pubbli larga

venerdì 29 maggio 2015

It's time to dance

Siamo a -4 dal saggio di danza della Pop grande.
Siamo entrati in un vortice, in un girone dantesco, in un baillamme pari a quello che precede il Natale: corse frenetiche agli acquisti, frigoriferi pieni di post-it "ricordati di fare questo", agende piene di appuntamenti perchè..."Mi raccomando vediamoci prima delle feste".

Ma facciamo un passo, con grazia ed eleganza, indietro.

La mia familiarità con la danza è pari a zero. Da bambina non l'ho fatta nè le mie amiche la facevano. Forse era catalogata come sport da ricchi.

Il mio primo approccio avvenne in età puberale quando in un centro estivo partecipai al corso di danza moderna e preparammo uno spettacolo sulle note di True Blue.
A tutt'oggi quando la sento nella mia mente risuona ancora cinq-sei-sett-ott e probabilmente se mi impegno riesco ancora a ricordare la coreografia.

Poi ho conosciuto un amico, Massimiliano, maestro di danza, ho seguito i suoi spettacoli con ammirazione e gli ho dedicato un post facendogli un sacco di domande.

Non era nei miei piani far fare danza alla Pop, per me lo sport fondamentale era il nuoto, anzi vitale visto che trascorriamo l'estate al mare.
Poi però ad inizio anno l'ho fatta partecipare ad una lezione di prova così per gioco ed incredibilmente le è piaciuto e l'ho segnata.
Ne ho parlato con le maestre che in verità mi hanno sconsigliato di sovraccaricarla di ben 4 impegni sportivi a settimana ma alla fine l'abbiamo segnata con la promessa di sospendere tutto se fosse stata troppo stanca o demotivata.
Massi mi ha convinta a seguire con serenità le passioni della Pop e fu l'unico in tempi non sospetti a vedere con entusiasmo in lei, nella lassità dei suoi legamenti, caratteristiche idonee alla danza. Riconoscendo quelle particolarità che erano anche state notate nella sua infanzia e che poi con caparbietà e amore l'hanno portato a trasformarle in punto di forza, a diventare Maestro di danza e ad aprire una scuola.

Complici le compagne di classe con cui ha iniziato il corso, la gioia di indossare un tutù che, non so perchè, è insita geneticamente in tutte le bambine, Madame Gazzella e il suo con grazia ed eleganza... la Pop ha iniziato con grande entusiasmo a ballare.

Ci sono cose di tutta questa faccenda che digerisco a fatica, forse perchè sono abbastanza digiuna di danza.

Una di queste è: in fin dei conti si tratta pur sempre di un corso propedeutico di danza classica, le bimbe non possono semplicemente ballare in leggings e maglietta?
Nossignore.
Ci vuole il tutù rosa, le scarpine rosa, le calze rosa.
Ok li compriamo da Decathlon?
Nossignore perchè devono essere tutti uguali.
Ok, li compriamo tutti insieme da Decathlon?
Nossignore. Vanno presi tutti insieme alla sartoria megafica per la modica cifra di...bilioni di euro.
Ma non era meglio Decathlon?
Nossignore!
Unica concessione: le calze rosa con la riga.
Queste andranno acquistate e tenute gelosamente in una teca fino al giorno del saggio di Natale, usate con parsimonia, poi riposte e ritirate fuori solo per il saggio di fine anno.
Pare che si smaglino solo a guardarle.
Nel frattempo se ne possono usare un qualsiasi tipo rosa, anche di Decathlon!
Una cosa che mi piace molto è che la maestra abbia un fisico che è l'opposto dello stereotipo della ballerina di danza classica, c'ha pure una bella panza e con disinvoltura indossa tutine e pantaloni attillati per cui tutte noi dovremmo prendere esempio da lei e farci meno problemi. E' proprio di insegnamento in tempi di allarme anoressia e di cattivi modelli per i bambini, sarà per questo che Alice affronta ogni lezione mangiando un sanissimo panino con la mortazza!

Durante l'anno la Pop mi raccontava:"Abbiamo fatto le stelline, il gambero, le giraffe..."
da cui ho capito finalmente il senso della celeberrima canzone

anche se vedere i risultati nella panza della maestra mi lascia sempre un po' perplessa!

A Natale hanno fatto il saggio e per me è stata una gran scoperta.
Avevo sempre un po' sottovalutato la fatica e l'impegno che comporta questa disciplina invece mi sono resa conto che 40 minuti di lezione sono mooolti e che per una bambina di 4 anni seguire l'insegnante, mantenere la propria posizione rispetto alle compagne e nello spazio richiede una concentrazione elevata.

Nel frattempo già da dopo Natale si è iniziato a parlare del saggio di fine anno, già da gennaio hanno preso le misure per il costume e abbiamo dovuto versare trilioni di euro in anticipo.
Poi a cascata è seguito anche la mattonata del costo delle fotografie di natale, in bianco e nero perchè fanno più fico, e che fai non le prendi?
Anche in piscina ormai è così ad ogni occasione viene il fotografo che fa la foto ai bambini, a fine anno, al brevetto, a natale con improbabili sfondi innevati e i piccoli in costume da bagno.
Qualche mese dopo a danza abbiamo fatto pure la foto tipo saggio di fine anno, nell'aula di danza ma agghindati come per il teatro, una sorta di pre-matrimoniale insomma!

Il saggio di fine anno si farà niente meno che al Teatro Olimpico di Roma!!
In un giorno x (ics) sono stati messi in vendita i biglietti dalle ore 9.00, pare che vari genitori già stazionassero lì davanti dalle 7 per accaparrarsi li mejo posti. Signore liberami da tutto questo anche perchè già avevamo la certezza che due biglietti per mamma e papà erano di diritto riservati in posizione centrale.
Mi sono rifiutata di fare file, levatacce ecc, sono andata alla scuola con calma prendendo i posti che erano rimasti.
Abbiamo pagato svariati fantastiglioni per avere credo 8 biglietti con cui non faremo nulla perchè oltre noi e i nonni non credo ci siano altri spettatori interessati.
Ricevere un invito al saggio di danza della propria pupilla credo che in graduatoria di rompimento di coglioni sia appena sopra il "ricevere cartella equitalia" e appena sotto il "ricevere partecipazione per un matrimonio".

Ignoravo di essere solo all'inizio di tutta una serie di questioni e problematiche che non consideravo affatto.
Ingenuamente credevo che accompagnando diligentemente mia figlia alle prove e pagando tutti i balzelli e gli accessori avessi abbondantemente esaurito la pratica "saggio di fine anno".
Mi sbagliavo.

La maestra è solita ogni tanto darci dei foglietti con le istruzioni da seguire scrupolosamente, in genere li stampa dietro fogli già usati di vario tipo come verbali di assemblee di condominio e 730 curandosi di cancellare i dati sensibili.
La puntigliosità di questi pizzini è nauseante per cui il loro destino è accartocciarli e metterli nella borsa in attesa che si disintegrino con il passare dei giorni.

Il giorno deputato per il saggio è fastidioso e odioso come non mai: 2 giugno.
Ovviamente fra prove e controprove l'unico ponte dell'anno va a farsi benedire per cui speri quasi che piova per dare un senso al tutto.
Gli orari sono fastidiosi e antipatici: alle 14.

Sorgono mille questioni.

-Prendere una babysitter che segua le bambine dietro le quinte durante il saggio. Che le porti in bagno e le cambi d'abito. E anche che le intrattenga senza che distruggano lo storico teatro durante i tempi morti visto che faranno due balli, pezzi (come si dice?) uno all'inizio e uno alla fine.

Segue un casting lunghissimo e pallosissimo fra le varie madri per la candidata ideale.
Ognuna conosce una ragazza che potrebbe andar bene. Si vagliano varie possibilità alla fine allo stremo delle forze si sceglie una maestra con la motivazione che: sa gestire i gruppi. (?)

- Scegliere due madri che seguiranno tutte le bambine durante la prova generale a teatro. Qui la scelta è stata facile, c'è chi ha fatto un passo indietro e chi ha detto:"Io mia figlia non la lascio con un'estranea".

- Questione bouquet.
Di regola si regalano fiori alle ballerine. Si è deciso di fare un piccolo bouquet da dare alle bambine. E' seguito aspro dibattito sulla scelta del fiore e del colore. Ma che ho fatto di male?
Io svicolavo con un sorriso:"Scegliete pure per me, mi fido" e nella mente: ma queste non ha una beneamata... a cui pensare?? Alla fine si è optato per piccolo bouquet di rose gialle intonate al vestito, all'abito o come si chiama. C'è stata una non adesione, temo dovuta a traumi subiti nell'infanzia legati alle rose, o al giallo.

-Questione bouquet bis, ovviamente va regalato anche alla maestra. Si propone numero di rose pari alle allieve +1 essendo le bimbe pari e come si sa magari si tollera l'omicidio ma le rose in numero pari mai!
E' seguito aspro dibattito sul colore. Chi diceva rosso, chi rosa, chi bianco.... L'ho buttata lì:"Famolo rosa come l'altro tutù". Le madri si sono girate all'unisono verso di me guardandomi con ammirazione... Pare che nell'ultima lezione una rappresentante delle mamme di un altro corso abbia chiesto di fare un unico bouquet da parte di tutte le allieve della stessa maestra. L'idea non era male da un punto di visto logico ed ecologico ma la proposta è stata bocciata perchè arrivata troppo in ritardo e perchè era già stato sufficientemente arduo mettere d'accordo 8 teste di mamme!

-Questione regalo per la maestra. E' seguito strenuo dibattito sul cosa, sul quando, sul quanto. Ma che ho fatto di male? In qualche modo siamo arrivati ad una conclusione.

-Questione chignon o come dicono alcune scimmion. La ballerina ha da avè lu chignon. Io finora me la sono cavata lasciandoglieli sciolti. Poi quando abbiamo fatto le foto del pre-matrimoniale mi sono fatta aiutare dalle altre mamme che avevano forcine, retina e lacca. Mi hanno guardata come un'aliena essendo io sprovvista di tutto e sperando di cavarmela con una cipolla alla buona. C'è stata l'aggravante di: ma con i capelli così lisci di tua figlia come fai?!
Mi sono stressata, ho provato ad accennare un:"Ma se glieli tagliassi corti così da ovviare a questo problema?" sono stata linciata, piuttosto è accettato l'incesto ma i capelli ad una figlia non si tagliano MAI!
Un trucco mi hanno detto che consiste nel non lavare i capelli così l'imperiale chignon resta meglio su.

-Questione trucco: in uno degli ultimi pizzini sono state date indicazioni precisi sulle tonalità, su cosa mettere e dove. Che ho fatto di male? Pensavo che bimbe di 4 anni fossero esentate da simili....

-Questione mutanda: nel saggio non va messa. Si indosseranno i collant con la riga così nature e poi il tutù. Orrore...manco la peggiore masochista penserebbe ad una soluzione del genere.

-Questione tutù. Va tenuto appeso a capa sotto, e che non lo sapevi? Per far sì che sia più vaporoso.

Siamo ancora a -4 dal saggio e tremo all'idea di quante altre problematiche scapperanno fuori.
Sono certa che mi commuoverò a prescindere, anche se la Pop dovesse solo staccare i biglietti al teatro olimpico, che sarà un'esperienza indimenticabile per lei calcare quel palco dove solo i grandi sono stati e che sarà un successo, nonostante tutto, chignon compreso!!!










venerdì 15 maggio 2015

In punta di piedi

Fottutissimo facebook....
scorrendo distrattamente il display del cellulare leggo casualmente un messaggio su una bacheca: A. ci ha lasciati per sempre...

Inizialmente non capisco, mi chiedo se sia realmente l'A. che conosco.

Poi comincio a fare mille pensieri, chissà come mai non riesco ad associare la fine di una giovane vita legata ad una malattia nè ad un incidente. Escludo tutto questo e chiedo agli amici che conosco scrivendo angosciata:"Ma che è successo?".

Il pensiero va ad una spensierata estate di mille anni fa, una vacanza al mare in campeggio, due amiche o forse eravamo di più ma ne ricordo solo una in particolare, la pelle cotta dal sole,  sale sui capelli e sabbia ovunque; il budget disponibile ridotto al minimo, andavamo a cena fuori solo una sera, per il resto ce la cavavamo con pomodori e mais o tonno tanto per variare. Eppure ci sentivamo padrone del mondo, grandi, indipendenti, in giro con la macchina con la radio a batteria sulle ginocchia e i capelli al vento.

Ci siamo conosciuti per caso, passeggiando avanti e indietro sul corso del paese. Ricordo come ci guardavi diffidente, come ci tenevi a distanza a noi ragazze della city, come dicevate voi. Eri sempre un po' in disparte ma tutti ti tenevano sempre in grande considerazione. Facevi parte di quel tipo di persone che non alzano la voce, che non si fanno notare ma che se gli stai vicino ti fanno sganasciare dalle risate per le battute e le freddure che fanno a bassa voce. Quei ragazzi che hanno quasi paura a guardarti negli occhi, che se provi a metterli in mezzo si scherniscono e tornano un passo dietro agli altri. Un tipo con le sue stranezze, con le sue manie, con le sue fisse. Alcune non l'ho mai capite: il passatempo di leggere il giornale la domenica mattina in macchina parcheggiata in riva al mare. Un amico leale, sincero, fedele,  un fratello, sempre presente ma sempre un po' in disparte, defilato, in un angolo, nel quale avresti voluto circondarlo con un abbraccio per il suo modo di essere discreto, puro e vero, in sostanza fino in fondo se stesso a dispetto degli altri. 

Ci siamo rivisti qualche volta negli anni, tu facevi quasi finta di non vedermi appellandomi con un:"Ecco la romana". Sempre uguale a te stesso, semplice, discreto. Forse delle volte non sempre a tuo agio in mezzo agli altri e alle situazioni, forse per questo non hai partecipato al pranzo di nozze del tuo amico di sempre. 

Chissà se allo stesso modo te ne sei andato davvero in punta di piedi.

Nove mesi di un male ai polmoni ti hanno portato via.

Ciao Bombito mas.