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giovedì 23 agosto 2012

Libri sulla cresta dell'onda

Il titolo l'ho rubato da un'iniziativa che fanno qui d'estate, niente di eclatante, montano un tendone in cui vendono libri, una succursale by night della Mondadori che però ha il pregio di consentirmi di comprare libri in orari comodi.
Le librerie di una volta non ci sono più. Feltrinelli che una volta era seria ora vende di tutto: dvd, giochi per il computer ma anche accessori per la cucina che io ogni volta mi giro e dico :"Si ma i libri 'ndo stanno? Ce li hanno ancora sì?" e inoltre cosa ben più grave ha la musica a tutto volume come i negozietti di abbigliamento da due lire dei centri commerciali.
Per me nella libreria ci deve essere silenzio assoluto, si deve sentire solo il rumore delle pagine sfogliate, non si può essere disturbati dalla musica e da chi chiacchiera ad alta voce, d'altra parte sarebbe assurdo rimproverare chi lo fa se per primo tu metti la techno a palla.
Poi uno si chiede perchè la gente compra su Amazon.
Io per scegliere un libro faccio come quando uno deve scegliere un melone e cerca di valutare se è buono o se ha un sapore scemo e sa di zucca.
Io lo soppeso, lo sento con la mano, deve avere un certo peso, sotto le cento pagine non va bene, se è scritto troppo grande e spaziato pure.
Ci manca poco che lo annusi o ci batta sopra la nocca per sentire che suono fa.
Sono proprio dipendente, quando sto leggendo l'ultimo libro a mia disposizione già inizio a smaniare che devo fare rifornimento perchè se poi lo finisco in fretta e rimango senza come faccio?
Alcuni li compro sulla spinta emotiva di non so manco io cosa, spesso ignorando totalmente chi sia l'autore, forse così d'istinto, a simpatia o colpita dalla copertina.
Ultimamente compro parecchio libri che fanno parte di una collana di più case editrici, si chiama "Vintage" e mi sono sempre piaciuti, ignoro quale sia il motivo che c'è dietro questa scelta commerciale di unirsi tra di loro ma sono tutti titoli molto belli.
Io sono una di quelle che sceglie un'edizione rispetto ad un'altra anche se costa di più perchè ci sta bene in libreria e per non fare scompagnare il servizio.
Le edizioni, ad esempio, del Club del libro e cose simili mi fanno davvero schifo, non dico che non li leggo se capita ma se posso scelgo altro.
Non sono gelosa dei miei libri, li presto volentieri anche se ho perso il conto di quelli che non mi sono tornati indietro.
Tanto una volta letti stanno in libreria a guardarti e farsi guardare con affetto come una foto appesa al muro di cari famigliari o amici.
A me piace viverlo il libro, non sono di quelle che non sopporta le orecchie sulle pagine, le sottolineature, le scritte a margine.
Ma da ora in poi ho deciso che non li prenderò più io in prestito perchè, e qui faccio outing, portare i libri da leggere al mare equivale a volergli male e martoriarli, con la sabbia si rovinano, i due che ho ricevuto in prestito, pur standoci attenta, hanno fatto una brutta fine, ad uno la Pop ha strappato una pagina, l'altro l'ho sporcato...di sangue.


Ho già detto quanto mi sia piaciuto quello della Dandini,
http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/07/un-weekend-in-ospedale-mio-malgrado.html
ora sto leggendo l'altro "Dai diamanti non nasce niente", ancora non l'ho finito e forse allora non dovrei parlarne ma il Blog è mio e lo gestisco io e questo libro mi piace assai, mi rilassa e mi fa venire in mente molti buoni propositi per il nuovo anno (settembre per me è peggio di gennaio da questo punto di vista).
Un altro che mi è piaciuto è "Benvenuti in casa Esposito. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista".


La mia libreria ideale dovrebbe avere dei divanetti su cui la gente possa sedersi per valutare bene il libro da comprare, per sfogliarlo, per leggere qualche pagina perchè tanto se uno è un lettore drogato il libro poi se lo compra, non è che lo scrocca così.
Poi a parte mi piacerebbe un angolo con un bar, anzi una sala da thè.
Al momento, a portata di mano un posto così non c'è.
Mi piacerebbe aprirla anche se penso che col tempo le librerie non abbiano vita facile.

Mi piacerebbe anche importare in Italia un'altra versione del bar, che qui non c'è, qui è il posto in cui consumare qualcosa di fretta, spesso in piedi, al bancone, invece a me piace l'idea di un posto in cui stare tranquillamente tutto il tempo che vuoi, a leggere un libro, un giornale (tuo o messo a disposizione), collegarsi a internet, ciacolare con un'amica, o anche non fare nulla e lasciar passare il tempo fissando il soffitto, mangiare e bere cose buone e sfiziose h 24. Un po' Starbucks ma molto meglio. Un posto in cui il caffè sia davvero buono e non quelle ciofeche che ogni tanto si sentono in giro, con 800 tipi di varianti diverse e cornetti e dolci artigianali, non quelli tristi e surgelati. Ma questo è un altro discorso...


5 commenti:

  1. Come sta Enzo Biagi?? :-)))

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  2. bene ma Alice ha pensato di privarlo di una pagina per lei inutile. Poi ti dò la mia copia

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  3. No, non ti preoccupare! Preferisco quella "letta" da Alice :-)

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  4. apriamola insieme questa libreria....è il mio sogno nel cassetto.....

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