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sabato 9 maggio 2020

40ena (13° parte)


Questa 40ena esteriormente mi ha fatto bene. Sono abbronzata, devo rimediare un po' i segni da muratore della canottiera ma va bè...Sto facendo un sacco di sport quindi mi sento in gran forma, più tonica; ora che l'unica scusa per uscire (insieme alla spesa e alla visita ai congiunti) è fare sport mi ci sto dedicando alla lettera.
Questa è la situazione a livello esteriore.

Per quanto riguarda quello interiore sento un gran guazzabuglio di roba, un fritto misto di paranza, un affastellarsi di emozioni contrastanti. La questura dichiara che ci sono solo 2 o 3 partecipanti ma io ne sento migliaia e spesso litigano pure fra di loro.

Il motivo? Forse è dovuto ad un nuovo assestamento degli equilibri, a prendere coscienza di nuove abitudini, ulteriori cambiamenti.

La novità di questi giorni è che siamo andati in tv, sul tg2 con il nostro flashmob. E proprio ora che la situazione pandemia sta migliorando, qualche condomino ha iniziato a lamentarsi  perchè ora molti lavorano o studiano da casa e si è deciso di interromperlo perchè è giusto che sia così, ha fatto il suo tempo: non c'è più quella gran partecipazione iniziale ma c'è rimasto uno zoccolo duro di sostenitori che lo sostiene con calore.



A me dispiace enormemente, ormai si trattava di due appuntamenti fissi che scandivano le nostre giornate. Spesso hanno costituito l'unico momento all'aria aperta che ci concedevamo. E ora questa certezza, che è continuata sempre anche quando pioveva, faceva freddo, al massimo spostata di qualche minuto per ascoltare qualche conferenza stampa importante, viene a mancare.

Proprio ora che stiamo uscendo dalla crisi ma non ne siamo ancora fuori; possiamo avere qualche libertà in più ma non è che puoi uscire e fare quello che ti pare, quindi cos'è cambiato!?

Già ho il magone e immagino che lunedì alle 18 sentendo quell'insolito silenzio assordante impossibile da sostenere chissà magari inforcherò la bici e correrò via a velocità esagerata per farmi riempire le orecchie dal sibilo del vento e che mi aiuti a confondere le idee.

Mi domando come sarebbero andate le cose se non ci fosse stato il flashmob.
Sicuramente Alice non avrebbe potuto dedicarsi alla danza, le Pop non avrebbero potuto creare nuove amicizie, e anche noi non avremmo potuto legare con i nostri vicini, non avremmo potuto apprezzare il condominio e adattarci magnificamente nei nostri spazi aperti: il piccolo balcone e lo scomodo parcheggio.
Punto e a capo.


Se già nella fase 1 odiavo fare la spesa tanto da rinunciare a farla, nella fase 2 non è cambiato poi molto, forse le code non ci sono più ma in compenso c'è l'obbligo di indossare la mascherina. La odio, quando ce l'ho mi manca l'aria, fondamentalmente non credo nella sua utilità e inoltre priva le persone di un aspetto molto importante: il sorriso.

Ieri sono stata al bar, hanno riaperto da lunedì ma solo con la possibilità di asporto quindi via libera agli odiosi bicchierini di carta e spatoline per girare il caffè; se devo bere il cappuccino così preferisco aspettare la fase 3. Il bar sotto casa ha messo degli ostacoli all'entrata in modo da non far entrare le persone e le serve sull'uscio; a proposito in questo caso abbiamo conquistato la pagina del Messaggero.




L'altro bar quello megafico e con i cornetti buoni, invece ti fa entrare all'interno perchè ha anche la tabaccheria e poi devi decifrare e districarti tra cartelli con indicato: postazione 1, postazione 2, postazione 3...ma io volevo solo un semplice cornetto.
All'interno del bar mi si sono subito appannati gli occhiali, al momento di pagare non riuscivo a vedere e contare i soldi nel portafoglio...morale sono uscita strappandomi la maschera di dosso e buttandola nella borsa.

La caccia all'untore era rivolta prima ai runners, poi ai bambini, ora c'è la faida tra chi indossa la mascherina e chi no. E' obbligatoria solo negli spazi chiusi, all'aperto no, quindi state sereni. Ieri ci è toccato pure subire un rimbrotto da parte di una signora al parco, neanche rispondo e tiro dritto.
Anzi tra i primissimi sospetti di esseri untori ci sono stati i Cinesi che alla prima brutta aria che è tirata hanno abbassato le saracinesche e sono spariti nel nulla. Proprio loro che sono a Roma ormai da 2 generazioni, che parlano romanaccio meglio di uno di Testaccio, che i loro figli hanno i nomi italiani tradizionali (Chiara, Francesco...), che si sono convertiti al nostro cibo e ai nostri stili di vita e si vede dalle panze che hanno messo su, che la Cina chissà da quanto tempo non la vedono!

All'inizio mi sono sentita anche io un po' sotto tiro perchè faccio sempre parte di quella categoria nè carne nè pesce, non del tutto italiana, non del tutto orientale....e tra le esperienze di questa 40ena posso annoverare quella volta che in ascensore al centro commerciale un gruppo di teenager con cui ho condiviso la salita, vedendomi si è tirato su il bavero della giacca. 

Ben presto per fortuna questa caccia al cinese è finita, si è capito che ci si doveva rivolgere a quelli di Codogno ma poichè era impossibili individuarli dal loro aspetto fisico ci si è accaniti su categorie che svolgono determinate attività.

Altro problema della mascherina è quando la gente ti parla e non si capisce una mazza e ; menzione d'onore a quelli che completamente bardati, soprattutto di funeree maschere nere, ti salutano, spesso dalla strada a te che stai sul balcone, magari indossano pure un cappellino e tu passi il resto della giornata a chiederti: ma chi cazz ho salutato!?



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