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sabato 1 maggio 2021

Riflessioni di resistenza in zona 🟨 -9

Ci sono varie cose che ho notato e su cui ho riflettuto in questo periodo, forse perchè in generale si ha più tempo a disposizione o forse perchè sono cose che saltano proprio agli occhi ed è quasi impossibile non rendersene conto.

Una sicuramente è che ci siamo un po' anestetizzati, quasi ammansiti e addomesticati... insomma ci siamo un po' rincoglioniti!

Ci siamo talmente, ahimè, abituati e adattati a situazioni di stress e ad avere restrizioni che fino a qualche tempo fa sarebbero stati impossibili anche solo da immaginare, figuriamoci da vivere che ormai ci sembra questa la normalità. E il modo che abbiamo trovato per sopravvivere, per andare avanti forse è stato proprio quello di non opporre resistenza ma di fingersi morti o di farsi trascinare dalla corrente ed aspettare che il tempo passasse.

Un altro stratagemma è stato quello di abbassare il livello dei nostri desideri e delle nostre aspettative, di volare bassi insomma, di accontentarsi banalmente di quello che si ha, anche se a ben vedere magari è poco, pochissimo...ma vuoi mettere con la fortuna di avere la salute in confronto a tutte le tragedie che si sentono in giro?

Questo secondo me ha fatto sì che invece di darci alla pazza gioia, una volta possibile, o di vivere finalmente a pieno le situazioni, cose che in realtà un po' tutti si aspettavano, facessimo l'esatto opposto. Forse dopo mesi, ma diciamo pure più di un anno, di quarantena, limiti ecc... non siamo più abituati alla felicità pura, a lasciarsi andare liberamente alle emozioni; dopo un periodo così lungo in cui ci siamo fatti violenza, ci siamo castrati per non soccombere...ora posti di fronte ad una cosa che ci può far emozionare in positivo o in negativo rimaniamo attoniti e inebetiti. In caso di sensazioni positive abbiamo anche quasi sotto sotto un senso di colpa, ci sentiamo inadeguati di fronte al benessere che stiamo vivendo nei confronti degli altri che non ne stanno godendo, ci sembra quasi una vittoria immeritata, un furto, un premio che non ci spetta. Se invece si tratta di cose negative, abbassiamo la testa in maniera remissiva pronti ad incassare l'ennesima batosta con rassegnazione.

E tutto questo ovviamente non va bene.

Dovremmo cercare di non smettere di fare sogni e progetti, di amare, ridere a crepapelle, incazzarci anche perchè no? Di vivere insomma e non semplicemente di soprav-vivere, di arrivare strisciando o in punta di piedi a fine mese, o a fine zona rossa, arancione o quello che è...




Va bene gioire e godere delle piccole gioie ritrovate: una gita fuori porta, un aperitivo con gli amici; cose semplici che fino a poco tempo fa erano vietate e additate come l'anticristo ma non dovremmo smettere di pensare in grande, di desiderare e pianificare, anche cose assurde e pazze, sia dal punto di vista economico che razionale, vanno benissimo, anzi meglio.

Un'altra cosa brutta che ho notato è che c'è più invidia in giro e più cattiveria; invece di gioire per gli avvenimenti positivi degli altri, il primo istinto spesso è di sospetto e rimuginamento. Ma queste forse sono reazioni normali in situazioni sociali di cattività come quelle che stiamo vivendo, ci si morde fra simili invece di aiutarsi.








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