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giovedì 14 maggio 2020

40ena (14° parte)


 

Sembra che ci si stia avvicinando alla fine di questa 40ena; io nel mio piccolo l'avevo dichiarata chiusa già da un bel po' ma la fase 2 sicuramente mi ha dato una bella spinta.

Ho cambiato (di nuovo?) abitudini: non faccio più ginnastica a casa ma la mattina vado al parco (evviva!) a camminare e il pomeriggio vado in bici o passeggio... con il cuore vorrei dedicarmi al buon Marcello anche per ringraziarlo idealmente per quanto ha fatto per noi stando lontani ma vicini nella 40ena più nera ma fisicamente ho dei limiti.

Il flashmob ha chiuso i suoi battenti nella sua versione giornaliera, rimarrà solo quella del weekend.
Abbiamo cercato fino all'ultimo di convincere Yari a mantenere questa abitudine ma non c'è stato verso allora mi è venuto in mente di contattare una ragazza del palazzo di fronte (il cosiddetto privè del flashmob) e abbiamo organizzato una sorpresa per ringraziarlo.

E' stata una cosa messa in piedi tutto sommato in fretta ma è venuta molto bene.
Abbiamo stampato dei cartelloni di ringraziamento e li abbiamo distribuiti a tutti quelli dei palazzi di fronte che partecipavano agli appuntamenti musicali. L'impresa più difficile è stata recapitare casa per casa questi cartelloni soprattutto trattandosi di persone sconosciute con cui avevamo solo condiviso il flashmob. Alcuni li ho contattati chiamandoli al balcone dalla strada, altri suonando direttamente alla porta o citofonando. L'ultimo cartellone l'ho recapitato direttamente in strada dandolo ad un signore che dal marciapiede ci è venuto sempre a vedere per tutto questo tempo. 
La risposta è stata sempre di grande entusiasmo.
All'ultima canzone del sabato dal titolo emblematico "Last night a dj saved my life" abbiamo tirato fuori tutti insieme i cartelloni.
E questo è il video



Sono rimasti appesi per vari giorni ai balconi come forma di tributo perenne poi ieri è venuto un vento fortissimi e sono stati tutti tolti.






Un altro momento molto emozionante che c'è stato in questi giorni sono stati due balletti eseguiti dalle Pop e dalla loro amica vicina di casa; hanno sempre ballato per tutto il periodo della 40ena in occasione del flashmob tanto da essere definite corpo di ballo. Alla fine hanno preso la cosa sul serio e hanno improvvisato, e dico improvvisato anche se sembra frutto di una lunga preparazione,due saggi.
Pura poesia.
Alice come ogni anno avrebbe dovuto fare il saggio di fine anno al Teatro Olimpico, in fin dei conti l'ha proposto nel cortile di casa, seguita pedissequamente dalle altre due ballerine, con un pubblico attento e commosso che si è emozionato e ha trepidato con loro.




Da inizio lockdown è comparso sui balconi un altro elemento di cui ci ricordiamo solo raramente ma che dà forza e unione nei momenti di crisi o di condivisione: la bandiera nazionale.


Noi ne abbiamo stampata una nostra versione
che con il tempo si è stinta, logorata, strappata tanto da diventare così.


L'ho voluta lasciare al suo posto e ogni volta vederla così malconcia mi faceva venire in mente i tanti giorni trascorsi in casa e mi faceva domandare: se lei è così, cosa ne sarà delle nostre anime!?
Ma poi mi sono dovuta convincere e proprio sabato ne abbiamo stampato una nuova, se non altro per non essere accusati di villipendio alla bandiera.


Mi capita di pensare a come eravamo ad inizio 40ena: spaventati, angosciati, chiusi nelle nostre case...e poi come nel tempo ci siamo aperti e uniti a chi stava vicino a noi a condividere questa esperienza.

Non ci ho mai creduto fino in fondo alla gravità di questa pandemia o almeno a Roma di certo no e l'ho vissuta con ironico distacco, forse con il mio essere insubordinata e senza regole.

Questa scritta è dei miei compagni di disobbedienza, un po' troppo estremi, non arrivo a tanto anche se spesso uscendo ho pensato: meglio il rischio di contagio che diventare matta dentro casa.


Ora ci sembra di essere tornati alla vita di sempre (Back to Life) anche se ancora molto c'è da fare, i bambini sono sempre lasciati a loro stessi e la situazione lavorativa è da allarme rosso inoltre tante altre attività non si sa ancora quando e come potranno riprendere.

Il mio pensiero nei brutti momenti andava spesso a chi si è trovato a trascorrere questa 40ena chiusi in casa da soli: anziani ma anche tanti giovani fuori sede...o a situazioni estreme come separati in casa, famiglie con disabili lasciati senza assistenza medica.

E di grande aiuto sono state tutte le iniziative di condivisione sociale, di unità stando in balcone o alla finestra per non sentirsi soli. Il web si è dato da fare, all'inizio c'è stata una paralisi totale, un immobilismo dovuto alle notizie tragiche dei bollettini della Protezione Civile. Poi gradualmente le cose sono mutate e si è iniziato a reagire, ci sono state un'infinità di dirette sui canali social di qualsiasi genere, puro intrattenimento perchè la gente di questo aveva bisogno.

C'era chi condivideva spettacoli teatrali, chi lavoretti per bambini, chi tutorial per fare qualsiasi cosa...

Ad una sola cosa personalmente non ci siamo piegati: alle serie televisive; possiamo dire di essere ancora incolumi da case di carta e simili. Le abbiamo relegate come ultima possibilità e d'altronde il panorama di film ancora da vedere è talmente vasto che forse se ne riparlerà per la prossima pandemia...


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