La domanda del giorno è: fino a che punto siamo, sono in grado di reggere, fino a quando sarò capace di difendere quello in cui credo nonostante gli altri mi vadano contro? Siamo in un'epoca in cui tira più in mi piace,un pollice in su che tutto il resto.
I non mi piace riferiti a me, alla Pop piccola, a come siamo noi, al nostro rapporto crescono. Siamo a 6, facciamo 6 e mezzo. Non sono pochi.
3 maestre, 2 direttore, 1 pediatra e 1 amica che forse è l'unica che ha messo da parte affetto e stima per dirmi in faccia come stanno le cose.
Mi verrebbe da dire: quelle lavorano insieme, fanno fronte comune è logico che si spalleggino, i loro commenti, giudizi e quant'altro (tra l'altro ma chi te li ha chiesti?) sono per forza necessariamente gli stessi.
Ma il dubbio un po' mi viene.
I mi piace sono tantissimi, ma forse sono di parte, dettati dal love love che gli interpellati nutrono per me, per noi e forse hanno anche un altro vizio di fondo: si basano sui miei racconti.
Fa fico fare quella che va contro, è molto bohemien, romantico, maledetto. Forse non avrei sennò tutto questo materiale su cui scrivere. L'ispirazione per scrivere, suonare, creare nasce sempre da grandi emozioni, sentimenti, travagli interiori. Difficile che esca qualcosa di buono se uno ha una vita molto lineare, tranquilla e in definitiva duepalle.
Ma il dubbio un po' mi viene e se fossi io quella che sta andando contromano anzichè gli altri, questa fila di macchine che vedo procedere verso di me a velocità sostenuta, a fari accesi e che sta crescendo sempre di più??
Ora sono 6 e quando saranno 7, 8, 9...?
Fino a che punto posso arrivare a sostenere la tesi: no sono gli altri a sbagliare, sono loro che non capiscono niente, io, noi andiamo benissimo così?
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