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martedì 26 maggio 2020

40ena (17°parte)


Stavo pensando che non ha più molto senso intitolare i post "40ena" perchè ormai quella drastica sembra essere finita; abbiamo ripreso ad uscire, certo non è che possiamo fare ancora tutto tutto quello che ci va ma per tornare alla cosiddetta vita di prima chissà ancora quanto dovremo aspettare.

In questi giorni della fase 2 e mezzo per un paio di volte abbiamo addirittura varcato le colonne d'Ercole del ponte delle Valli e con l'automobile che non usavamo da 2 mesi siamo andati a trovare i nonni dall'altra parte di Roma. Solo l'idea dava un leggero mal di testa e senso di euforia, nel tragitto osservi tutto con occhi nuovi e ti rendi conto di quante piccole e semplici cose uno dava per scontato.

Questa perla, insieme a tante altre che mi appresto a snocciolare, è uno dei regali inaspettati che ci ha fatto questa 40ena, ci resti di insegnamento per il futuro: mai rimandare se è possibile farlo ora, godere appieno di quello che si ha, non rinunciare alle cose, vivi ogni giorno come fosse l'ultimo e non avere rimpianti, di doman non v'è certezza chi vuol essere lieto sia...

Nella nuovissima fase 2 e tre quarti addirittura siamo andati al mare e abbiamo passato due notti fuori. La gioia era incontenibile, finalmente liberi, si parte! Dopo mesi a fissare il palazzo di fronte con le vite dei dirimpettai rinchiusi nei loro appartamenti, con il triangolo celeste del cielo che ti fissa in alto a sinistra, cercando di inseguire i raggi del sole spostandoti sul balcone...finalmente si cambia vista e abbiamo mare, sole, vento!!!

La prima notte siamo scesi in spiaggia a fare una passeggiata, che voglia di risentire la sabbia sotto i piedi, lo sciabordio delle onde, il profumo di mare.

E la mattina dopo mi sono svegliata presto per vedere l'alba e poi sono andata a camminare, che bello girare per i marciapiedi silenziosi con i propri pensieri, incontrando solo sparuti camminatori o corridori e senza neanche la fatica di incrociare i loro sguardi, tanto qui non conosco nessuno.

Nel tragitto di ritorno sono passata dalla spiaggia e l'ultimo momento l'ho dedicato a stare seduta con la schiena poggiata alla staccionata e il sole in fronte.


Quando andiamo a Gaeta andiamo sempre in spiaggia in qualsiasi giorno dell'anno, le Pop spesso a febbraio-marzo fanno il primo veloce bagno, quest'anno abbiamo dovuto aspettare fine maggio! C'era un po' di gente alcuni vestiti, altri con la mascherina e tutti commentavano: mamma mia quanta gente.
Anche qui le regole non sono chiare, si può stare in spiaggia per fare attività fisica ma non si può fare il bagno, forse non ci si può sdraiare per terra a prendere il sole.
Ho intravisto da lontano gente che frequenta il nostro stabilimento, fa ridere che nonostante sia ancora chiuso, noi clienti abitudinari e fedeli ritorniamo negli stessi posti anno dopo anno come le rondini a primavera.
Non mi sono avvicinata per scambiare due chiacchiere, ognuno è rimasto nel proprio nucleo famigliare.
In generale c'era poca, pochissima gente, considerando che siamo quasi in estate e le giornate sono bellissime; c'è stata una selezione naturale: c'erano solo i residenti e i romani che hanno la seconda casa lì, i campani non si sono potuti muovere per il regio dpcm.


Ancora non si è capito come sarà la stagione in spiaggia, tutti gli stabilimenti hanno iniziato a sistemare la sabbia antistante, nel nostro invece era tutto fermo. Si parla di ombrelloni distanziati, di turni orari, di mascherine...secondo me rimarrà tutto uguale.

I cecchini malpensanti e criticoni hanno trovato una nuova categoria su cui avventarsi, prima erano quelli con i cani, poi i runner, poi chi ha i bambini, poi chi ha o no la mascherina e ora ci sono quelli della movida. Sono annoiata e disgustata da questo odio generalizzato che cerca obiettivi e categorie precise su cui scagliarsi. Anche io vedo tante cose in giro che non condivido e non mi piacciono ma amen ognuno è libero di comportarsi come meglio crede, mi giro dall'altra parte e continuo la mia vita.

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