Roma, come sempre, in tutta questa faccenda è un po' un caso a parte.
Abbiamo vissuto e viviamo momenti di isteria, di paura ma a mio avviso nello stesso modo continuiamo ad essere sfacciati, alziamo le spalle e ci buttiamo sull'ironia. Ma non perchè non abbiamo rispetto per chi sta soffrendo e lottando ma perchè, per fortuna, non abbiamo la reale percezione del problema, del pericolo. Ci sembra tutto così lontano e remoto da noi, quasi che non ci dovesse colpire o riguardare mai direttamente; dopotutto è raro conoscere qualcuno che è malato, o ha solo fatto il tampone, o è ricoverato ecc; le informazioni che abbiamo vengono per lo più dalla tv o da un amico di un amico mi ha detto...
Ci limitiamo a fare quello che ci è stato chiesto, stare a casa, magari brontolando, forse ballando o cantando ma facciamo il nostro dovere. Magari non c'è bisogno di pubblicare duemila hashtag, stiamo semplicemente facendo la nostra parte.
Però ricordo che all'inizio della faccenda si respirava davvero un'aria pesante in giro per Roma e la cosa che mi colpiva di più era il silenzio irreale che si sentiva da casa a qualsiasi ora. Mi affacciavo alla finestra per essere sicura e davvero non si sentiva nulla. E allora arrivò impellente il bisogno di rumore, di caos, di traffico, di vita: fai rumore, davvero... Come ho letto da qualche parte "Ridatemi la mia vita di merda".
E i famosi flashmob sonori sono nati forse per questo, per riempire queste città angosciosamente silenziose di rumore buono.
I primi sono stati emozionanti, commuoventi, da lacrime, c'è stata tantissima partecipazione; abbiamo visto vicini di casa che non conoscevamo. Ci siamo trovati uniti a cantare, tutti, anche la vicina antipatica, anche quella con la faccia da stronza...canzoni improbabili (vedi Toto Cotugno), a ballare. Abbiamo capito che quella sarebbe stata la nostra mezz'ora d'aria.
Poi dalle canzoni per dare unione e forza si è passati al villaggio vacanze al Gioca Jouer e alla Bomba ma va tutto bene. Poi c'è stato un momento di anarchia in cui ognuno metteva la propria canzone contemporaneamente per cui non si capiva nulla.
Non so se da altre parti proseguono ma qui da noi sì e in grande stile.
Uno degli angeli di questa 40ena è Yari, giovane del nostro palazzo, sta 2 piani sopra di noi ma non lo avevamo mai visto prima e tutt'ora non riusciamo a vederlo perchè la distanza ce lo impedisce. Ha un impianto stereo serio e tutti i pomeriggi mette 5 canzoni, fa anche il dj, saluta per nome tutte le persone affacciate, raccoglie dediche, suggerimenti, canzoni...è diventata la radio di zona. Abbiamo scoperto vicini che non sapevamo di avere, storie, bambini piccolissimi, davvero tanti che ballano in braccio ai genitori. Solo una signora si è lamentata del rumore perchè doveva lavorare, ha fatto una brutta scenata, poi ha chiuso la finestra e non si è più vista, odiata da tutto il condominio.
Le Pop all'inizio partecipavano entusiaste a questo momento ora si stanno stufando un po' perchè ci sono state giornate fredde ma io cerco di convincerle a partecipare perchè è l'unico momento sociale della giornata.
Un altro flash mob molto commuovente che c'è stato è quello dell'applauso in onore di medici e infermieri che ci fu a mezzogiorno di uno dei primi giorni di 40ena, stavamo in casa con le finestre chiuse ma all'improvviso si sentì con forza crescere il rumore dell'applauso.
Poi ce ne fu un altro di sera con le luci e le candele o le torce dei cellulari, dicevano per far fare la foto da satellite, una motivazione beghina ma l'effetto fu davvero sorprendente.
E la cosa che colpisce è come tutti siano al corrente di queste iniziative, anche i più anziani e di quanta partecipazione ci sia che si propaga come un'onda buona.
E la cosa che colpisce è come tutti siano al corrente di queste iniziative, anche i più anziani e di quanta partecipazione ci sia che si propaga come un'onda buona.
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