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mercoledì 16 maggio 2012

Le interviste possibili

Avevo promesso di trovare un nome più simpatico e meno serioso ai miei incontri, nati per pura curiosità verso quello che non conosco e che forse è quanto di più lontano da me, ma ancora non l'ho trovato. Per ora mi è venuto in mente solo questo, in opposizione alle interviste impossibili.
La prima è stata quella con Roberto, degli Hunter Brothers. http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/05/mistero-misterioso.html
Sono soddisfatta del risultato, un misto di miei aneddoti, descrizioni della loro attività e mie impressioni.
Qualcuno ha storto un po' il naso, considerandolo un post troppo pubblicitario ma a me non sembra, ho scritto, come sempre, quello che sentivo.
Mi piacerebbe creare un mio stile di incontri (di interviste va bè) e piano piano qualcosa si sta definendo.
Magari fra tot anni incontrerò che so io? Bob Geldof, che conosco solo di nome ma fa molto fico... allora diciamo Bono Vox che invece è più di casa e potrò intervistarlo nel mio stile, come piace a  me.
Innanzitutto niente promozione del tipo che vuoi essere intervistato perchè esce il tuo disco, il tuo film, tua sorella...'sti cavoli. Non si può prendere in giro la gente e ricicciare fuori solo quando ti serve pubblico e pubblicità.
Le domande le scelgo io, non vengono concordate prima nè fornite in anticipo, mi vengono in mente nelle ore precedenti l'incontro e le annoto su un pizzino con grafia illeggibile, già il fatto di scriverle me la fa stampare in mente così durante l'incontro posso agire a mani libere concentrandomi sugli sguardi e le parole e al massimo dò solo una controllata se mi sono scordata qualcosa.
E poi ovviamente nel mentre mi vengono in mente altre domande e altre e altre...ma alla base di tutto spesso c'è la domanda-chiave, forse la stessa che mi ha fatto venire in mente di organizzare l'incontro, che spesso è scema ma gli giro sempre intorno e alla fine la pongo.
Finora gli intervistati, molto gentilmente, mi stanno venendo a domicilio e forse questa è una cosa un po' insolita ma sapete com'è, c'ho la pupa...e non posso chiedere di meglio! Certo non so se Bono sarebbe altrettanto disponibile...
Quando propongo di vederci per una intervista, gli altri sono un po' sorpresi ma poi accettano.
All'inizio forse c'è un po' di imbarazzo ma poi il tutto assume i connotati di una tranquilla chiacchierata. Mi piace anche il posto dove avvengono queste cose, in un bar, o una gelateria o al parco. Bono lo potrei portare al Mac, seee così non ci viene sicuro!
Niente viene registrato nè audio nè video ma dev'essere tutto espresso, soprattutto le emozioni che la conversazione mi suscita, mi documento un po' prima ma il resto dev'essere frutto del momento, istantaneo. Mi piace sentir parlare le persone, vedere i loro occhi brillare per il discorso appassionato, fare voli pindarici da un argomento all'altro e ascoltarli andare a anche a ruota libera.
Capisco che già con dei diktat così ferrei ho scarse possibilità di intervistare Bono Vox, peggio per lui!
Il prossimo incontro sarà particolare, non anticipo nulla per la suspence ma mi aspetto molto.
Ho già il sentore che vorrei parlare di un argomento ma che poi tratterò di tutt'altro. Vedremo...
Ho in mente già altre tre persone da contattare, oltre a un paio di sogni proibiti inavvicinabili, se avete anche voi qualcuno con una storia particolare che mi potrebbe interessare fatemi sapere! (Bono Vox  a 'sto punto escluso).


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