Non
eravamo pronti a tutto ciò, nè noi, nè chi ci governa. Sono stati
presi provvedimenti fatti in fretta, con molte lacune, ci sono state
poi modifiche, aggiustamenti; si procede tutti un po' a tentativi.
E
la scuola idem: ci si aspettava una chiusura temporanea di qualche
giorno, si è cercato di far ripassare qualcosa ai bambini; poi si è
capito che la faccenda sarà più lunga e si devono affrontare anche
nuovi argomenti per non farli rimanere indietro. Ogni insegnante, mi
sembra, è lasciato solo, tutto sta sulle sue spalle e sulla propria
capacità e volontà di fare.
La comunità di mamme, già normalmente confusa e felice, funge da cassa di risonanza e amplifica i tormenti del momento. Mi trovo ad essere rappresentante di classe, a mediare in difficoltà tra chi vorrebbe le lezioni online h24 ma nel frattempo non riesce manco ad accedere alla propria casella di posta, a chi "ma pori reghezzini lassamoli fa", a chi non risponde, non è pervenuto e con invidia lo immagini spiaggiato alle Bahamas.
La scuola, quella ufficiale, latita; sul sito della nostra tristemente fino a qualche giorno fa campeggiava l'avviso della chiusura delle scuole fino al 15 marzo. Manco ci hanno provato ad aggiornarlo.
Uno dei momenti più tristi che mi sono trovata ad affrontare in questo periodo è quando ci hanno detto di andare a scuola per prendere i libri e i quaderni che i bambini avevano lasciato in classe. Le maestre avevano sistemato una pila di roba da portare via sul banco di ogni alunno e i bidelli facendo millemila volte le scale su e giù avrebbero consegnato ad ogni genitore il materiale.
Io sono andata di mattina presto, temendo di trovare pure lì la fila e invece ho trovato 2 genitori della mia stessa classe. Dalla mole di materiale ho capito che non ci avevano dato solo le materie più importanti ma che ci hanno consegnato proprio tutti i libri, pure le materie sfigate che nessuno in genere si caga e di cui per un anno intero il libro o quaderno non passa proprio per casa. Ho capito allora che il momento di stop sarebbe stato più lungo del previsto. E' stato un momento molto triste e malinconico, tutti in fila ad aspettare quasi la riconsegna degli oggetti dei propri cari...
Prima che iniziasse davvero la 40ena abbiamo avuto un piccolo momento di break, di evasione; ci abbiamo provato e siamo andati in montagna, poi ci hanno chiuso gli impianti di risalita, nuovo dpcm e siamo tornati a Roma. Quindi da lì e durante il viaggio di ritorno abbiamo avuto modo di pensare a quello che ci avrebbe aspettato, a come sarebbe stata la nostra 40ena a casa.
Io credevo che avrei avuto un sacco di tempo a disposizione, chissà a quante cose nuove ci saremmo potuti dedicare mi interrogavo. E invece immersi nella nuova situazione mi sono accorta che c'è poco tempo libero.
Gran parte del tempo è dedicato ai compiti, allo studio, alle lezioni. Quello che mi dispiace è che ora le Pop non sono più autonome nel fare i compiti perchè ora è un continuo prendi il portatile, scarica il pdf, ascolta il messaggio vocale, apri Whatsapp, fai la foto, invia il compito, vai al pc perchè il cd non si sente dal portatile, ascolta le unit di inglese, stampa la scheda, ruota, riduci, stampa in bianco e nero sennò vado fallita di cartucce ma soprattutto se finiscono dove le compro? Fai una cartellina con le schede ecc.... tutte cose che ovviamente non riescono a fare da sole.
Per chi può consiglio di non considerare questo un periodo perso ma di fare il possibile per valorizzarlo, per dargli un senso. Impariamo una lingua, leggiamo quel libro che da tanto ci ripromettiamo di leggere, sistemiamo la stanza degli orrori (quella che tutti abbiamo dove si accumulano cose che un dì forse serviranno e che è un peccato buttare), vediamo quel film che ci incuriosiva...
Per un momento mi era venuto in mente anche di prendere di nuovo un gatto, perchè fa subito casa e famiglia e avrebbe dato un senso allo stare tutti chiusi tra le quattro mura.
Apparentemente sembra che tutto è cristallizzato, fermo al primo giorno di 40ena, sembra che non ci sia stata un'evoluzione, che tutti i giorni si susseguano uguali uno dopo l'altro. Ma in realtà non è così. Ognuno di noi è cresciuto, si è impegnato in qualcosa.
La Pop M ha imparato a fare le moltiplicazioni e un sacco di tabelline, la Pop A ha imparato a fare le equivalenze e le divisioni a due cifre, io ho ripreso a fare aerobica e Bab ha ripreso a camminare alla grande... e non mi pare poco. Diamo un senso a questi giorni!
Le giornate hanno acquisito una loro nuova routine
- sveglia libera (tra le 9 e le 12.30!)
- colazione
- compiti
- ginnastica
- pranzo (tra le 14 e le 15.30)
- sole in balcone o in terrazza
- ore 18 flash mob di Yari e in contemporanea si dà un'occhiata alla conferenza della protezione civile con i nuovi dati (oggi quanti sono? ma ieri quanti erano?)
- ginnastica
- cena
- tv
- nanna (più o meno a mezzanotte)
Nel mezzo ogni tanto c'è la spesa da fare e la mondezza da buttare.
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