pubbli larga

giovedì 16 aprile 2020

40ena (7° parte)


Un consiglio che mi sento di dare è di allontanare da voi le persone negative, che vedono tutto nero, i complottisti e i disfattisti.
So che questo spesso significa togliere via una bella fetta delle persone con cui si ha a che fare (via telefono per carità) ma vivrete sicuramente meglio.

Una cosa che abbiamo imparato in questi giorni è vivere alla giornata, affrontare il quotidiano per come si presenta, del doman non v'è certezza, e ora più che mai.
D'altra parte come sostiene Pippo, sì proprio lui l'amico di Topolino, "E' strano come una discesa, vista dal basso, somigli tanto a una salita" o che se divido una salita in tantissimi piccoli segmenti questi non avranno più quella terribile e temuta pendenza. Tutto è relativo.

In genere sono una che ama programmare, che si fa schemi precisi delle cose da fare, liste minuziose, appunti, diagrammi incasinati e comprensibili solo a me...capite bene quanto questa situazione incerta e strana mi possa mandare fuor di melone.
Ma che dobbiamo fare? Ci dobbiamo convivere.
Mi piacerebbe andare avanti nel tempo solo per poter avere una data di quando tutto sarà finito, per potermi organizzare e davvero fare il conto alla rovescia.
Invece ci troviamo impantanati in questa situazione alla "Fine pena mai", scandita da successivi e continui regi dpcm che non fanno altro che spostare temporalmente la nostra situazione un po' più in là ma senza alcuna vera novità.

Se penso alla situazione lavorativa c'è davvero da mettersi a piangere, per quanto mi riguarda dalla chiusura delle scuole si è fermato tutto. All'inizio abbiamo aspettato, sperando col fiato sospeso, poi abbiamo cercato di recuperare, di mantenere in vita qualcosa. Ho sentito le strutture con cui collaboro e sono tutti molto più disperati di me.

Nei regi dpcm i bambini non vengono mai considerati, sono solo dei piccoli untori scassaballe, che non si ammalano ma sono solo capaci di appestare gli adulti che gli stanno intorno; quindi devono diventare invisibili non fiatare, non dare fastidio.
E ancora di più non vengono considerati i bimbi più piccoli della fascia 0-3 anni e di conseguenza le realtà con cui lavoriamo noi ovvero gli asili nido; ogni tanto il governo cita le scuole ma si riferisce sempre a quelle dell'obbligo, i fantomatici aiuti economici non li riguardano mai.

Sinceramente non so quando tutto finirà quante attività non riapriranno comunque perchè non potranno farlo per i debiti. Nonostante la chiusura hanno comunque spese fisse da sostenere che già sono pesanti per un mese, figuriamoci per due, tre ecc.
Penso a quei negozietti di zona che già prima faticavano e resistevano giorno per giorno continuando a tirare su la saracinesca.

C'è chi pensa che quando tutto finirà ci sarà un nuovo boom economico come dopo la guerra. Bohhh... io credo che non ripartirà tutto all'improvviso e che non ci siano affatto soldi da spendere e da rimettere in circolo che possano far ripartire l'economia. Penso anche a chi si occupa di intrattenimento, di beni non indispensabili, di tempo libero...credo che alla fine di tutto ciò, le persone avranno davvero pochi soldi da dedicare alle cose frivole e non essenziali, nè tempo, nè ferie e forse manco voglia.
O magari al contrario presi dall'euforia del "fuori tutti" si fionderanno proprio su questi settori, spendendo a piene mani anche a costo di contrarre debiti. Chi lo sa!?

Gli unici lavoratori che si sono salvati da questa tregenda sono i dipendenti pubblici o chi lavora in grandi ditte; quasi tutti ora lavorano da casa; finalmente si sta scoprendo che è possibile farlo, evitando traffico, tempi morti ecc. Che sia finalmente l'occasione per convertire il lavoro in maniera più moderna e intelligente? Almeno tutto questo macello è servito a qualcosa, a far capire ai più ritrosi e ancorati alle tradizioni che altri modi di lavorare sono possibili.









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