Alla Pop le si è sbloccata la favella e parla parla parla... ed è bellissimo.
Non sempre la capisco, delle volte ci arrivo per intuizione, altre rimane un mistero. Però è stupefacente ora capire cosa pensa, le sue riflessioni, quando si impegna fa un po' il broncio e guarda in su per cercare le parole.
Camminiamo nel tragitto casa-scuola e lei parla. Osserva tutto e commenta ad alta voce. Ovviamente ora è nella fase senza filtro e dice tutto quello che le viene in mente.
Una cosa che ripete spesso è "Che puzza!" anzi come dice lei "Puah! Che cuzza!". E purtroppo lo dice spesso. Il più delle volte io non riesco a sentire il cattivo odore di cui si lamenta e dire che ho il naso fino, allora mi rendo conto che è un privilegio riservato a quelli sotto il metro.
Durante il percorso cantiamo, io cerco di farle vedere cose nuove e interessanti ma a parte le vetrine dei negozi e le cassette di frutta e verdura del verdumaio c'è poco altro. Ogni tanto le faccio notare quelli che parcheggiano male la macchina impedendoci di attraversare con calma la strada. Vorrei almeno farle vedere i fiori di qualche giardino, o qualcosa di colorato e divertente, una girandola, un animale ma stanno tutti in alto fuori dalla sua portata e devo prenderla in braccio.
Lei allora osserva la cacca sui marciapiedi. Prima, reduce dalla vacanza in montagna, la definiva genericamente cacca di mucca (anzi cacca di nucca) ora distingue quella di gatto da quella di cane.
E oggi mi ha stupito, con la tipica ingenuità e semplicità dei bambini ha rimproverato un cane "Vai in bagno, non per strada".
Forse ogni tanto dovremmo cambiare il nostro punto di vista, metterci in ginocchio, fisicamente e metaforicamente, per capire come o cosa vede un bambino, cosa gli facciamo vedere, cosa gli stiamo dando da vedere.
Penso che il risultato sia deludente e triste, per questo la Pop ha trovato come unico ripiego quello di catalogare puzze e cacche.
Non c'è niente da fare, arrivi a un certo punto in cui e mo mi sono un po' stufata pure io.
Dovremmo farci tutti un esame di coscienza e dargli un mondo decisamente migliore a partire dalle piccole cose che incontri tutti i giorni per strada.Non c'è niente da fare, arrivi a un certo punto in cui e mo mi sono un po' stufata pure io.
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