Siamo tornati alla normalità. La Pop è tornata ad essere la Pop con il sorriso che spacca e noi siamo tornati ad essere quelli di sempre, nel bene o nel male.
Era ora...iniziavamo a dare seri segni di squilibrio, a perdere i pezzi, a dimenticarci le cose, a lasciare porte aperte, gatti fuori la porta e a non connettere.
Ci servirà da monito in futuro.
Non si è capito bene cosa ma un non ben precisato malessere ha trasformato la Pop per un bel po' di giorni.
Forse troppo in fretta abbiamo etichettato tutto come "capricci" dell'età, in questo il nido e la pediatra (che non l'ha visitata ma ha ascoltato solo i miei racconti) mi sono venuti dietro appoggiando le mie teorie.
Tantissimi mi hanno detto "E' successo pure a me, sono capricci". Io sono sempre più convinta che scenate di quella portata, entità, durata e virulenza siano capitati, per fortuna vostra, solo a noi. Giustificati da un malessere di fondo. E' proprio questo che ci ha fatto squillare il campanello di allarme e pensare: fermi tutti, ragioniamo!
Tutti a dire: mi raccomando non dargliela vinta, tieni duro.
Noi abbiamo cercato di farlo, anche perchè in quei momenti diventavamo quasi trasparenti per lei, non riuscivamo ad aiutarla, ad alleviare i suoi patimenti.
L'abbiamo fatta strillare, sfogare ma non è servito a nulla. Lei si tarantolava a destra e a sinistra. Potevamo solo metterle dei cuscini intorno in modo che non si facesse male e stare lì inermi.
Mi sento in colpa per non aver capito subito che tutto questo nascondeva altro, di averle causato sofferenze inutili.
Ma chi li aveva mai visti 'sti capricci? Che ne sapevamo come si sarebbero manifestati? Logico che abbiamo agito per il meglio che potevamo.
In giro si sentono cose tremende, di bambini che danno le testate al muro, urlano di notte quasi sonnambuli.
Il leitmotiv è non cedere, è una lotta fra te e loro, devi far capire chi comanda, non mollare o ti sopraffanno ed è la fine.
Leggere di questo e sentire commenti in giro mi ha dato modo di fare altre riflessioni.
Tutto gira intorno a una parola temutissima: vizio.
Non amo questa parola perchè implica un giudizio negativo di fondo.
Io non credo che esistano vizi ma sono più che altro bisogni.
Riguardo l'educazione dei bambini ci sono due scuole di pensiero.
Una che è per l'allattamento ad oltranza, il coospleeping fino a 18 anni, il contatto umano ecc.
L'altra è quella proibizionista, allattare solo lo stretto necessario, dorme nel suo letto e in camera sua da subito, regole, regole, regole.
Indovinate io a quale mi ispiro?!?
C'è poco da fare a me alcuni proverbi come "Il troppo stroppia" "Il gioco è bello quando dura poco" o "Semel in anno licet" non hanno mai convinto e ribatto sempre "Ma chi l'ha detto?".
Io, che quando da bambina, giustamente, i miei mi mettevano uno stop al numero di Barbie da comprare, mi dicevo "Quando sarò grande mi comprerò tutte le Barbie del mondo e ci giocherò quanto mi pare e piace". Probabilmente un po' di tutto questo mi è rimasto e trovo difficoltà a dire di no, a mettere un limite, a decidere la soglia oltre il quale non va bene.
Ovviamente questo non significa fare giocare la Pop con la benzina e l'accendino o permetterle di fare tutto. Ma non mi sembra neanche giusto porle dei divieti che sotto sotto non condivido. Se a lei piace fare una cosa perchè stopparla con motivazioni che non stanno in piedi?
Mi suona ancora nella testa "non guardare troppa tv che poi ti vengono gli occhi quadrati!".
La tv poi l'ho scansata per mia scelta e mi sono rifugiata nei libri.
Quali sono i cosiddetti vizi dei bambini? Mangiare fuori orario? Mangiare schifezze? Vedere la tv? Fare guazzabugli? Dormire tutti insieme? Andare sulle giostre? Usare il ciuccio?...
Fare colazione al bar con cornetto e cappuccino non è un meraviglioso vizio dei grandi? Concedersi un massaggio in una beauty farm, fare un viaggio dal budget illimitato, dormire fino ad un orario indecente...E se ce lo proponessero di farlo tutti i giorni chi non accetterebbe l'invito giustificandolo con "quando è troppo è troppo"!?
Tanto ci penserà abbondantemente la vita a porre i pargoli di fronte pruriginose scelte da fare, penose rinunce...chi siamo noi per privarli di qualche semplice e piccola gioia quotidiana?
Forse così li stiamo davvero viziando e chiudendo in un mondo ovattato e artificiale? Non credo, magari sono propri questi lussi, questi permessi a rendere il bambino più sicuro, più amato, più coccolato, più pronto ad affrontare il resto.
Dopo tutto non sono proprio piccoli gesti come il cappuccino al bar, un viaggio, un momento di tempo ritagliato tutto per noi che sono in grado di cambiarci il verso delle giornate, che ci riportano al mondo e ci riappacificano con gli altri?
Cosa saremmo noi senza tutto questo?
Magari non sono abitudini sanissime ma come diceva la mia prof. di igiene dopo aver fatto un lungo elenco di precauzioni da seguire "Dopo tutto di qualcosa bisogna pure morire", meglio morire contenti, aggiungo io.
Che poi insigni esperti mi vengono a dire "Questo non si fa" e sono i primi che si attaccano alla sigarette come fosse un ciuccio per la tarda età o al bicchiere di vino o a chissà che altro...o che hanno l'armadio pieno di 870 paia di scarpe.
A ciascuno il proprio vizio ma almeno senza ipocrisia e pentimenti!
...sono contenta che tutto sia tornato al "posto giusto"...il tuo post da forza e conferma anche a me che comincio ad avere le figlie più grandine...che forse il mio percorso educativo con loro ha un senso...ci sono dei giorni che ti dici che non sta andando tanto male, altri che pensi che hai "toppato" irrimediabilmente tutto...comunque la mia piccola di nove anni ha cominciato ad andare a scuola da sola...la seguo dalla finestra, scende 10 minuti prima per andare al bar dove si incontra con un'altra compagna di classe e fanno colazione mangiando una ciambella...e mentre fino a pochi giorni fa ci metteva una vita per prepararsi e voleva da me i vestiti, ora è organizzatissima, si fa dare la sveglia dalla sorella più grande, si alza , veste e lava e puntualissima scende, ho la fortuna di abitare sopra la scuola e di poterla seguire con lo sguardo mentre attraversa due strade e scompare per andare al bar di fronte all'ingresso della scuola, un po' di ansia e paura la provo tutti i giorni. Questa indipendenza vuole dire: crescita e distacco e fare conti con un periodo che è volato, già passato...bhe godiamoci qualche "vizio" con i nostri figli magari diventerà una piccola "virtù"...
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