Aveva 56 anni ed era rumeno.
Passavo spesso sotto quelle impalcature per andare a fare la spesa o gironzolando per il quartiere.
Forse è la prima volta che la morte, la cosiddetta morte bianca mi passa così vicino.
Già ma perchè si chiama così? Morte bianca, fammi cercare su internet, pensavo che il termine bianco si riferisse all'innocenza, al candore.
Invece no, si riferisce all’assenza di una mano direttamente responsabile dell’incidente.
Ma stiamo scherzando?? La causa, la colpa, la negligenza responsabile di queste morti ha sempre un nome, anche più di uno.
Il giorno che è successo era mattina, i miei erano lì vicino, sentivano ambulanze, sirene, confusione, qualcuno ha chiesto "Cos'è successo?" e qualcun'altro ha risposto "Niente è morto un operaio".
Ci abbiamo fatto l'abitudine, non è accaduto nulla di grave, non vi preoccupate, il solito rumeno.
Non riesco neanche a trovare il nome e cognome di 'sto poro cristo.
Il giorno dopo passo lì vicino e non c'è neanche un fiore.
Non c'è nessuno che l'ha pianto, nessuno che aveva da dedicargli un pensiero.
Stava su una gru, il cestello si è staccato ed è venuto giù. Come può succedere? Succede... ma le cose sono andate realmente così? Chi può dirlo?
In Italia nel 2007 ci sono stati 1260 morti sul lavoro, tra il 1996 e il 2005 siamo il paese con il più alto numero di morti sul lavoro in Europa. Per non parlare della malattie professionali, degli infortuni...
E le vittime del terremoto dell'Emilia sono quasi tutti operai, l'altra volta del turno di notte, stavolta quelli che tentavano di far ripartire le attività dopo il sisma.
La morte non è mai bianca, è sempre nera, sempre bastarda, sempre infame, soprattutto se ti coglie mentre stai lavorando, e la colpa è di qualcuno che non rispetta le leggi, che vuole risparmiare sulla tua pelle e ti fa lavorare in un edificio non a norma, fatiscente.
Il piccolo e sconosciuto eroe del giorno è Ioan Dragot...perchè alla fine il nome io l'ho trovato.
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