pubbli larga

mercoledì 25 aprile 2012

E' un attimo

Sei seduta ma ti sembra di stare sul nulla, di essere sospesa, di volare.
Ti senti in equilibrio precario ma allo stesso tempo ti senti sicurissima.
Tutto il resto sembra fermo, immobile per quanto va piano e che tu ti ci stia passando attraverso a velocità incredibile.
Senti vento, dappertutto, ovunque.
Senti i capelli che ti si aggrovigliano, i muscoli delle cosce tesi, indolenziti per cercare di rimanere al tuo posto.
Stringi le dita.
Riesci solo a girare un po' la testa di lato, per il resto guardi dritto di fronte a te, la strada.
Senti il motore, il rombo sotto il culo, senti la potenza, tu, lui, la moto un tutt'uno.
E' senso di onnipotenza, è essere il padrone della strada, artefice del proprio destino.
E' un attimo...da 0 a 100 è un attimo e l'accelerazione ti lascia senza fiato.
La percezione della velocità è completamente falsata, penso di andare a chissà quanto e invece siamo solo a 90.
E' un attimo e se l'idiota di fronte gira senza mettere la freccia, è un attimo e volare sul serio.
E' libertà, è diventare qualcun'altro ma allo stesso tempo restare se stessi.
E' evasione, è te prego mollamo tutto e bruciamo tutto l'asfalto che c'è da qui al mare.
Significa essere vulnerabili alla pioggia, al freddo, al vento ma sentire sul serio la strada, mangiarla, viverla.
E' un attimo e capire il rischio, accettarlo, non poterne fare a meno, sfidarlo.
E capire chi ha scelto questo come mestiere, come passione.
E il pensiero va... è inutile che stia a dire a chi.



Ebbene sì mi sono tolta 'sto sfizio. Tanto mo' c'ho il blog e per ogni cosa so a chi dare la colpa!
Erano 10 anni che non andavo in moto e volevo provare l'ebbrezza.
Ho solo 3 amici che ce l'hanno e non vedo manco tanto spesso.
Mi sembro una ragazzina e ogni tanto mi trovo ad elemosinare "Dai mi porti a fare un giro, daiii per favoreeeeeee ti pregooooo!", che se una lo chiede a 14 anni è un conto, il doppio degli anni dopo ti guardano come psicopatica: ao ma che ho chiesto? Domandare è lecito ecc.
Uno mi aveva pure detto di si, con tanto di invito scherzoso e scritto ma poi sono rimasta incinta e non si è fatto più nulla.
La moto mi affascina per quello che è e per tutto quello che c'è intorno.
Forse non sarà mai il mio mondo, ma mi attira e quando ne passa una sfrecciando non posso esimermi dal seguirla con lo sguardo e magari cacciare un sospiro.
Sono misteriose e affascinanti come destrieri alati con in sella audaci cavalieri. Sarà l'abbigliamento che sembrano armature medioevali, il casco, i guanti, le protezioni dappertutto. Il rito della vestizione. Ma cosa c'è di più bello e intrigante di infilarsi o sfilarsi il casco, quell'attimo sospeso di quello che dovrà ancora succedere, la preparazione attenta manco fosse un duello.

Poi ho reminiscenze dell'adolescenza. Erano uno status symbol. I primi motorini degli amici.
Io che ne volevo uno, le proteste con i miei non portarono a nulla ma avevo deciso che potevo andare dietro quello degli altri e per far capire che non mi avevano smontato, rientravo in casa con un casco che lasciavo sempre in bella mostra, un casco nero con disegnato con l'uniposca un cobra e un teschio. Poi i primi amici con le moto. E "Mi dispiace non posso portarti sto facendo il rodaggio". Mm solo ora mi ha spiegato essere una cazzata bella e buona.
O le infinite volte in cui loro invece portavano in giro le tettone per spassarsela e frenavano all'improvviso per spiattellarsele sulla schiena, questo l'avevo capito pure allora, infatti a me non mi ci portavano mai.


Bon torniamo ad oggi... andiamo a pranzo da amici con bimbe. Il tempo passa: prima la pappa di uno, poi la poppata dell'altro, poi il pranzo nostro, poi il cambio, poi i giochi...sincronizzare il tutto è impossibile, io scruto il cielo che cambia ogni due secondi e dico fra me e me "mmmm mi sa che sto giro famoso in moto salta". Poi non posso insistere ogni due secondi, quindi aspetto pazientemente ed educatamente.
Lui fa "Andiamo ora", la di lui moglie non è convinta: c'è da sparecchiare, da sistemare casa. Io "Dai ti prego 5 minuti" (il mio ego da bambina di seconda elementare è molto presente).
Andiamo. Io prendo il mio casco che ho portato per l'occasione, forse è un po' ridicolo, argentato e con il pupazzetto Berik stona sulla sua Kawasaki bianco e nera, forse anche il mio trancharello beigiolino stride con la sua giacca da perfetto biker ok... ma questo avevo...
Lui mi avverte "Guarda che questa moto per chi sta dietro è un po' scomoda", io la guardo e  non vedendo le apposite maniglie per sostenersi chiedo "Ma......io dove mi reggo?" (anzi arreggo come dico in genere) e lui "A me" "Ah ok" appoggio delicatamente le mani e lui me le prende e mi avvinghia alla sua vita "Così!" "..." sennò credo che alla prima curva sarei andata a finire in un fosso.
Inutile dire che il legame inscindibile che lega te, lui, lei (la moto), lei (la strada) è talmente stretto e fisico che come minimo ti deve stare simpatico il tuo compagno di viaggio. Poi se è pure discretamente fico che te lo dico a fà...evito paragoni eroto-sexual-fuck ecc fra la moto e il resto del mondo tanto è tutto abbastanza chiaro ed evidente, è un continuo rimando.
Intravedo la via del mare, viale Marconi, la Laurentina, vagamente, perchè tutto sfreccia velocissimo di fronte ai miei occhi.
Il casco mi sballonzola in testa, il trancharello va a destra e sinistra e rimango colpita, ma come? Questo è il mio solito abbigliamento per lo scooter! Ma capisco ben presto che questo baby, è un altro mondo, che gli scooter che incontriamo sembrano ridicoli, sembrano poltrone con le ruote e lentissimi.
Gli scooter sono per i comodoni, quelli che se fa freddo c'è la parannanza (o termoscud), il parabrezza, che se devi portare la merendina o la spesa c'è il bauletto, il sottosella.
Qui invece è gente tosta, che se piove si beccano tutta la pioggia e idem per il vento e la roba non so dove se la mettono.

Perchè le mamme, ogni tanto hanno bisogno anche di questo, non di parlare solo di pappa cacca palla ma di volare, a 160 (dicono, io non ho visto).


Vedi anche il post sugli scooteristi http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/03/gli-scooteristi.html







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