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martedì 1 gennaio 2013

Favola

Leggo e sento in giro diffuso pessimismo.
Quest'anno sono arrivati pochissimi auguri, anche di quelli che per farli non ti costa nulla se non aprire la bocca e farli a voce come regola di semplice cortesia.
Mm è solito iniziare a farli da due-tre settimane prima a chiunque incontri e con cui ci scambi un saluto. Ora incredibilmente mi ritrovo anche io a fare lo stesso soprattutto quando l'altro interlocutore non mi dice nulla.
Poche volte mi hanno detto auguri, io rispondo "grazie altrettanto" poi mi viene il dubbio che si riferissero alla panza ma allora altrettanto cosa!?
I negozianti, in genere notoriamente ruffiani e cortesi, neanche fanno gli auguri. Gli rode, forse  perchè ci sono poche entrate ma se certo accogli i clienti così poi che ti aspetti??
C'è uno scazzo diffuso. Dicono sia la crisi, non solo da punto di vista economico ma anche per una depressione generale.
Fatto sta che Natale è passato e a me sembra che ancora ci debba essere e Capodanno idem.
Ho ancora qualche dubbio se ho fatto tutti i regali o se mi manca ancora qualcosa da comprare.
Tutti ripongono speranza nel nuovo anno, come se stracciare il vecchio calendario e iniziarne uno nuovo fosse un segnale sufficiente di cambiamento, di qualcosa di migliore.
Sono convenzioni, vallo a spiegare pure ai Maya.
Io non ho grande memoria ma a naso mi sembra di aver trascorso un gran bel 2012, ricco di sorprese, emozioni, di nuove amicizie, di esperienze, tante me le sono andate a cercare io mica ho aspettato che cadessero dal cielo altre mi sono capitate un po' per culo o per caso.
C'è stata la Pop, c'è stata Marta, c'è stato il blog e c'è stato il libro...non ne avevo ancora parlato ma è pur sempre un po' come un altro figlioletto, un'altra mia creatura da far crescere e da accudire.
È stato un bell'anno e farò in modo che anche il prossimo lo sia altrettanto.

Il 2013 per me sarà un po' una sfida, costellato da nuovi impegni e traguardi, fra 18 giorni (aehm..) ci sarà Marta qui con noi e tutto un nuovo menage famigliare da gestire e coordinare, nuovi ritmi, vecchie preoccupazioni, cercando di non togliere nulla alla Pop ma di farle sentire che comunque la mamma c'è. Mi fa strano pensare che ora la Pop sarà "la grande" in confronto a Marta.

Eppure vorrei credere con tutta me stessa in un Natale da film con tutti i crismi: il cenone, la neve, la famiglia riunita, un albero di 3 metri addobbato di tutto punto, tanti regali sotto belli impacchettati.
Ma è più forte di me...non mi viene.
E ogni anno mi prometto che questo è l'ultimo che passerò così e che il prossimo una vacanza al caldo, Australia o Maldive non sarebbe affatto male, in barba alle tradizioni, anche se solo ventoli la possibilità di non stare in famiglia a natale sei guardato come un eretico!

Forse dovrei sforzarmi di far credere anche alla Pop in questo bel Natale preconfezionato, forse dovrei darmi da fare comprando il calendario dell'avvento, cucinando con lei casette e pupazzetti di marzapane...
Tutti abbiamo bisogno di favole in cui credere, da un po' lei si addormenta ascoltando le mie ed è una cosa che mi piace un sacco. Le classiche mi rendo conto di non conoscerle perfettamente e poi sono eccessivamente truculente: matrigne cattive, orchi, cuori strappati...allora finisco sempre per modificarle o inventarle di sana pianta.
Il Natale forse non è altro che uno di queste fiabe, una tra le tante, ma se ti guardi intorno e ne cerchi il senso originale nelle lucine, nelle vetrine addobbate e nei volti delle persone ti accorgi che ne è rimasto davvero poco.
Ho un atteggiamento forse snob nei confronti del natale, da "Odio il Natale, odio Babbo Natale", non reggo tutto il contorno, i "Vediamoci prima delle feste" ma perchè dopo che succede? O i regali che ti vengono dati in maniera evidentemente riciclata solo perchè ti capita di vedere quella persona nel periodo compreso fra 15 dicembre e 15 gennaio. Non mi piace la corsa agli acquisti perchè tanto mi riduco sempre all'ultimo, compro di fretta, internet spesso non aiuta, i gruppi di acquisto propongono sempre le stesse cose: la crema al siero di vipera e la tutona senza maniche in pile. Vorrei comprare con calma e dedicarmi con amore agli acquisti, forse se iniziassi due mesi prima sarebbe tutto più sentito ma poi non mi decido mai.
Non riesco a convertire la Pop a credere in questa fiaba in cui il protagonista è questo panzone vestito di rosso e bianco in onore della Coca cola, questo personaggio che sotto le feste vedi ovunque, dai lavavetri, ai centri commerciali alle nataline in versione sexy.
Se sarò buono Babbo Natale mi porterà tanti bei doni... ma come può essere credibile una cosa del genere?!
Bisogna essere buoni, bisogna stare in famiglia a natale...perché? è così e basta.
In nome della tradizione.

A questo punto piuttosto che una fiaba una sola volta l'anno trita e ritrita che fa acqua da tutte le parti, pecca di incoerenza e ipocrisia preferisco una fiaba al giorno, magari meno famosa o conosciuta (e anche sputtanata) ma forse proprio per questo anche più bella.




Buone favole a tutti anche perchè da ieri a oggi non è cambiato nulla, il mondo è sempre lo stesso e noi siamo sempre noi ma se vogliamo davvero un cambiamento molto dipende da noi.




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