Chi c'è passata sa cosa voglio dire.
Quel magone che ti prende le viscere ogni volta che vedi un negozio per bambini o incontri una donna con la pancia, pensi "Ma che è un'epidemia?". Dove ti giri ce n'è una che la porta fiera in giro accarezzandosela dolcemente. Forse è tutto nella norma, solo che ora ci fai più caso.
Cogli nel suo sguardo quasi un' aria di superbia, di gioia intima e privata, di essere chiusa in una bolla privilegiata dove tutto il resto è fuori. Forse tu la vedi così, lei chissà a cosa starà pensando, magari sta cercando semplicemente il bagno più vicino.
E arriva il momento in cui le amiche anno l'annuncio, con la prima cerchi di mettere da parte il tuo egoismo e condividere la sua gioia, poi la seconda, la terza... il numero cresce e pensi "Forse c'è davvero un'epidemia in corso...cazzarola ma tutte ci riescono tranne me" e il sorriso con cui apprendi la notizia è sempre più di circostanza.
Ti senti carogna a fare certi pensieri.
Poi all'ennesima notizia data da quella che stimi quanto un calamaro decongelato pensi "E no pure tu no!?".
Tutti si sentono in diritto di impicciarsi nella tua vita privata, ti danno una gomitata facendo l'occhietto e dicendo "Allora?". Più volte mi è venuta la tentazione di dire "Mah per ora ci stiamo divertendo a trombare selvaggiamente poi penseremo anche a riprodurci" almeno per vedere la loro reazione.
Tutti si sentono in diritto di consigliarti un dottore, ti allungano un foglietto di nascosto manco fosse il nome di un santone. Ognuno ha il suo consiglio, la sua dritta, il suo "mi hanno detto che...".
Partecipare alle feste dei bambini è un supplizio. Ma che ci sto a fare? C'è il mago, i palloni, sedie alte 20 centimetri, dove sono finita? A Lilliput?
C'è confusione, non si riesce manco a scambiare due chiacchiere.
Mi sono sempre ripromessa, quando e se sarebbe stato il momento di ricordarmi di questa sensazione. Di organizzare una festa per bambini ma anche di pensare a tutti gli altri invitati.
Ok il mago e il succo di frutta ma ok pure la grappa e... boh? Il palo della lap dance!
Vedi le mamme e pensi che loro per forza sono più felici di te, perchè loro hanno un frugoletto da cullare e tu no.
Inizia la trafila di analisi e visite. Tu non conti nulla, sei un corpo da studiare, in pratica l'hai già donato alla scienza, peccato che sei ancora viva e devi sorbirti tutto questo calvario.
All'uomo tocca in pratica fare un esame. Alla donna 860. Tu donna partorirai con dolore ma prima dovrai fare mille analisi.
Una volta ho contato che mi hanno prelevato 23 fiale di sangue: se non è donare il proprio corpo alla scienza questo...
Poi ci sono altri simpatici esami come il monitoraggio follicolare in cui vai a giorni alterni dal dottore, ti monitora gli ovetti e ti dà l'ok per quando puoi trombare, non un minuto prima, non un minuto dopo. Ovviamente il giorno x è sempre in un momento non consono, tipo che sei arrivata notte fonda a casa di un'amica in veneto dopo un viaggio sballottante per andare al carnevale di Venezia. Voi assolvete il vostro compito, diligenti ma ovviamente nisba.
Se devi fare qualche intervento chirurgico sappi che finirai in ospedale nel reparto di ostetricia e psicologicamente non è il massimo vedere il nido, i fiocchi appesi alle camere e la solita sensazione "Ma io che ci faccio qui?" e la segreta speranza "Un giorno tutto questo sarà anche mio...". Ma perchè una che deve praticare un IVG, che ha perso un bambino deve stare nello stesso reparto di una che l'ha avuto o sta per averlo ma non capiscono quanto sia devastante tutto ciò e quanto si aggravi il proprio dolore?
Analisi, visite...Vieni rigirata come un pedalino e se non esce fuori nulla è peggio. Come peggio? Eh sì perchè se si trova qualche problema almeno si agisce su quello, se non risulta nulla la scienza non sa che dire e alza le mani.
La soluzione è solo una: inseminazione.
Se si è in età limite e dai primissimi esami non risulta nulla, non c'è tempo da perdere, la soluzione proposta più veloce è sempre quella: inseminazione.
A questo punto uno secondo me deve guardarsi dentro sè e confrontarsi con il proprio partner e decidere fino a che punto c'è questo desiderio di procreare e cosa si è disposti a fare (e anche dare) per arrivarci.
Alcune si fermano subito, altre decidono il numero di tentativi, altre vanno avanti come caterpillar e si sottopongono a qualsiasi cosa.
Io non so fino a che punto sarei disposta ad arrivare, anche perchè una volta che si inizia la trafila e si è in ballo forse la cosa più ovvia è andare fino in fondo, perseverare.
Parlandone con una mia amica mi disse "Se una madre si arrende un bambino non nascerà", io l'ho trovata molto bella come frase, mi viene spesso in mento da citare, in effetti mi sembrava di averla già sentita da qualche parte. Poi mi confessò essere di Zero Renato... e io credevo fosse di chissà chi! Va bè poco importa, va bene pure diventare sorcini per la buona causa!
Purtroppo è un brutto gorgo, ci vorrebbe tranquillità ma il passare del tempo e il crescere degli insuccessi ti fanno essere tutto tranne quello che dovresti!
Forse il consiglio "Ubriacati e dacci dentro" alla luce di tutto ciò non è così sbagliato.
Hai passato una vita ad evitare di rimanere incinta ed ora le provi tutte per ottenere il contrario, sarà forse la legge del contrappasso?
Ora ti trovi a studiare, a visitare siti come questo http://www.fertilityfriend.com/
ma perchè poi sono sempre in inglese? che già non ci capisci una mazza in italiano...
A comprare i famosi stick, non i persona ma i canadesini che costano di meno però funzionano al contrario. Diventi guercia a vedere flebili linee singole, doppie e alla fine non sai più se ci sono o se le vedi solo tu. Lo confesso: non c'ho mai capito nulla.
Entri in un mondo di sigle, termini medici...
Alla fine mi sono stufata e ho detto "Mò basta, o adesso o mai più".
Mi sono data un ultimo tentativo dopo di che ci sarebbe stato il colloquio con la luminaria inseminologa.
Ho fatto 'a capa mia, per questo mi piace definirla "Inseminazione autogestita", un mix fra le tecniche più usate che avevo già tentato in passato ma senza successo... rivelerò il segreto solo in privata sede e dopo aver brevettato tutte le fasi.
E alla fine...ci riuscimmo e Pop fu!
Non sapremo mai se fu merito della mia invenzione o se fu frutto del caso o se era giusto che capitasse proprio nel momento in cui ho tirato fuori un po' di cazzima.
La mia dott. ogni volta che ci vado mi fa "Ehhh quanto abbiamo penato per avere questa bambina...". Innanzitutto vorrei capire da dove esce 'sto plurale maiestatis visto che lo smazzo, lo scoramento, i patimenti me li sono beccati io in primis.
Il mio consiglio è di prenderla easy ma se dopo un anno di rapporti free non si smuove nulla fare qualche controllo anche perchè ad una certa età (la nostra ahimè già) è fondamentale il fattore tempo. E valutate fino a che punto siete disposti ad arrivare.
In bocca alla cicogna...
Meravigliosa Petra. Cogli sempre nel segno!
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