pubbli larga

venerdì 29 giugno 2012

Una festa particolare

Ultimamente mi è capitato abbastanza spesso di incontrare la pseudo-zingara, spesso sotto il sole cocente ci siamo solo noi. I figli pascolano allo stato brado, sanno benissimo dove tengo i biscotti e l'acqua per la Pop nel passeggino e tranquillamente se ne riforniscono. Io vorrei fermarli ma non so come, lei li sgrida ma poi li lascia fare quindi fanno come vogliono. E fanno un gran schifo. Si attaccano alla bottiglia, assaggiano i biscotti e poi li rimettono nel recipiente, li spalmano dappertutto...
Lei mi sembra sempre più z. oltre ad avere i capelli di quel colore indefinibile bruciato e tenerli sempre legati a cipolla, ha pure un dente d'oro.
Ci siamo un po' confidate, è giovane, ha 26 anni. Le ho detto di Pallino così non mi sfrantega più l'anima dicendo di dare un fratellino alla Pop.
Io capisco che da fuori possa sembrare davvero z. e che la gente la allontani o la guardi con sospetto. Ma i suoi figli sono sempre sporchi da capo a piedi, toccano tutte le cose degli altri, sono spericolati, prendono i giochi degli altri, insomma non si pongono benissimo... Immagino che lei possa in qualche modo soffrire di questa situazione, io cerco di non guardare l'apparenza, di andare oltre anche se vedere la figlia che si abbassa le mutandine davanti a tutti e voler fare pipì nella sabbiera un po' mi lascia perplessa...Lei sostiene che i figli vadano alla Montessori ma io non ci credo molto, dice che prende i figli dall'asilo e viene al parco ma nessuna scuola ti ridarebbe i figli lerci come i suoi! Sono scettica, penso che alcune persone siano un po' mitomani e inventino le cose per non fare brutta figura come quando lei dice che i vestiti di marca ai bimbi non glieli mette certo per andare a giocare ma in altre occasioni e usa piuttosto quelli del mercato. Credo che dica bugie ma in fondo mi fa tenerezza. A me non interessa le marche che indossano i figli ma che siano un po' puliti e senza moccio perenne magari si.
Qualche settimana fa mi ha invitato alla festa di compleanno della figlia più grande, avrebbe invitato gli amichetti, i cuginetti, era tutta emozionata all'idea, ha deciso che avrebbe piantonato dalla mattina il gazebo vicino al parco giochi per assicurarsi il posto.
A me pure questa festa mi sembrava un po' un'invenzione, quando sono tornata a casa dal lavoro sono passata apposta vicino al parco e ho visto il gazebo addobbato con dei palloni tristi, un po' mosci, rientrava nel personaggio, quindi era possibile.
Per fortuna la mattina avevo comprato un regalino per la bambina, se fossi andata al parco e questa festa ci fosse stata realmente almeno non avrei fatto brutte figure.
Più tardi vado al parco e vedo che la festa realmente c'è.
Lei mi accoglie facendo grandi feste alla Pop e dicendole "Ecco la più bella!".
Per tutto il tempo ci siamo state noi, la sorella, la madre, due cuginetti e un amico. Fine dei partecipanti.
L'atmosfera era molto verace e rustica forse un po' troppo per i miei gusti.
Il tipo di famiglie in cui si parla sempre ad alta voce, le parolacce sono un intercalare comune e la cosa che mi dà più fastidio è quando sono rivolte ai bambini. Forse lei era un po' imbarazzata, con me parla sempre educata.
Il figlioletto a un certo punto si è messo a fare pipì sotto il tavolo e poi c'erano pure due cani ad armonizzare il tutto.
Ci si è messo pure il caldo rovente a rendere le cose più pesanti, si è deciso di fare la torta per prima cosa altrimenti si sarebbe sciolta.
Io un po' stavo sotto il gazebo, un po' girovagavo per il parco.
La Pop amava stazionare davanti al vassoio delle pizzette, ne afferrava una, mangiava il pomodoro e la mozzarella e poi la rimetteva a posto e ne prendeva un'altra. In confronto all'atmosfera e alle cose che ho visto lì era una principessa!
L'unico inconveniente è che il giorno dopo quando siamo tornate al parco c'era un'altra festa al gazebo a cui non eravamo invitate e la Pop tranquillamente ha pensato bene di entrare come nulla fosse e puntare le pizzette. Ovviamente le festeggianti mi hanno offerto qualcosa. 
Tornando alla festa Z. ho visto molte cattive cose di pessimo gusto, tipo la macchinetta fotografica avvolta nel cellophane, forse per non farla rovinare? O marche improbabili di bibite e dolci del peggiore discount di Caracas. Ho visto tatuaggi con scritte cose inquietanti "Come te nessuno mai"...che fantasia... ma vuoi ragionare quando ti fai un tatuaggio? Capisci che è più o meno a vita? Poi inciso sul petto, così uno vede prima quello poi i tuoi occhi, è il biglietto da visita.
Ho sentito chiamare i bimbi "Stronzi" quando facevano qualcosa che non andava, ho sentito l'amorevole padre minacciare il bambino coetaneo della Pop "Se non la finisci ti taglio il pisello", lei poi gli ha detto "Fai tu la foto che a me trema la mano" e l'affettuoso tatuato compagno precisare "A te nun te trema la mano, te trema er culo".
Frasi ovviamente non dette con cattiveria ma pronunciate con tranquillità, senza malizia e forse è peggio. Ignorare il significato di quello che si sta dicendo.
Ho già vissuto situazioni così di parole urlate, di aggressione e violenza strisciante, di emarginazione e il numero di partecipanti alla festa lo dimostrano.
A questo punto, di fronte a tutto questo, il termine zingaro sarebbe un complimento. Credo che gli zingari abbiano senso della famiglia, maggior rispetto per i bambini.



Con i zingari ci ho sempre avuto a che fare. C'era un campo vicino casa e venivano a scuola con noi.
Ne ricordo uno, Saio che alle elementari si portava biglietti da 50 mila lire e ce li mostrava orgoglioso, poi un giorno lo visitarono e venne fuori che aveva una malformazione cardiaca. Chissà che fine ha fatto...
Poi ce ne era un altro che mi voleva sposare, che voleva portarmi nel suo clan. E' ancora il mio incubo, quel sorriso di denti d'oro. Io non dissi nulla ai miei ma ero terrorizzata che mi rapissero, ogni volta che lo incontravo per i corridoi di scuola mi faceva qualche battuta. Non ricordo cosa accadde se i miei se ne accorsero o forse la maestra notò che ero strana e non so come si concluse la cosa, comunque quello non mi diede più fastidio.


Parlando con la pseudo-z. delle figlie femmine mi accorgo che la sua grande paura è riuscire a preservare la verginità della bambina fino a 18 anni, poi sono cavoli suoi. Lo stesso cruccio che ebbe sua madre con lei e così via. L'unica dote della femmina è questa, l'unico compito dei genitori è questo. Come quelli che hanno una gatta che lasciano libera e temono sempre che torni carica di micetti che poi devono piazzare in qualche modo.
Sentire discorsi di questo tipo mi fa rabbrividire e anche la frase "Con un figlio maschio invece è diverso...", un simile ragionamento è il frutto di una situazione famigliare di un certo tipo, di schemi che si ripetono nelle generazioni.
Ma lei, da un certo punto di vista, mi sembra diversa, mi pare si vergogni a sentire quelle parole, quelle frasi urlate dai suoi famigliari, la violenza si esprime anche verbalmente, con i toni aggressivi, non è solo un ceffone, forse timidamente si vuole ribellare a quel contesto in cui è nata e cresciuta, forse sogna per i suoi figli un futuro diverso, migliore.


La pseduozingara http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2012/05/il-mio-parco-4-aggiornamenti.html








4 commenti:

  1. beh che dire Pe...nn sono molto d'accordo su qs tua frase: ''A questo punto, di fronte a tutto questo, il termine zingaro sarebbe un complimento. Credo che gli zingari abbiano senso della famiglia, maggior rispetto per i bambini...'' io vedo tanti bambini zingari chiedere l'elemosina sulla metro, ai semafori..e se nn tornano a casa con un ''buon bottino'' sono mazzate...ma vere mazzate...ecco boh forse ci sono zingari e zingari...ma a me nn mi sono mai piaciuti...Rox

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  2. è davvero dura emanciparsi dalle proprie radici soprattutto se appartengono ad un albero marcio, anche se si potrebbe pensare il contrario.
    Forse la tua presenza alla festa e il tuo regalino hanno dato a Z la certezza che qualcosa di meglio per i suoi figli lei l'ho già fatto.
    Odio la violenza familiare fisica e verbale che ammazza lentamente i bambini. Z sono con te! D.

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  3. Per dire che gli zingari non piacciono forse prima bisognerebbe conoscerli veramente.
    A differenza di quello che dicono i luoghi comuni, i rom (o sinti o qualsiasi altra etnia) hanno un grande senso della famiglia. L'accattonaggio è purtroppo frutto dell'emarginazione a cui li costringe la "società civile"; i loro campi, che nessuno vuole vicino casa, sono privi dei più elementari servizi. La loro cultura è essere nomadi, invece una legge europea li costringe alla stanzialità e, quindi, a uno stile di vita nel quale non possono e non vogliono riconoscersi.

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  4. Per esperienza diretta, avendoci fatto le scuole insieme, posso dire che la mattina studiavano e non andavano a chiedere elemosina. Certo quando in zona spariva qualche macchina si andava a colloquio al campo nomadi ma anche da qualche bulletto di quartiere...

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