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lunedì 4 giugno 2012

Ponte de fero

Ogni mattina passo qui davanti e vedo questo, gli altri anni qualcuno si ricordava di metterci un fiore, il giorno dell'anniversario, un semplice mazzolino di fiori di campo, quest'anno nessuno ha messo nulla.
Già sono affezionata a questo monumento minore, che nessuno si fila, che gli automobilisti che passano lì accanto non notano, dove nessuno si ricorda di mettere una corona di fiori o di fare una commemorazione, non ci ho mai visto nessuno davanti.
D'altra parte solo al Milite Ignoto i politici fanno la fila per presenziare.
Sono curiosa di conoscere la storia di queste donne.

7 aprile 1944
Roma è una città allo stremo, ridotta alla fame dall'occupazione nazista. Fiorisce il mercato nero e i romani mangiano di tutto: bucce di patate, carrube. Dopo l'attentato di via Rasella la razione del pane viene ridotta da 150 a 100 grammi al giorno, inoltre è pane nero, spesso ammuffito.
Le donne sono protagoniste di questo periodo, spinte dalla fame e dalla disperazione si organizzano e assaltano i forni dove spesso si panifica il pane bianco per i nazisti e i fascisti.
Il 7 aprile varie donne si radunano al forno Tesei per chiedere pane e farina, il direttore del forno, forse d’accordo con loro, lasciò che entrassero e che si rifornissero, ma qualcuno avvertì la polizia tedesca che arrivò quando le donne erano ancora lì. Intervennero le SS tedesche, che bloccarono la strada, molte riuscirono a scappare, ma dieci di loro furono prese, portate sul ponte e lì fucilate in fila, contro la ringhiera. A monito della popolazione i tedeschi ne lasciano i cadaveri sulla spalletta del ponte fino alla mattina dopo quando alcuni lattonieri e sfasciacarrozze della zona vengono costretti a caricare le salme su un camion. Da allora non si è mai saputo dove siano state portate e sepolte.
Le dieci vittime furono: Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo, le eroine del giorno? Direi proprio di sì.

Questo è il famoso ponte di ferro, a me è sempre stato simpatico, forse perchè è diverso da tutti gli altri ponti storici di Roma, fatti di pietra, forse perchè mi ricorda il ponte di Sydney.
Costruito nel 1862, la società belga effettuò il lavoro in Inghilterra, poi il ponte fu trasferito in pezzi a Roma, dove fu montato. Ficooo



E lì vicino c'è un'altra costruzione che mi piace un sacco.
Gli ex Mulini Biondi. Io adorooo l'archeologia industriale, mi piacerebbe un sacco vivere in un loft con le mura interne di mattoncini, con i soffitti altissimi, magari con i tubi di rame ancora presenti, posti carichi di storia, di vissuto.
Questo era un mulino industriale del 1908, andato poi in disuso negli anni '50 ed è stato poi restaurato.




Stessa sorte per il pastificio della Pantanella anche se  ha la triste vista della tangenziale.



E questo è un simpatico graffito comparso sulla tangenziale, mi piace che sia in napoletano anzi secondo me è frutto di un connubio parteno-romano!



Ebbene sì, se vedete due scemi sullo scooter che rischiano la vita per fotografare qualcosa, una sono io, o se vedete due su un caterpillar (la macchina inguidabile) che creano la coda per fare una foto sono sempre io!
Ho ancora un sacco di cose da fotografare: dei graffiti simpatici come quello di sopra ma dedicati a Monti o i gabbiani sulla tangenziale.
Quando siete imbottigliati nel traffico, alzate il naso dal volante o dal manubrio e guardatevi intorno, c'è sempre una realtà meravigliosa, nascosta, che non fa rumore, che non urla per richiamare la vostra attenzione ma che forse merita uno sguardo più attento.

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