Riguardo la situazione che tutti stiamo vivendo c'è una cosa che mi pesa terribilmente: le limitazioni della libertà.
E che questa cosa si stia prorogando all'infinito senza un traguardo all'orizzonte, con piccole variazioni ma che di base hanno sempre divieti, orari ecc.
E regole che, nella gran parte dei casi sento assurde e inutili, e che spesso si accompagnano alla frustrazione che tanti sacrifici fatti non portano ai risultati sperati.
Mi fa anche orrore come ci siamo abituati a tutto ciò tanto da considerarlo normale e come ci adattiamo a nuove misure ogni volta.
Ad esempio ormai il fatto che non si possa uscire la sera ci è entrato nel dna, tanto non è che pure prima si faceva tutta 'sta vita mondana!
Dicono sia resilienza, la capacità dell'uomo di adattarsi, quello che lo salva nelle situazioni di crisi o emergenza.
Con la 40ena ci siamo resettati, abbiamo rivisto le nostre priorità, ci siamo adeguati zitti e buoni.
Sarà un paragone azzardato ma questa situazione mi ricorda tanto l'olocausto un periodo che è forse il mio incubo peggiore di come l'uomo sia arrivato a tanto, tanto in basso, tanto orrore. Non ci sono parole per descriverlo, neanche la mente fantasiosa più perversa e malata avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe potuto succedere.
Anche in quel caso la cosa è stata graduale, la gente assisteva inerme, guardava, forse si girava dall'altra parte o forse alzava le spalle. E se chiedevi: ma non vi rendevate conto di quello che stava accadendo, dell'abisso in cui stavate precipitando? Rispondono: ci sembrava normale.
Ecco questa è la mia paura più grande e la mia lotta quotidiana è di non arrendermi mai di fronte a quello che non condivido, che sento come una violenza e che non condivido. E il 238, i miei momenti migliori, le mie fughe e insubordinazioni sono l'espressione di tutto ciò e l'unica cosa che mi ha permesso di andare avanti e di non soccombere.
Da un lato c'è il mio lato tigre, il mio lato non mi avrete mai, mai doma, ecc...dall'altro c'è la paura per il futuro, la tentazione di lasciarsi trasportare da questa onda calma e limacciosa.
Non so se quando si potrà sarò pronta e scattante a riprendere tutto, la tentazione al contrario è di lasciarsi andare e sperare quasi che questa stasi si protragga perché non ho la forza né l'entusiasmo di ripartire da zero. Questa situazione, questo fottutissimo 2020, ha spazzato via completamente un'attività che avevo creato io, da sola, che mi piaceva da matti, tanto da non considerarla lavoro, che con poco tempo impiegato mi dava guadagni e che era cresciuta in 5-6 anni ed era al massimo del suo splendore. E quando sarà possibile ripartire, perchè è da più di 1 anno che tutto quello che mi riguarda è fermo, si tratterà davvero di ricominciare da zero anche perchè la maggior parte delle attività con cui collaboravo non so neanche se hanno avuto la possibilità economica di resistere così a lungo.
Ammetto che in questo post in realtà di consigli non ce ne sono, non posso darli, non ne ho, è più che altro l'espressione di un comune sentire e di un "non siete soli nell'universo".
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