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venerdì 30 novembre 2012

Violenza invisibile

Qualche giorno fa è stata la giornata contro la violenza alle donne, non amo scrivere post in occasioni di ricorrenze o celebrazioni anche perchè penso che delle cose vadano santificate ogni giorno e che è troppo facile ricordarsene una volta l'anno e basta.
Sono comparse varie scritte sui muri del quartiere, uno striscione su un ponte diceva "Stop al femmicidio...l'unica cosa che non conosce crisi" si sono perse qualche lettera per la via comunque il significato è chiaro. 

Quando un'immagine vale più di mille parole, l’installazione dell’artista Elina Chauvet realizzata proprio per la giornata: una fila di scarpe rosse che simboleggia tutte le donne vittime di violenza, più di cento in un solo anno.

Poi mi arriva un'email che mi spalanca nuovi mondi di riflessione:
Libere di scegliere nel parto
La violenza sulle donne
può avvenire anche al momento del parto

FREEDOM FOR BIRTH  - ROME ACTION GROUP
e' un movimento attivista che promuove la libertà di scelta e il rispetto dei diritti umani delle donne nel parto

Scegli il tuo parto:
naturale o medicalizzato che sia,
hai il diritto di fare una scelta consapevole

 NOI RIVENDICHIAMO
·  Il diritto di ogni donna e di ogni coppia di scegliere come e dove partorire
·  Il diritto di ricevere informazioni chiare e corrette sugli interventi medici nel parto
·  Il diritto di esprimere il proprio consenso informato ad ogni trattamento medico proposto prima e durante il parto
·  Il riconoscimento delle naturali competenze della donna a far nascere il proprio figlio e l’emancipazione dalla cultura della paura che imbavaglia la scelta nel parto
·  Luoghi ospedalieri e personale medico dedicati al parto rispettosi dei bisogni e delle scelte della donna o della coppia
·  La riduzione degli interventi medici nel parto, limitati ai soli casi di reali esigenze cliniche, acconsentiti dalla donna o da questa richiesti
·  Il rimborso integrale e l'assistenza post-natale per le donne che scelgono di partorire a domicilio
·  La valorizzazione del ruolo dell’ostetrica, figura di accompagnamento durante la gravidanza, nel parto e nel post-partum
·  L’apertura di case di maternità
·  L’umanizzazione della gravidanza, affrancata da interventi medici superflui, e il sostegno dell’allattamento nei luoghi ospedalieri del parto

HAI AVUTO IL PARTO CHE VOLEVI?

E capisco che la violenza sulle donne può assumere diverse e infinite sfaccettature, essere presente, in maniera subdola anche in delle cose che diamo per scontate e acquisite o legali o in cui non vediamo niente di male.
E quella domanda: HAI AVUTO IL PARTO CHE VOLEVI?
Touchè! la mia risposta è no.

Avrei voluto un parto il più naturale possibile, che tenesse conto soprattutto delle esigenze e dei tempi della Pop inside.
Il giorno prima del cesareo programmato mi crucciavo di doverle dare lo sfratto esecutivo in maniera forzata dal nostro caldo e sicuro nido, chissà quando e come avrebbe scelto lei di uscire da lì?
E invece no e ora con Marta sarà lo stesso.
Lasciare che altri decidano per me, dando per scontato che scelgano il meglio.

La mia dott. sembra non conoscere altro parto che non sia il cesareo, quando provo ad obiettare qualcosa tipo che non è detto che "Once a Caesareanalways a Caesarean" mi prospetta simpaticamente scenari apocalittici dovuti ai miei interventi o parti pregressi e mi fa "Mica vorrai rischiare?" ah bè se me la pone così.
Però uffa....

Quando abbiamo scelto la data del cesareo della Pop si scartò il 2 novembre perchè pareva brutto e si ripiegò sul 4.

Stavolta il Marta-day potevo sceglierlo fra il 18 e il 19 gennaio, ho scelto il primo solo perchè conosco già ben quattro persone nate il 19 e poi perchè è un sabato. Bella motivazione medico-scientifica eh?!


La violenza si nasconde anche dove non te l'aspetti, nel quotidiano, nelle piccole cose che ormai non notiamo più.

Per me anche fischiare a una donna per strada in segno di apprezzamento è una violenza.
Ma chi ti conosce? Mica sono tua sorella? Per fortuna no...

La violenza è subdola e si manifesta anche nella scelta delle parole.

E almeno di questo non dobbiamo essere complici.

Penso al marito che chiede alla moglie di denunciarlo perchè quasi come un drogato non riesce a smettere di picchiarla...

Penso a quante vivono situazioni orribili, tacendo e umiliandosi, accettando il tutto perchè forse è sempre stato così, prima sua nonna, poi sua madre e niente potrà cambiare.

Penso alle mie fantastiche donne in erba e in fasce con la convinzione che possano sempre camminare a testa alta.

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