sbagliato carrozza quindi
riuscimmo ad avere il posto accanto vuoto e a far dormire la Pop sdraiata.
Al ritorno invece l’abbiamo messa sul tavolino ribaltabile
che sta sul sedile, che se ci avesse visto Telefono Azzurro ci avrebbe denunciato all'istante!
Comunque anche qui occhiatacce appena la Pop emetteva un vagito….
Per le ferie estive mi sono un po’ informata. Volevo andare
in trentino e, visto che eravamo nel periodo dello svezzamento, per curiosità ho
chiesto un preventivo al famigerato “Cavallino bianco” di Ortisei, family hotel
per eccellenza.
Mi hanno chiesto tipo 4500 euro per una settimana. All’inizio
ho pensato che ci fosse un errore, che avessero frainteso che volevo prenotare
tutto l’hotel e comprare le azioni della società in blocco, poi ho pensato che
se nel prezzo era incluso anche la clonazione della Pop tutto sommato erano
soldi ben spesi.
Abbiamo scelto poi in una località lì vicino e per curiosità
siamo andati a vedere ‘sto Cavallino da fuori e mi è sembrato un po’ Eurodisney
e abbastanza vuoto chissà perché…
A quel punto mi sono detta che con questi prezzi c’è qualcosa che non va…
Nel nostro modo di concepire la vacanza, per come vengono
considerati i bambini, per cui dico non è, per ora, un paese per Pop.
Innanzitutto credo sia sbagliato fare strutture alberghiere PER
bambini, ad uso ESCLUSIVO dei bambini.
Io adoro la mia Pop, mi fa piacere ci siano altri Pop, 2, 3
,4 ok… ma 800 dopo un po’ francamente mi rompo i coglioni come dice Alex
Drastico.
Non voglio passare le mie vacanze in un kinderheim. Non
voglio chiudermi in un ghetto di bambini e non voglio che Lei sia circondata
solo dai suoi simili. Io vorrei anzi che fosse circondata da diversi, che ci
siano le famigliole ok, ma anche gli anziani, i gruppi di giovani, le carampane
che fanno i tornei di burraco, le babbione in cerca di emozioni e i giovanotti
in cerca di f….
Che in mezzo ci siano pure gli stronzi, le persone speciali,
insomma chiunque come capita nella vita. Vedi anche http://www.buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/03/fattore-h.html
Non voglio andare in posti dedicati a Lei ma voglio andare
ovunque con Lei.
Allo stesso modo credo che un modo per cambiare la città e
renderla più vivibile, non sia come fanno associazioni di pur nobili intenti di
segnalare negozi in cui ad esempio i bambini sono accetti, la mamma possa allattare,
c’è lo spazio per farlo e nel bagno il fasciatoio…io voglio farlo ovunque!
Insomma ho deciso di fuggire dai family hotel scegliendo
strutture normali.
Credo stia nel buonsenso del gestore venire incontro alle
esigenze dei piccoli.
Ma spesso mi è capitato di chiedere preventivi a hotel e
sentirmi chiedere 15 euro al giorno per la Pop.
Ma 15 euro di cosa che manco mangia? Di lettino da campeggio
che costa in pratica quella cifra?
Ovviamente ho escluso dalla scelta questi hotel, a 'sto punto
dite che non volete i Pop e facciamo prima!
In genere ho trovato persone gentili, che ti fanno un piatto
di brodo, di pastina, non so perché poi ti fanno sempre dei piattoni da 2 etti
di pasta (non capiscono che è per un bambino mica per un sanbernardo!?) forse
per sottolineare la loro generosità!?
Abbiamo avuto giusto qualche problemino di
comunicazione con una cameriera dell’est e forse con poca dimestichezza coi
bambini che quando le chiedevamo la pasta cotta da mettere in un thermos una
volta ce l’ha data con dentro pure l’acqua calda, una volta se l’è dimenticata…ma
tanto la Pop
andava ancora più che altro a latte..
Mi fa incazzare che per i voli si paghino solo tasse per i
bambini sotto i 2 anni, ma sono una cifra fissa che spesso quindi risulta più
alta di quanto paga un adulto se trova un’offerta e tutto ciò per viaggiare in
braccio e con zero assistenza!
E se volessi fare un viaggio più lungo, dicono ci siano le
cullette per neonato ma per un bambino più grande? Se fa l’indemoniato che mi
invento? Mi butto o mi buttano col paracadute?
A ottobre siamo andati ad Ischia. E’andata bene, abbiamo
sperimentato il pendolino e il traghetto.
Ma mi chiedo perché se uno deve fare una gita in pullman o
prendere una navetta il bambino deve sempre viaggiare in braccio, senza alcun
tipo di dispositivo di sicurezza quando sappiamo il grave pericolo che si
corre in strada. E se uno dovesse prendere il taxi, cosa che non ho mai fatto, vale
sempre la stessa cosa?
Ma che gli costa avere un seggiolino da montare al volo per
metterci il bambino in tutta sicurezza?
Senza considerare che girando così per le fantastiche strade
tutte curve di Ischia la Pop
si è sentita male e mi ha vomitato tutto lo yogurt addosso!
Ovviamente io da
viaggiatrice inde-fessa mi ostino a voler viaggiare con un solo trolley in 3. Pieno
di vestiti della Pop se fa caldo, se fa freddo, moda mare e autunno-inverno.
Per
me zero, un solo jeans che ho indosso e scarpe idem più qualche maglietta
appallottolata e ficcata in valigia all’ultimo. Una manciata di indumenti che
devono andare bene per ogni occasione dalla gara di rutti in Valsassina alla
consegna del Nobel.
Inutile dire che il ritorno l’abbiamo fatto in pendolino,
prima classe, io con il mio schifo di jeans dall’odore acido schifoso e dal colore viola mirtillo e ti
andiamo ad incontrare Nanni Moretti che in quelle condizioni non mi avrebbe
dato manco una parte per vendere le bomboniere al Nuovo Sacher…
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