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domenica 19 agosto 2012

Volando sulle punte (intervista possibile)


Questa intervista nasce in vacanza, da un'amichevole chiacchierata fatta su una panchina sul viale sotto gli alberi, mentre sotto di noi il fido carlino Lancillotto pazientemente aspettava.
Il suo padrone, Massi, lo conosco da un sacco di anni, anche se non ci vediamo spesso perchè stiamo in due città diverse ma ho visto alcuni suoi spettacoli e fa parte di un mondo che mi incuriosisce e attira: quello della danza.
E' un'occasione troppo ghiotta da farsi sfuggire quella di chiedergli di vederci per parlarne un po' e lui accetta volentieri.
In passato ogni tanto mi è capitato di fargli qualche domanda, abbiamo assistito anche a degli spettacoli insieme o parlato di cose viste ma mi sono resa conto di non sapere nulla in realtà della sua storia.
Lui è stupito dalla mia richiesta ma ben volentieri inizia a parlare.
Le mie curiosità sono sempre molte, delle volte anche sceme e ingenue, mi chiedo come ha iniziato, da dove gli è venuta la passione, soprattutto in un mondo che è quasi totalmente femminile.
Il pensiero va immediatamente a "Billy Eliott" anche se devo ammettere di aver visto solo il finale del film!
Mi immagino Massi che balla ore e ore da piccolo davanti a uno specchio, magari di nascosto dai genitori, imitando passi visti in tv.
Invece lui mi stupisce, ha iniziato a frequentare danza per seguire un suo amico che ci andava con la sorella. All'inizio era questo l'unico motivo, ci andava quasi controvoglia anche perchè a quel tempo le lezioni erano molto impostate e tradizionali: ore e ore di prove alla sbarra ripetendo le stesse mosse con in sottofondo la musica di un pianoforte dal vivo.
L'insegnante poi ha convinto i genitori a continuare a farlo studiare danza perchè sebbene non si impegnasse particolarmente era molto portato.
Col senno di poi Massi è pentito di non essersi applicato in quei primi anni perchè se lo avesse fatto sarebbe stato ancora più bravo.
Mi spiega che nella danza avere di base alcune caratteristiche fisiche è un dono eccezionale e che le persone che non le hanno per quanto si possano allenare non potranno mai arrivare a certi livelli.

La folgorazione, l'innamoramento per la danza avvenne solo molto dopo, assistendo con i suoi a Roma ad uno spettacolo al Teatro dell'Opera, lì probabilmente capì dove sarebbe potuto arrivare, che ballare è tutt'altro da una sterile e noiosa ripetizione di passi eseguiti davanti allo specchio.
Ci sono colpi di fulmine che ti tramortiscono su due piedi e altri che arrivano più tardi ma ti travolgono ugualmente all'improvviso lasciandoti senza fiato.
La danza è una di quelle passioni che diventano ragione di vita, che ti coinvolgono in ogni momento della giornata, che interessano ogni tua fibra, il rapporto che hai con lei non si chiude a fine lezione, gettando scarpe e indumenti nel borsone e tornando a casa ma ti segue sempre.La danza ha quasi del divino, del soprannaturale, ti consente di fare cose incredibili, di volare quasi, di sfidare i limiti fisici del tuo corpo, di essere altro: interpretare un personaggio storico, un animale, un'emozione, uno stato d'animo...qualsiasi cosa. E' dar vita alla musica, fondersi con essa, impreziosirla.


Quando vado a teatro sono colta da una sorte di sindrome di Stendhal, quando si apre il sipario poi è un momento magico, sento un profumo particolare, misto alla polvere del palcoscenico, non so se si sente davvero o è una mia suggestione, mi piace immaginare che sia polvere di stelle, magia.
Da quel momento cado in trance e vengo catapultata in un altro mondo, in quello che stanno rappresentando, spesso mi accorgo di avere letteralmente la bocca aperta per lo stupore, come un bambino al circo o davanti a un prestigiatore. Una volta mi sono accorta con la coda dell'occhio che qualcuno mi stava osservando, mi giro ed era Nicola Piovani che forse mi guardava mentre, come al solito, boccheggiavo come un tonno rapita dalle sue musiche, chissà magari gli avrà fatto piacere!


Massi quindi dopo essere stato folgorato dalla danza si getta a capofitto nello studio facendone la sua ragione di vita. Si iscrive a Roma all'Accademia e frequenta numerosi corsi e stage, raggiunge un discreto successo, partecipa ad importanti progetti e fa una tournée all'estero che lo porterà a Parigi, in Algeria ed Egitto.
Quando è proprio all'apice della carriera, quando tutto è possibile, come spesso accade, il destino si mette di traverso, sua mamma si ammala gravemente e lui non esita ad abbandonare tutto per starle vicino. Non ci pensa neanche un attimo, la danza è tutto ma la famiglia ancora di più.
Purtroppo la danza soprattutto agli esordi paga pochissimo e senza più l'aiuto economico della famiglia Massi deve provvedere a se stesso.
Per questo decide di lasciare da parte la sua carriera di ballerino per aprire una scuola di danza nel suo paese. All'inizio è scettico, è un puro escamotage per sopravvivere ma ben presto si appassiona al progetto. Anche in questo caso si tratta di innamoramento tardivo ma scopre una grande passione e talento per la coreografia, fa continui corsi per tenersi aggiornato e gli apprezzamenti che riceve da più parti gli fanno capire che ha intrapreso la giusta strada. 
Da quel giorno sono passati circa 20 anni, la sua scuola di danza è cresciuta, si è arricchita anche di altri insegnanti e ora conta più di cento allievi.
Ogni tanto ripensa a quello che sarebbe potuto essere e non è stato, una sorta di "sliding doors", se avesse continuato la sua carriera di ballerino.
Ovviamente non potremo mai saperlo.
Ma basta vedere quello che c'è oggi: c'è una scuola di danza in un piccolissimo paese della provincia di Teramo che si è creata un proprio spazio, autonomo, che si è distinta, che tenta di fare una danza diversa dalle altre scuole, non rigidamente classica ma aperta a nuove suggestioni e sperimentazioni, che fa un saggio di fine anno che non è semplicemente una passerella degli allievi ma uno spettacolo vero e proprio, atteso e applaudito. All'inizio si teneva nella piazza del paese e ora da qualche anno nel teatro di Teramo che permette soluzioni scenografiche di tutt'altro livello.

Le noiose lezioni dell'infanzia di Massi per fortuna sono solo un lontano ricordo, ora si fanno approcciare i bambini alla danza proponendogli dei giochi, degli esercizi simpatici.

La danza è una filosofia di vita, è disciplina, sacrificio, anche economico, è uno degli sport più costosi, è rinuncia.
Mi chiedo quanto questi valori suonino oggi anacronistici e cozzino con quello che vediamo intorno a noi ma per fortuna praticando questo sport c'è la possibilità di credere ancora in qualcosa di positivo, di avere un insegnamento, un'indicazione che vada oltre manie di esibizionismo con cui i genitori troppo spesso iscrivono i figli ai questi corsi o per compensare frustrazioni personali.
Gli chiedo cosa ne pensa dei reality che trattano di danza, lui ammette che indubbiamente hanno portato molti giovani ad avvicinarsi alla danza ma spesso in modo superficiale, sono ansiosi di raggiungere presto dei risultati e si sono iscritti perchè vogliono fare le cose che fanno quelli di "Amici".
Poi mi racconta dei corsi di balli latino-americani per bambini che si tengono in giro e  sono veramente assurdi, con piccoli ballerini conciati da adulti con tanto di trucco e tacchi alti!


La citazione di "Fame" è d'obbligo: "Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama, ma queste cose costano ed è esattamente qui che si incomincia a pagare, col sudore".
Mi chiedo quanto sia cambiato il mondo della danza nel tempo ma nello stesso modo come sia sostanzialmente rimasto uguale e mi dispiace che in tempo di crisi i tagli vengano fatti in modo spregiudicato nel settore dello spettacolo, delle arti. Si cerca di limitare i danni nel "panem" ma si gambizza il "circenses", di salvaguardare le necessità, i bisogni primari a scapito dei sogni, delle emozioni magari non pensando che anche i settori di intrattenimento e cosiddetti leggeri creano posti di lavoro e giri di denaro e che una popolazione che smette di sognare o di interessarsi alla cultura è già clinicamente morta.

Curioso come la danza, improntata da sempre sull'impegno, la determinazione e sul basarsi esclusivamente sulle proprie forze suoni oggi stranamente demodè ma che ti permette studiandola, lavorandoci su, di coronare il sogno di una vita e volare giusto un passo sotto le stelle.

http://www.centrocoreografico.it











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