Considerazioni semiserie sulla situazione politica attuale.
Premessa: metterei una multa a chi usa l'espressione "Perchè in un paese come l'Italia..." è una frase senza senso e applicabile a qualsiasi Stato, è ridondante e priva di significato. Quindi per una questione di economia, anche verbale, togliamola!
come anche l'espressione "Nel periodo storico in cui stiamo vivendo..." idem con patate.
Detto ciò...
a me Renzi sta simpatico.
Mi si potrebbe obiettare: ma perchè si sceglie il candidato in base alla simpatia?
Why not?
Mi sta simpatico per futili motivi: fra i quali perchè ha tre figli. E anche se immagino che lui abbia fatto e faccia ben poco ma se li smazzi per lo più la moglie e magari lui a tempo debito abbia solo acconsentito alla tripletta con un flebile sì non fa nulla, mi piace!
Poi perchè è moderatamente giooovane o gioca a fare il gioooovane.
Inoltre perchè si fa palesemente di cocaina ed il suo essere a mille 24 ore su 24 ne è la dimostrazione ma almeno non fa nulla per nasconderlo e poi il tutto gli dà un po' di verve che in confronto a quei lumacoidi a cui siamo abituati è già molto.
Il fatto che abbia partecipato a "La ruota della fortuna" non mi interessa e che si faccia consigliare da Gori meno che mai.
Non capisco perchè la sinistra invece di ascoltare le sue nuove (?) idee abbia solo trovato l'ennesimo pretesto per creare una nuova frattura interna e altre zizzanie.
Un'altra che mi è simpatica è la Rosy, di lei mi fido, a pelle. Di sicuro non ce la vedo a spendere i soldi pubblici in festini e cotillons. Mi sembra un'impiegata delle Poste di 50 anni fa. I miei soldi a lei li affiderei, agli altri no, mai.
Un altro che mi era simpatico era Diliberto, forse per la sua somiglianza con Braccobaldo, ma è sparito chissà dov'è.
Ed ora un accenno alle elezioni americane.
Le vicissitudini Usa sono intrinsecamente legate alla mia situazione ed evoluzione procreativa.
Quando venne eletto Obama ero in clinica per un'operazione e dopo 4 anni guarda come sono cambiate le cose.
A me sono cambiate molto e in meglio. Degli americani non so se si può dire altrettanto.
Non li vedevo nel tempo così contenti di Obama dopo l'entusiasmo iniziale, ora festeggiano per la sua seconda elezione.
Più per "abbiamo scampato il peggio" che per un reale attaccamento al Barack.
Insomma mi sa tanto di "scegliere il male peggiore" abitudine caramente italica.
Poi se l'unico pregio di quest'uomo debba essere solo il colore della pelle il commento è automatico: Americà ma di che stiamo a parlà!?
E veniamo al nostro piccolo, piccolissimo.
In cosa possiamo dare il nostro contributo per far sì che le cose possano cambiare e risultarci più gradite?Con il voto...si va bè
Ma ci sono anche altre forme di partecipazione popolare, delle democrazie (o almeno così dovrebbe essere) in piccolo.
Ne sono un esempio le assemblee o le altre riunioni alle quali siamo chiamati a partecipare, per dire la nostra, almeno in teoria.
Poco fa per la prima volta ho partecipato ad una riunione di genitori al nido.
L'anno scorso non c'era, forse c'era un'altra forma di sovranità.
Ero piena di aspettative, mi sono presa un po' di tempo per pensare, ho scritto le mie proposte su un pizzino.
La delusione è stata grande.
Innanzitutto c'è stata pochissima partecipazione, possibile che un genitore non abbia due pomeriggi l'anno per interessarsi di quello che farà il figlio?
Poi da parte del nido ho trovato un atteggiamento che temevo ma non credevo.
Si è trattata di una sterile illustrazione di quello che sarà la programmazione per il nuovo anno.
Ogni proposta è stata bocciata, neanche presa in considerazione, se non addirittura derisa.
Ne sono uscita demotivata, con la stessa sensazione che si prova proprio dopo le riunioni di condominio.
Ti chiedi: va bè ma alla fine cosa si è scelto? E hai il sentore che si sia fatta la volontà degli altri e che la tua partecipazione sia stata solo scenografica perchè tanto tutto era già deciso e non c'era spazio a proposte, dubbi, o le tanto temute novità.
Cercavo negli altri genitori un appoggio, la possibilità di creare una rete fra di noi, invece ho trovato tutti spavaldi professionisti interessati solo al loro figlio e ad ogni occasioni cercavano di metterlo in mezzo anche quando non c'entrava nulla.
Un'altra occasione sprecata, un'altra opportunità andata perduta a causa dell'egoismo, del menefreghismo, della superficialità...
tanto che ce frega? C'è sempre di peggio....
Non c'era proprio l'interesse di fare un discorso generale, per il bene comune ma ognuno guardava il proprio e basta.
Cara P. questo è un dilemma su cui mi arrovello da anni: la politica può cambiare la gente, la cultura, la società o, all'opposto, non è che la sua immagine istituzionalizzata, quindi ne è figlia con tutte le sue caratteristiche, pregi e difetti? O forse è un po' tutt'e due le cose? Boh?
RispondiEliminaUn saluto Gianni