pubbli larga

giovedì 6 marzo 2014

Work in... regress

Io ero quella che dicevo che 'sta crisi in realtà non esiste, che è un'invenzione dei giornali, perchè intorno a me nulla è cambiato, tutto tranquillo e tutto tace.
A più riprese i capoccioni assicurano:"Tranquilli è passata, ce la siamo lasciati alle spalle".
Sarà... ma il colpo di coda, terribile e affilato, proprio alla fine ci ha colti.
Impreparati.
Come un ultimo scampolo di inverno, come la morte di una persona colpita da un male incurabile: ce l'aspettavamo tutti ma quando accade non sei mai davvero pronto.
Era un po' che tiravamo avanti alla bell'e meglio, a tozzi e a bocconi ma alla fine sembravamo sempre riuscire a stare a galla, a cavalcare l'onda.
Siamo al paradosso: il lavoro c'è ma quelli che mancano sono i pagamenti, il cash.
Da quello che ho capito è una mancata corrispondenza temporale fra io lavoro-tu mi paghi-pago i dipendenti-andiamo avanti.
Entriamo in un tunnel vorticoso fatto di parole incomprensibili, termini economici, societari, lontani da me e con cui non ho mai voluto prendere confidenza.
Non siamo allo sfascio ma forse quello che non c'è più è la voglia di continuare con queste regole e questi meccanismi evidentemente marci e fallati. Non da parte nostra ma da parte dei nostri vecchi.
E ora ci chiedono se ce la sentiamo di provare, di continuare quello che loro hanno creato e sviluppato finora.

Cambia tutto.
Usciamo dal morbido crogiolo, dalla soffice bambagia che lo status del dipendente dà e si passa dall'altra parte, ci si mette in gioco e si rischia.
Non so se me la sento.
Intanto prendiamo tempo e ci pensiamo su.
Avere due Pop lascia in realtà pochissime occasioni per stare per i fatti propri a riflettere e forse è una salvezza che evita di cadere nel panico che forse le circostanze comportano.
La situazione non sembra drammaticissima, in fin dei conti si tratta solo di un cambio di status, l'ha detto anche il loro commercialista:"È ora che questi ragazzi escano dall'ottica dell'essere dipendente a vita!", l'aveva detto anche la Fornero che non bisogna essere troppo chossy...Tacci loro, spero che la stessa nostra sorte tocchi anche ai loro figli, nipoti e pronipoti!
Dicevo: niente panico, è solo un cambio di stato, un'evoluzione, una trasformazione necessaria visti i tempi. Siamo una crisalide che volerà in alto, una fenice che risorge dalle sue ceneri.

Sarà.....ma fa strano ricevere per la prima volta una lettera di licenziamento dopo (è meglio se non ci penso) 15 anni di lavoro. Fa strano leggere il burocratese con cui è stata scritta anche se si tratta solo di un pro-forma.
Fa strano sentire che la gente a cui lo racconti ti guarda strano, con commiserazione e quasi ti scansa temendo il contagio.


Fa strano mandare curricula in giro dopo tanto tempo, rimettersi sul mercato.
Scoprire che ora c'è il modello europeo di cv e che per riempirlo ci vuole una vita, cercarlo di farlo interessante ma in realtà non crederci fino in fondo: se mi volete prendetemi per quello che sono, se vi sta bene ok sennò peggio per voi! Ma cosa volete da me?

Così come fa strano andare all'ufficio di collocamento, ora Centro per l'Impiego per iscriversi alle liste di disoccupazione. Fa strano rendersi conto che l'ultima volta è stato una tonnellata di tempo fa e che ora è tutto cambiato, prima c'era un unico affollatissimo centro mentre ora li hanno divisi per municipi.
Fa strano rivolgersi al tipo dell'accoglienza e sentirsi balbettare:"Devo fare un..una..." e lui ti viene incontro dandoti il numeretto:"Ho capito... d'altra parte sennò non sarebbe qui".
Fa strano sedersi di fronte a una impiegata che chiede informazioni sulla proprio formazione e rendersi conto di non sapere una data a memoria, di darle tutte sbagliate perchè finora chi mai me le ha chieste? Cosa volete da me? Sentirsi nel posto sbagliato, sentirsi protagonisti di un film senza avere scelto la parte ma alla fine ringraziarla perchè in quel posto dove uno di certo non va a fare cose piacevoli almeno il tutto è compensato dalla loro gentilezza. Vederla sorridere contenta e sentirla annuire:"Purtroppo possiamo fare solo questo".
Un posto strano questo, inaspettato, sorprendente.
In una via di oscuri presagi: Scorticabove... dove non mancano tocchi di colore e di humor.


Intorno è pieno di lussuose sale da gioco, sarà un caso oppure no?


Ligabue canta "Mia madre che prepara la cena cantando Sanremo carezza la testa a mio padre gli dice che ce la faremo".

Io Sanremo non l'ho visto e non ho toccato la capa di nessuno ma sento che ugualmente ce la faremo o qualcosa ci inventeremo!





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