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giovedì 7 novembre 2019

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Siamo tornate a Roma da quasi 2 mesi ma facciamo fatica a tornare alla realtà.
I lati positivi si contano sulle punte delle dita di una, ahimè sì, una sola mano.
Partiamo da questi.
Primo fra tutti, ritrovare gli affetti, le amicizie, quelle che stanno solo qui e non altrove.
Secondo: ritrovare i propri spazi, i propri oggetti.
E mi sa che ci dobbiamo fermare qui.


Non è semplicemente che la fine della vacanze non piace a nessuno è proprio che stare via per 3 mesi e vivere senza orari, ascoltando le proprie necessità, i propri ritmi, stare a contatto con la natura, godersi il sole ma forse più di tutto vivere in realtà ancora a dimensione umana è tutta un'altra cosa.
E' stata un'estate bellissima quella appena passata, caratterizzata da visioni inaspettate di albe e tramonti, qui non saprei neanche dove e come andare per vederli.


E tornare in una città che è proprio quanto di più lontano ci sia da tutto ciò rende il confronto ancora più impietoso.

Non sono solo io che mi sento nel posto sbagliato al momento sbagliato, anche le Pop cercano di vedere uno spicchio di cielo affacciandosi alla finestra di casa e scrutando gli spazi liberi lasciati dai palazzoni circostanti e mi chiedono "Ma perchè qui è sempre nuvoloso?" non è il cielo grigio, è che i raggi del sole non riescono a passare tra gli edifici. Oppure "Ma quand'è che andremo ad abitare in una casa senza palazzi davanti?".
Come darle torto?

La specie umana ha una grande capacità di adattamento e in poco tempo ci si abitua a tutto, davvero a tutto, forse è semplice sopravvivenza.
Quello che prima di partire ci sembrava normale o non ci sembrava strano ora, al ritorno sembra intollerabile.
Sento rumori molesti mai sentiti prima e ho sempre considerato la nostra casa molto silenziosa, ora sento a distanza il chiasso dei camion della mondezza, degli autobus, il traffico delle macchine.
Un'altra cosa che detesto è la puzza, non solo vicino ai cassonetti perennemente stracolmi ma la puzza generale, sembra di essere costantemente immersi in una oleosa e putrescente salamoia.
Unica consolazione sono le fughe al parco vicino casa, meno male che esiste! Mi consente di aprire la mente, svagare lo sguardo e dà la sensazione di trovarmi davvero immerso nella natura e da tutt'altra parte.

Non è che pretendo di vivere alle Bahamas ma ho proprio bisogno di realtà dove tutto abbia ritmi più umani.

Il consiglio sarebbe: fai le valigie e vattene...già ma dove? E soprattutto come facciamo visto che le attività che svolgiamo ora necessitano di grossi bacini di utenza??


Poi Roma, si sa, è sorniona e puttana e ti sa stupire con delle giornate bellissime, ci sono state ottobrate per decine di giorni consecutivi e ancora ci sta regalando temperature miti, sole caldo, paesaggi autunnali e cieli limpidi...che quasi sembra percepisca i tuoi pensieri e cerchi di riavvicinarsi per fare pace. Roma nun fa la stupida...