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giovedì 20 settembre 2012

Genitori si diventa

Diventare genitore significa necessariamente ricordare com'è stata la propria infanzia, fare un bilancio di come siamo stati come figli e del tipo di educazione che abbiamo ricevuto.
Significa guardare con occhi diversi gli altri e commentare il più delle volte "Io come quella non ci diventerò mai".
Per poi magari ammettere "Oh cazzo sono diventata proprio come quella".

Io non so che mamma sono, ma so cosa non voglio essere e come spero di non diventare.

Vorrei avere sempre tempo per loro...
A proposito per chi ancora non sapesse, Pallino dalla morfologica si è palesato come Pallina ed ha già un nome: Marta.

Mm parteggiava per la femmina, per me era uguale: già tutto è in odore di "per grazia ricevuta" che non mi sembra manco il caso di fare i difficili, quello che è va bene, sto!
Ora che sappiamo il sesso, mi piace sempre di più l'idea di avere due sorelline così vicine di età, a parte gli indubbi vantaggi pratici di vestiti, accessori e cameretta. Secondo me non ci saranno mezze misure: o si ameranno alla follia o si detesteranno, vedremo.
Io avrei sempre voluto avere una sorella più grande, almeno per vivere un po' di rendita, per scroccare un po' di cose sue: vestiti, amici, ragazzi... per trovarmi la strada spianata, per non dover fare invece tutto io da sola, da figlia unica, lotte per l'indipendenza contro i genitori comprese.
Tutti gli altri commenti che si fanno sull'avere due figlie lascia il tempo che trova, secondo me tutto dipende dal carattere delle fanciulle. Ma di sicuro è vero che avremo una casa molto al femminile: due ragazze, il loro contenitore (io), la gatta, il pesce femmina per decisione sovrana. A parte mm, l'unico potenziale maschio potrebbe essere il pesce pulitore ma conta come il due di picche quindi è una magra consolazione per fare un'associazione sessista.

Dicevo, per loro vorrei esserci, sempre, nei momenti difficili o in quelli cruciali.
Soprattutto mai vorrei che la mia assenza fosse dovuta a stanchezza o al lavoro.
Narra la leggenda che su un tema delle elementari scrissi "Mia madre è sempre stanca",  la chiamarono immediatamente.
Ricordo altri brutti momenti in cui dovetti per forza farcela da sola perchè la risposta era "Non posso devo lavorare".
Non posso dire che mi sia mai mancato niente dal punto di vista materiale e pratico.
L'affetto spesso viene manifestato in vestiti puliti, pasti caldi, libri e quaderni, una casa. Si fanno i salti mortali per acquistarli, si sa quanto costano, si lavoro sodo per assicurarli e con quello si pensa di aver assolto il proprio ruolo ottimamente.
Questi sono bisogni primari, poi ci sono quelli secondari che sono altrettanto importanti, se non forse di più. I primi fanno crescere (fisicamente), i secondi formano l'individuo.
Ogni essere, un albero, una mucca, un bambino, cresce se gli dai acqua, cibo, sole ma poi è tutto il resto che lo rende diverso dagli altri sennò è come un tronco grande, grosso ma all'interno vuoto.

Mio padre era diverso, lui stava pochissimo tempo a casa ma trovava sempre il modo per parlare con me, di qualcosa che mi era capitato a scuola o di un argomento di attualità che mi interessava. Se magari stava uscendo per andare in ufficio, io lo provocavo "Ma non devi andare a lavorare?" e lui sprezzante mi rispondeva "Ricordati che io non c'ho padroni e tu sei la cosa più importante." Il famoso tempo di qualità...

Vorrei esserci nel momento del bisogno, accorgermi dei loro smarrimenti prima ancora che me ne parlino, andargli incontro, con discrezione e semplicità perchè un'altra cosa che non ho mai sopportato sono le mamme-amiche a tutti i costi. Le mamme sono una cosa e le amiche un'altra.

Non sopporto manco le super-mamme che vogliono fare tutto, che si muovono a mille come automi, fermati, non correre, 'ndo vai? Lascia perdere il pane fatto in casa col lievito naturale. Piuttosto porta tuo figlio a mangiare al Mac e rotolati nella piscina delle palle con lui te ne sarà grato, il suo fegato forse no. Non perdere di vista che al centro c'è lui.


Ai miei devo la passione per i viaggi, la curiosità per il mondo, tutte le volte che in una domenica uggiosa hanno proposto "Oggi che si fa? Andiamo al museo...o a visitare una città..o un parco". La propensione per il sociale, la passione per difendere i più deboli e i propri ideali, il senso di giustizia, l'importanza della storia, del non dimenticare. La lotta contro i razzismi, i fanatismi, le dittature.
Lo scardinamento di ogni credo "Mica crederai davvero in babbo natale o in gesù bambino?".

Non sono in grado di giudicarli come genitori, forse fa parte di un percorso introspettivo che durerà anni, forse solo rivivendo le tappe educative che hanno vissuto con me riuscirò a capire certe loro scelte e comportamenti.
D'altra parte è il mestiere, ma diciamo compito che mi piace di più, più difficile del mondo e che nessuno potrà mai insegnarti.
Un'altra frase che mi piace molto è che quando nasce un bambino, contemporaneamente nascono una mamma e un papà. Si nasce e si cresce, insieme.


Pensavo che quello dell'anno scorso fosse l'inserimento al nido più lungo della storia dell'educazione scolastica dai tempi della legge Coppino e invece mi devo ricredere e quest'anno stiamo per raggiungere quel record.
Io sono tranquilla, non ho fretta (e te credo sto a casa!), credo che sia giusto fare tutto nei tempi giusti per la Pop. Solo che vorrei che al momento del distacco, una volta uscita  fuori ci fosse un chiosco tipo quello di Charlie Brown con un tizio che mi dia una pacca sulla spalla e mi tiri un po' su il morale, mi faccia ricacciare in dentro il groppo di lacrime e finalmente smorzare il falso sorriso che bisogna ostentare assolutamente e mi dica "Ok stai facendo la cosa giusta".







2 commenti:

  1. quella pacca sulla spalla posso dartela io...se vuoi:)

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  2. Non è assolutamente vero! Il pesce pulitore è il primo della famiglia in ordine gerarchico ed è importantissimo per la salute dei pesci (cioè del pesce vecchietto) dell'acquario !!

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