Fottutissimo facebook....
scorrendo distrattamente il display del cellulare leggo casualmente un messaggio su una bacheca: A. ci ha lasciati per sempre...
Inizialmente non capisco, mi chiedo se sia realmente l'A. che conosco.
Poi comincio a fare mille pensieri, chissà come mai non riesco ad associare la fine di una giovane vita legata ad una malattia nè ad un incidente. Escludo tutto questo e chiedo agli amici che conosco scrivendo angosciata:"Ma che è successo?".
Il pensiero va ad una spensierata estate di mille anni fa, una vacanza al mare in campeggio, due amiche o forse eravamo di più ma ne ricordo solo una in particolare, la pelle cotta dal sole, sale sui capelli e sabbia ovunque; il budget disponibile ridotto al minimo, andavamo a cena fuori solo una sera, per il resto ce la cavavamo con pomodori e mais o tonno tanto per variare. Eppure ci sentivamo padrone del mondo, grandi, indipendenti, in giro con la macchina con la radio a batteria sulle ginocchia e i capelli al vento.
Ci siamo conosciuti per caso, passeggiando avanti e indietro sul corso del paese. Ricordo come ci guardavi diffidente, come ci tenevi a distanza a noi ragazze della city, come dicevate voi. Eri sempre un po' in disparte ma tutti ti tenevano sempre in grande considerazione. Facevi parte di quel tipo di persone che non alzano la voce, che non si fanno notare ma che se gli stai vicino ti fanno sganasciare dalle risate per le battute e le freddure che fanno a bassa voce. Quei ragazzi che hanno quasi paura a guardarti negli occhi, che se provi a metterli in mezzo si scherniscono e tornano un passo dietro agli altri. Un tipo con le sue stranezze, con le sue manie, con le sue fisse. Alcune non l'ho mai capite: il passatempo di leggere il giornale la domenica mattina in macchina parcheggiata in riva al mare. Un amico leale, sincero, fedele, un fratello, sempre presente ma sempre un po' in disparte, defilato, in un angolo, nel quale avresti voluto circondarlo con un abbraccio per il suo modo di essere discreto, puro e vero, in sostanza fino in fondo se stesso a dispetto degli altri.
Ci siamo rivisti qualche volta negli anni, tu facevi quasi finta di non vedermi appellandomi con un:"Ecco la romana". Sempre uguale a te stesso, semplice, discreto. Forse delle volte non sempre a tuo agio in mezzo agli altri e alle situazioni, forse per questo non hai partecipato al pranzo di nozze del tuo amico di sempre.
Chissà se allo stesso modo te ne sei andato davvero in punta di piedi.
Nove mesi di un male ai polmoni ti hanno portato via.
Ciao Bombito mas.
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