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martedì 12 febbraio 2013

Medicina 33

Ci sono tanti argomenti di cui vorrei scrivere ma il tempo a disposizione è sempre poco, intanto stanno lì a sedimentare e fermentare, sorpassati nel frattempo da altre tematiche più urgenti e pressanti che sgomitano e chiedono spazio di espressione: fatti di cronaca o vicende personali.
Poi ci sono i post "mio malgrado", che lungi da me scrivere ma che la vita e le vicissitudini quotidiane invece mi pongono di fronte.
E anche in questo caso mi si impone di scrivere un po' per sfogo un po' perchè penso possa essere utile come esperienza anche ad altri.

Avevo promesso a me stessa che non sarei mai stata una di quelle madri nevrotiche che per un nonnulla vanno in ospedale, invece da novembre con cadenza quasi mensile siamo corsi al pronto soccorso.



La seconda volta invece è stata causa nostra o meglio di mm. Sapete quando gli omini si mettono a fare quei giochi tipo vola-vola e vorresti quasi chiudere gli occhi e non vedere perchè immagini già braccia slogate ecc ma ti tappi la bocca per non fare sempre la madre nevrotica di cui sopra? Ecco... in alcuni casi abbiamo ragione!
Un innocuo vola vola, un sospetto crac, un urlo della Pop poi lei si addormenta e sembra tutto ok.
Quando si risveglia notiamo però che non muove bene un braccio ma lo alza solo fino ad un certo punto. Mm prevede già scenari catastrofici di arti rotti ecc, la guarda bene e vede addirittura una spalla diversa dall'altra e allora andiamo per scrupolo al pronto soccorso.
Non al Bambin Gesù perchè è lontano e ci farebbero aspettare ore e ore ma andiamo al Vannini. Sito nel pulsante quartiere di Torpigna, ovviamente la fauna che lo popola e anche il personale non è da meno.
Ci accoglie una ragazza allo sportello "Embè che c'ha 'sta pupetta?" la continuerà a chiamare per tutto il tempo così ma devo dire che si dà da fare, prende a cuore il nostro caso e si prodiga per trattenere l'ortopedico che stava andando via. Mi chiedo chi l'avrebbe visitata sennò. Il mio unico cruccio nel non essere andata in un ospedale pediatrico è: speriamo che ci sappiano fare coi bambini, che siano gentili, cordiali con loro.
Per fortuna l'attesa è molto breve.
Ci fanno entrare dove sono gli studi medici, ci portano in una saletta e aspettiamo.
Ogni tanto entra qualcuno, vedo una stanza in cui vari medici si danno da fare intorno a una paziente, mi tornano in mente le parole della ragazza allo sportello che diceva ad un parente "Signò è in terapia intensiva, la stanno ripijando per i capelli" ah dev'essere quella allora.
Poi sentiamo un battibecco fra medici in corridoio, uno sta dicendo che non sta a lui fare la visita, che non si prende questa responsabilità. Mi rendo conto che stanno parlando di noi e manco si preoccupano di abbassare la voce. Hanno cercato in giro il famoso ortopedico ma non si trova, quand'eccolo apparire da una porta secondaria come per dire: io sono sempre stato qui. Era proprio come non immaginavo e come non speravo che fosse: 150 chili di ciccia in olio di oliva, pure scadente. Se penso che 'sto bisonte deve mettere le sue manone sulla Pop mi sento male. La visita e capisce subito che si tratta di sublussazione del gomito e ci informa che deve eseguire la manovra. Io solo all'idea mi sento male, considerando che sono in stato avanzato di gravidanza non è proprio quello che mi ci vuole. Dal nulla si materializzano 4-5 persone ognuno a dire la propria, sembra di stare in piazza. Poi per fortuna a dispetto dalla sua mole pachidermica l'ortopedico in due secondi esegue questa famosa manovra. Ci fanno aspettare fuori per vedere come va e nel frattempo di provare a vedere se riesce a muovere bene il braccio. Nel frattempo passa uno di quelli che si era assembrato durante la visita e ci dice "Non la aiutate, fate fare a lei" e va via. Subito ci accorgiamo che ha ripreso perfettamente l'uso del braccio. Mm gironzola un po' con lei per i corridoi, visto che le sale sono popolate dai peggiori ceffi di Caracas, in attesa del foglio di via e lo stesso personaggio gli fa "Non si tengono i bambini per mano, si rischia la lussazione del braccio" e va via. Ho dimenticato di chiedere al signor sputa-sentenze-e-vado-via come caspita vanno allora tenuti i bambini? Per la collottola?! Non ci è dato saperlo e rimarremo sempre con questo dubbio.

La terza volta è avvenuta pochi giorni fa. Riprendo la Pop dal nido e noto che cammina male, ma molto male. Mi sembra un elefante. Penso che la colpa sia dei pantaloni nuovi a vita bassa che le ho messo la mattina e già mi maledico per la stupidità e per averla fatta camminare tutto il giorno così. Arrivo a casa le cambio il pantalone ma va ancora peggio. Se deve andare da un punto ad un altro, non va dritta ma cammina lateralmente, si poggia al muro, va piano piano.
Io e mm siamo sbigottiti. Chiamo il nido per sentire se è successo qualcosa, se è caduta, loro dicono di no anzi, sostengono di non essersi proprio accorti di nulla di strano. In queste situazioni mi sento sempre un alieno o un folle. Aspettiamo un altro po', facciamo delle prove, delle volte sembra camminare meglio, altre proprio no. Mm scrive i sintomi su google e la prognosi è "Sinovite dell'anca" eccheè??!
Alla fine alle 18 decidiamo di andare al Bambin Gesù, io ingenuamente penso: non ci sarà gente è venerdì sera. E infatti c'è più gente dell'altra volta. La sala d'attesa è completamente piena di bambini incimurriti e genitori stanchi. Ci danno codice verde. E ci mettiamo ad aspettare in una saletta a parte che abbiamo scoperto.
Marta se la dorme e un paio di volte ciuccia.
Nell'attesa non posso far altro che osservare i compagni di avventura o sventura.
Ci sono due codici bianchi di bambini con sfoghi sulla pelle non ben precisati.
Poi c'è una bimba abbastanza rompina che si è rotta un dente cadendo al nido e la mamma l'ha scoperto solo una volta a casa. Ci sono nidi peggiori del mio...
Chissà come mai in queste situazioni nessuno chiede all'altro come mai si trova al pronto soccorso, c'è molta riservatezza, anzi ci si guarda un po' preoccupati l'un l'altro temendo focolai di malattie contagiose.
Su tutto noto l'età avanzata dei genitori, forse per questo li vedo stanchi e poco pazienti con i figli. Mi chiedo per un attimo come mi vedono gli altri, visto che anche io dopo tutto sono una mamma attempata...depressione...
Trasmettono un cartone animato nella tv in cui sono indicati i numeri progressivi delle visite. Lo guardo distrattamente. Mm chiede "Ma che roba è?" io "La vita di Gesù" lui "... ah non c'avevo pensato". E per fortuna scappa un sorriso in questa densa attesa.
La Pop nel frattempo si è addormentata in braccio a me. Quando dorme proprio pesantemente è il nostro turno. La dottoressa ci fa "Per questioni di sicurezza la carrozzina deve rimanere fuori" "C'è una bambina dentro" "Ah ok". Ci tocca svegliare la Pop per la visita, la fanno camminare poi solito checkup naso, cuore, orecchie, pancia.
Credo che per la prima volta in assoluto la diagnosi che avevamo trovato su internet corrisponde con la realtà: e sinovite sia. Fanno poi un'ecografia e ce lo confermano.
Un dottore ci cazzia perchè abbiamo portato Marta in quel posto così ricco di batteri, dice corrisponde a quelli di 70 nidi messi insieme! E che dovevamo fare? Io sinceramente ho pensato più alla Pop, a esserle vicino mentre la visitavano. Lui dice che piuttosto era meglio se io aspettavo con Marta in garage. Se va bè...
Ce ne torniamo a casa dopo altre 4 ore vissute al pronto soccorso.
Mi stupisce sempre vedere come la Pop sia forte, più di quello che immaginiamo. e vedere come gestisce un dolore fisico. Non perde il suo buonumore, nota che le fa male fare un certo movimento allora fa in modo di muoversi comunque evitando di sentire male.
Mi stupisce poi vedere quante patologie strane e particolari colpiscono i bambini.

E mi fa male ogni volta vedere bimbi così piccoli in quell'ospedale. Soffro più per loro che per la Pop. 

Tutto serve d'esperienza, abbiamo imparato che nel dubbio meglio fare una visita in più, ma per il momento chiediamo una tregua per il maggior tempo possibile.


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