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domenica 28 febbraio 2016

Le cose che sto facendo (parte 2) - Le librerie

Ci eravamo lasciati con quel:"Ma che sei matta??" che mi ronzava nella testa.

Poco dopo mi venne in mente di chiamare le librerie per bambini per proporre il concerto da ospitare nei loro spazi visto che il target interessato era lo stesso.
Ero intimidita, forse non ci credevo manco granché io che potessi ottenere così semplicemente e banalmente per telefono un risultato positivo. Non sono mai stata una gran chiacchierona e men che meno una che sa usare le parole, un'affabulatrice, una che riesce a persuadere e a convincere. La mia professoressa di filosofia mi indicava sempre come quella sintetica, quella dei baci perugina, essenziale, per cui una parola è poca ma due sono troppe.
Quindi sono stata per prima io a rimanere sorpresa quando dall'altra parte mi rispondevano:"Ok va bene!", quasi mi veniva di ribattere:"Ma come? Così senza mai averci neanche visti o sentiti prima? A scatola chiusa?".
Tanti mi confidavano che avrebbero voluto da tempo organizzare qualcosa del genere ma non sapevano dove trovarla o non avevano trovato ancora la formula adatta o le persone giuste con cui farla.
Ho capito quindi di essere diventata, quasi all'insaputa di me stessa, l'intermediario fra le famiglie e i musicisti usando come mezzo le librerie.
E' iniziato un periodo in cui sono andata a conoscere di persona queste librerie, a parlare con le proprietarie e a vedere se gli spazi erano idonei.
Ho parlato al femminile perchè nel 100% dei casi si tratta di donne, quasi sempre mamme che realizza il sogno di aprire una libreria per bambini. Devo dire che si tratta nella maggior parte di gran belle persone, con la passione non solo per i libri ma per quelli di qualità, che cercano di vendere libri o giochi diversi dal solito, di fare attività educative ma divertenti, di creare uno spazio per bambini da vivere a 360°. Ovviamente non è facile perchè il sogno nel cassetto troppo spesso si scontra con le tasse, le restrizioni, le leggi, i balzelli ecc per non parlare dei costi: affitto, iva ecc. Sono mamme spesso separate che devono dividersi e fare i salti mortali fra casa, famiglia e gestire un'attività in proprio. 
Sono luoghi bellissimi dal profumo di carta e cannella, dai colori pastello o vivaci in cui perdersi e passare le ore. Alcuni sono essenziali, semplici, altri sono curati fin nei minimi dettagli.

Fatto il primo concerto in un posto, tutte le proprietarie sono rimaste colpite e con grande entusiasmo hanno poi fissato le date successive; per cui ormai abbiamo degli appuntamenti mensili fissi con diversi concerti a tema.

Ve ne segnalo qualcuna, quelle che mi sono piaciute di più per il negozio in sè o per le proprietarie; se non ci siete ancora stati, andateci a curiosare, se ci siete già stati, tornateci.

http://www.officinefritz.it/
Profumo di cannella presente, colori pastello pure, c'è il bar, il punto allattamento, grandi spazi che a Roma sono praticamente impossibili da trovare per una libreria. Peccato sia lontana da me altrimenti ci prenderei la residenza.

http://www.ilgiardinoincartato.com/
Da fuori sembra quasi un negozio inglese, dentro lo spazio è piccolino ma non hanno rinunciato alla casetta di legno vero simbolo della libreria.




www.loradiliberta.it
Devo molto a Francesca, la proprietaria. E' stata la prima libreria che ho contattato, la prima in cui abbiamo fatto il concerto.  Mi ha introdotto al magico mondo delle percentuali, di chi prende quanto eccetera spiegandolo con calma anche ad una negata come me. All'inizio abbiamo cercato anche di fare un laboratorio ma nonostante la grande affluenza non andò granchè bene, per fortuna siamo andate oltre quell'intoppo.
Ogni concerto lì ha registrato il tutto esaurito, me la vedo ancora ballare dietro il registratore di cassa e alla fine, unica in assoluta, c'era un appuntamento fisso, merenda per tutti a base di ciambellone e succo di frutta.
Altra eccezione, l'unica disposta a rinunciare a qualcosa per gli altri; dopo tutto le percentuali non sono poi così ferree.
Prima era in zona Marconi, di fronte al mio (?) ex (??) lavoro (???), dopo essere stata per anni lì ed essersi fatta una bella clientela di colpo ha cambiato completamente zona ricominciando tutto da zero. Chapeau a chi ha questo coraggio di rimettersi in discussione, di riiniziare da capo. Ne scriverò ancora: il coraggio di cambiare, ricordatevene e ricordatemelo se caso mai me ne dimenticherò.

http://www.thelittlereader.it/
Qui non ho mai organizzato nulla perchè la proprietaria sostiene che in libreria bisogna solo fare attività inerenti ai libri. E' comunque un posto molto bello, nonostante il quartiere, è davvero un'oasi. Mi piace l'atmosfera, l'arredamento, i colori e quel minuscolo cortile incastonato tra i grigi palazzi. La prima volta che ci andai a parlare lì fuori in una navicella dormiva la sua piccola secondo l'usanza scandinava di far dormire i neonati all'aperto anche d'inverno. Si respira un'altra aria, per questo ci sono tornata, senza fini di lucro anche una seconda volta.


http://www.cinquestorie.it/
Lodi a Sara, la proprietaria, perchè sembra una folletta fra i suoi libri, per il modo di parlare e il tono sempre un po' tra le nuvolette che nasconde una tenacia tutta femminile nel portare avanti questa impresa. Ospita iniziative lodevoli anche gratuite come ad esempio il tè delle mamme, punto di incontro delle mamme scandinave della zona. E intanto zitta zitta cacchia cacchia organizza i laboratori al Fungo dell'Eur.
 http://www.mikibimbi.it/
Libreria gestita da una mamma di tre figli. Il clima che si respira è rilassante e il negozio è arredato in maniera particolare e simpatica. C'è un piccolo soppalco in cui vengono organizzate le attività, molto suggestivo ma troppo piccolo per reggere i nostri concerti!






Menzione speciale: ludoteca, libreria, biblioteca a Villa Borghese. Posizione magnifica, spazi per leggere e giocare meravigliosi, giochi in legno all'esterno...bella bella bella ed è pure comunale!



In questo anno devo dire di essere stata fortunata e di aver sempre incontrato proprietarie di librerie disponibili, oneste, adorabili e laboriose non so se la questione è a monte cioè che chi possiede queste doti diventa inesorabilmente libraio o se lo diventa dopo aver abbracciato la missione.

L'eccezione c'è, una sola ma la più infame, per ironia del destino quella che è più vicino casa mia.

Ci sono strane sensazioni che ci pervadono quando conosciamo qualcuno, quando lo frequentiamo, cerchiamo di non dar peso alla cosa ma rimane sempre quel non so che che non torna.
Sono stata in tutte le librerie di Roma e solo alla fine quando quasi era inevitabile sono stata lì a raccontare quello che stavo facendo e a propormi finalmente trovando di fronte a me uno sguardo distratto e di sufficienza.
Abbiamo organizzato varie cose ma c'era sempre un sottofondo di poca serenità e di scarso appagamento.
Come mi ha detto una proprietaria di un nido dopo che ci siamo fatti i reciproci complimenti per il valore del concerto e per la bravura delle educatrici e dei bambini:"Sono contenta che ci piacciamo!"
Ecco forse il problema è proprio questo: non ci siamo mai piaciuti, ci siamo scelti solo per mere scelte commerciali ed è giusto che senza le fondamenta di stima, apprezzamento e fiducia sia tutto miseramente franato.
Peccato perchè il posto sarebbe pure carino ma l'atmosfera e le persone sono altrettanto fondamentali.


La prima parte 
http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2016/02/le-cose-che-sto-facendo-intervista.html




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