pubbli larga

martedì 16 aprile 2013

Un assaggio di scuola materna

La Pop nella sua (breve) carriera scolastica ha già cambiato scuola una volta l'anno, ha fatto quindi già due inserimenti abbastanza patiti, più da me che da lei spero.
E il prossimo anno cambierà di nuovo perchè inizierà la materna, ah già non si chiama più così ma scuola dell'infanzia.

In questi due anni di esperienza ho imparato che la mamma avrà sempre qualcosa da ridire sulla scuola e sul personale, sarà sempre un briciolo scontenta perchè nessuna scuola sarà mai come la propria casa e nessuna maestra sarà mai come la mamma, e ce mancherebbe aggiungerei!

Lei è andata un anno al nido privato e uno al comunale, di ognuno ho trovato pregi e difetti, uscendone mediocremente soddisfatta. Dove uno peccava, l'altro eccelleva e viceversa. La cosa positiva, e forse l'unica che davvero conta è che lei alla fine andava molto volentieri sia all'uno che all'altro.
Non erano il nido che sognavo con grandi spazi e giardino intorno, alla fine si trattava sempre di appartamenti al piano terra adattati ad asilo nido, con un cortile piccolo e circondato da palazzoni. Di buono c'è che si è trattato sempre di piccole strutture con pochi bimbi per sezione.

Il prossimo anno quindi inizieremo una nuova avventura.
Dai racconti che mi fanno le amiche che già hanno iniziato c'è da mettersi le mani nei capelli.
Episodi quasi di nonnismo, bimbi che arrivano a fine giornata nevrotici perchè non li fanno dormire...
Mi avvicino quasi con timore a questa nuova realtà.
Già il metodo di iscrizioni è totalmente diverso. Per il nido si andava al municipio o adesso si fa onlinessssssss mentre per la materna si dà il modulo alla direttrice (o onlinessssssss mi dicono).
Incozzo con la prima assurdità...ma ti pare con tutto quella che ha da fare un direttore ora si deve mettere a ricevere, previo appuntamento i millemilia genitori che devono fare iscrizione, controllare le domande, archiviarle ecc.??
Perchè non farlo con una segretaria o al municipio o vivaddio onlinesssss??!

La mia scelta è indecisa fra due scuole, entrambi vicino casa. Il mio sogno: finalmente andare a piedi a portare la Pop.
Così a vederle da fuori me ne piace più una: è ristrutturata di recente, è in mattoni, dalle ampie finestre si vedono aule con giochi, di fronte c'è uno spazio aperto, c'è un giardino intorno.
Un giorno di settembre provo a citofonare per chiedere se è possibile vederla dentro e mi risponde una bidella con la sigaretta in mano "Ah signò è presto se riaffacci a gennaio" vorrei risponderle a tono "No, sa è che avrei una discreta panza e a gennaio sgravo...".

Poco prima del parto vengono aperte le iscrizioni, prendo appuntamento con tutte e due le scuole.
Per prima visito l'altra, quella che non mi piaceva.
Vista da fuori fa abbastanza schifo, c'è un corridoio a tubo, tipo quelli degli aeroporti per far andare le persone sugli aerei, ma di plexiglass. Capisco l'esigenza di proteggersi dagli eventi atmosferici ma fa davvero schifo.
Arrivata dentro mi coglie la mestizia e la tristezza.
D'un tratto colgo lo sfacelo della scuola italiana, lo sbando, il "la mia scuola è sgarrupata, mi sento anche io un po' sgarrupato". L'abbandono lì dove ci vorrebbe davvero poco per dare una sistemata: muri scrostati, banchi rotti.
All'entrata nessuno mi ferma, mi chiede cosa voglio, chi sono e siamo in pieno orario scolastico. La parte di me apprensiva vorrebbe insorgere: ma le stragi americane nelle scuole non vi hanno insegnato nulla??!
Giro indisturbata per la scuola: dei bambini mangiano in mensa: tovaglia di carta, un gran casino...mi fa tristezza, non vedo niente di surreale, di strano ma mi fa tristezza che ci posso fare?
Vedo bimbi andare in bagno da soli, intravedo bimbe con le mutandine alle caviglie che hanno fatto pipì e girano per il bagno. La parte apprensiva di me ha già fatto un esposto alla corte marziale.
Vedo bidelle, no anzi ora non si chiamano così ma personale ausiliario, poco cambia....chiacchierare fra loro. Sono svariati anni che non ne avvicinavo una ma le argomentazioni di cui parlano sono sempre le stesse ovvero quando prendersi giorni di malattia in maniera strategica. Poi hanno sempre freddo, tengono vicino alle gambe una stufetta elettrica. Non vedo però riviste di gossip o cruciverba nè i lavori a maglia...forse ora hanno lo smartphone e fanno il sudoku con quello! Onlinesssssss ovviamente.
La direttrice non è ancora arrivata...e te pare? Ok aspetto.
Dopo un po' sento una voce urlare giuliva tipo Wanda Osiris "Bonjourrrrr a tout le mondeeeeeee!!" Oh my god...fa che non sia lei-fa che non sia lei. Ok è lei: perfetto, pure la direttrice invasata!

I miei grandi crucci relativi alla scuola materna sono due: le classi miste ovvero con bambini dai 3 ai 5 anni insieme, soprattutto perchè la Pop sarà fra i più piccoli e poi il fatto che non fanno dormire.
Alla prima problematica tanti dicono che in realtà è un aspetto positivo perchè così i bambini si confrontano ed apprendono dai più grandi.
Il secondo aspetto mi fa grande tristezza. La sacra pennica pomeridiana è abolita...non per ragioni psico-pedagogiche ma per mancanza di spazio e personale adatto all'uopo.
Ne parlo con la direttrice, per me due anni di differenza sono tantissimi ma lei mi rassicura che lì fanno classi divise per età. Riguardo il secondo aspetto lei vede il lato pratico "Meglio così dormono prima la sera!".
Ma non si diceva che fare il riposino fa tanto bene ai bambini?
So di bimbi che se proprio crollano dal sonno possono poggiarsi un po' sui banchi e riposare.
Lo racconto alla mia amica finlandese che inorridita mi fa:"Banchi? Perchè da voi alla materna si usano già i banchi? Da noi fino ai 7 anni del bambino la scuola significa gioco quindi non esistono i banchi". Questa sua dichiarazione ovviamente mi getta nello sconforto e mi fa sentire madre-degenere-ma-in-che schifo di posto fai crescere le tue figlie?
Dopo un po' che parlo con la direttrice scopro che non è affatto male, il suo studio è pieno ovunque di foto e disegni di gatti e da felinomana quale sono posso solo che aspettarmi cose positive.
Le svelo addirittura le mie carte confidandole che in realtà la mia scelta propenderebbe per l'altra scuola. Lei a sua volta mi svela che è anche la direttrice dell'altra scuola: scoopssss.
Me ne parla male: i locali non sono nati per ospitare una scuola materna ma sono stati riadattati, le aule sono piccole, al seminterrato e non ultimo lei soffre di sinusite e lì c'è un sacco di umidità. Una conoscente occasionale che era stata a visitarla mi ribadisce che non è affatto bella mentre trova vincente la scelta dell'altra scuola. Pensa te! A me invece faceva schifo solo a vederla!!!
Alla fine compilo la domanda per la scuola che ho visitato, senza grande entusiasmo, coinvolta più dall'entusiasmo della direttrice che nonostante i pochi mezzi a disposizione mi sembra che comunque ci provi a cambiare le cose.
Alcuni criteri per l'assegnazione dei punti per la graduatoria sono assurdi tipo se il bambino ha frequentato un nido comunale, perchè penalizzare nuovamente chi non era entrato nelle liste del comune??

Quello che non mi piace della materna è che vogliono che i bimbi si comportino già da "grandi", autonomi, il rapporto numerico maestre-alunni è da ridere. Forse lo capirei l'ultimo anno in vista delle elementari ma il primo quando alcuni neanche hanno tre anni è una forzatura  assurda passare dal nido nonostante tutto ovattato, dove sono coccolati, seguiti ecc al mondo dei grandi. Non si potrebbe fare una via di mezzo, una zona di transizione? Così come al nido c'è la divisione in sezioni in base al'età lo stesso dovrebbe avvenire alla materna con programmi, disposizioni, orari specifici. Perchè farli diventare grandi, adulti prima del tempo??





Nessun commento:

Posta un commento