Se fosse possibile chiederei di spostare la data del mio compleanno in modo da non farla coincidere con l'inserimento al nido della Pop.
Perchè quel giorno pensi che sarà diverso, che ci sarà un regalo speciale anche in questo senso, che vada meglio e invece va come gli altri giorni, forse anche peggio perchè hai una aspettativa maggiore.
Diceeee "E' più complicato perchè è molto legata a te", graziearca a chi deve essere legata? All'idraulico?! Come dice filosoficamente una mia amica dopo essermela tenuta 9 mesi e poi cacata ci mancherebbe!
Io lo ammetto: a me l'inserimento mi devasta, sia psicologicamente che fisicamente.
Che poi se penso all'eventualità se dovessi applicarlo a me stessa non so quale sia la scelta migliore.
Mettiamo che uno debba cambiare lavoro e ti dicano: allora oggi fai mezz'ora, poi a crescere ogni giorno mezz'ora in più...nooo per come sono fatta io meglio iniziare tutto insieme, come?? Ma io non ho un anno? Ah già è vero.
Sono una sostenitrice del nido e mi fanno ridere i nonni del parco che l'anno scorso mi compativano "Uh poverina come mai così piccola la mandi al nido? Non ha i nonni?". Avrei tanto voluto ribattere che i nonni per l'educazione di un nipote possono essere devastanti come una bomba ad idrogeno. Ci devono stare nella sua vita ma non 8 ore.
Poi odio questo pietismo "Così piccola...poverina" l'anno scorso aveva 10 mesi quando iniziò, in teoria si può andare al nido già a 3 mesi.
Narra la leggenda che io ci andai a quell'età, o forse anche prima, e mia madre girava con me in culla perchè nessuno voleva prendermi così piccola.
Erano altri tempi, non c'era l'inserimento, i bambini si potevano riprendere solo ad un certo orario e non a fasce come funziona ora e da bere ci davano il latte della centrale diluito con l'acqua.
Eppure siamo cresciuti, apparentemente, senza traumi.
Quest'anno la Pop è stata presa al comunale. Si è aperto un dilemma: continuare col privato per un altro anno dove si trova bene (lei, io un po' meno) o cambiare scuola?
Ho deciso di cambiare perchè credo che i bambini debbano andare al comunale, se poi non vengono presi si ripiega sul privato o idem se uno vuole fargli fare quei corsi con 30 lingue e mille specializzazioni.
Ho deciso di cambiare perchè tanto l'anno prossimo dovrà fare di nuovo un inserimento per la materna e perchè tanto basta che al nido vecchio sia cambiata la maestra e sarebbe necessario pure in quel caso un nuovo ambientamento. E poi perchè indietro facevo sempre in tempo a tornare.
La nuova struttura mi piace molto. Agli incontri preliminari non mi hanno fatto un questionario di domande, ma come alla maturità mi hanno chiesto "Mi parli della Pop".
Io venivo da un periodo rognoso e la prima tentazione è stata quella di dire con un ghigno satanico "Ah e mo' so' cazzi vostra", come si fa a descrivere la propria figlia? Come si fa ad essere obiettivi? Si rischia di sminuire o di esaltare descrivendola come un fenomeno. Chi è che dice "Eh si effettivamente mio figlio è un cacacazzi da niente.."!?
Bè in un modo o nell'altro ci sono riuscita e li ho rintortoniti per un'ora.
Loro molto dolci, gentili, accompagnavano le mie descrizioni della Pop con gridolini di entusiasmo e di "Uh che carina".
La struttura non è quella che sognavo, a me piacerebbe un edificio con un giardino grande ma al momento pare non essere possibile e ci accontentiamo di un pianterreno nel quartiere a più alta densità di popolazione e traffico dove il sole si affaccia tra i palazzoni mezz'ora al giorno. Va bè vorrà dire che il sole glielo farò vedere io al parco!
Deve solo passare questo periodo di transizione e poi la Pop sarà felice e allegra di andare al nido, ci entrerà quasi senza salutarci (e ci resterò male) e il weekend avrò sempre il sospetto che al nido si diverta più che con noi (e ci resterò malissimo).
Per ora abbiamo avuto due giorni in cui mi è stata attaccate alle gonne nel vero senso della parola, ha tentato più volte la fuga prendendo la porta principale, si accasciava facendo prendere ai muscoli la consistenza di una medusa e fingendo svenimenti a ripetizione e per fortuna che non è il primo anno di nido e che ha fatto solo un mese di stacco!!
Ma si è anche guardata languidamente con un bimbo che giocava in cortile, divisi da una porta a vetri, forse hanno già programmato la grande fuga con matrimonio a Las Vegas.
E oggi è andata decisamente meglio.
Sono contenta che fra tanti giochi a disposizione abbia scelto i libri e che sia stata più buona di quei bambini che all'apparenza i primi giorni hanno fatto gli smargiassi e ora risentivano del distacco.
L'anno scorso l'inserimento è stato tosto, lei era nel periodo peggiore, quello dell'ansia da separazione, gli 8-10 mesi in cui capiscono che sono un'entità distinta dalla mamma per cui appena lei si allontana, anche solo per andare in bagno, è una tragedia.
E' stato l'inserimento più lungo della storia, forse è durato tre settimane o un mese, non ricordo, ho rimosso.
So solo che era devastante la sensazione di separarmi da lei, sapere che piangeva, più volte ho avuto la tentazione di mollare "Ma chi ce lo fa fare?" ma poi per fortuna abbiamo tenuto duro.
Così come è stato brutto sentirle per la prima volta addosso l'odore di un estraneo e stare dopo tanto tempo in casa senza si lei, per cui il ritorno al lavoro è stata una benedizione.
Poche volte ho ceduto alla tentazione di origliare fuori dal nido cercando di riconoscere il suo pianto ma poi ho desistito, è inutile, fa inutilmente male.
Tanto quella fase va comunque attraversata.
Bisogna dare fiducia a lei e alle maestre e avere pazienza e serenità: pare facile...
Sono una sostenitrice del nido e mi fanno ridere i nonni del parco che l'anno scorso mi compativano "Uh poverina come mai così piccola la mandi al nido? Non ha i nonni?". Avrei tanto voluto ribattere che i nonni per l'educazione di un nipote possono essere devastanti come una bomba ad idrogeno. Ci devono stare nella sua vita ma non 8 ore.
Poi odio questo pietismo "Così piccola...poverina" l'anno scorso aveva 10 mesi quando iniziò, in teoria si può andare al nido già a 3 mesi.
Narra la leggenda che io ci andai a quell'età, o forse anche prima, e mia madre girava con me in culla perchè nessuno voleva prendermi così piccola.
Erano altri tempi, non c'era l'inserimento, i bambini si potevano riprendere solo ad un certo orario e non a fasce come funziona ora e da bere ci davano il latte della centrale diluito con l'acqua.
Eppure siamo cresciuti, apparentemente, senza traumi.
Quest'anno la Pop è stata presa al comunale. Si è aperto un dilemma: continuare col privato per un altro anno dove si trova bene (lei, io un po' meno) o cambiare scuola?
Ho deciso di cambiare perchè credo che i bambini debbano andare al comunale, se poi non vengono presi si ripiega sul privato o idem se uno vuole fargli fare quei corsi con 30 lingue e mille specializzazioni.
Ho deciso di cambiare perchè tanto l'anno prossimo dovrà fare di nuovo un inserimento per la materna e perchè tanto basta che al nido vecchio sia cambiata la maestra e sarebbe necessario pure in quel caso un nuovo ambientamento. E poi perchè indietro facevo sempre in tempo a tornare.
La nuova struttura mi piace molto. Agli incontri preliminari non mi hanno fatto un questionario di domande, ma come alla maturità mi hanno chiesto "Mi parli della Pop".
Io venivo da un periodo rognoso e la prima tentazione è stata quella di dire con un ghigno satanico "Ah e mo' so' cazzi vostra", come si fa a descrivere la propria figlia? Come si fa ad essere obiettivi? Si rischia di sminuire o di esaltare descrivendola come un fenomeno. Chi è che dice "Eh si effettivamente mio figlio è un cacacazzi da niente.."!?
Bè in un modo o nell'altro ci sono riuscita e li ho rintortoniti per un'ora.
Loro molto dolci, gentili, accompagnavano le mie descrizioni della Pop con gridolini di entusiasmo e di "Uh che carina".
La struttura non è quella che sognavo, a me piacerebbe un edificio con un giardino grande ma al momento pare non essere possibile e ci accontentiamo di un pianterreno nel quartiere a più alta densità di popolazione e traffico dove il sole si affaccia tra i palazzoni mezz'ora al giorno. Va bè vorrà dire che il sole glielo farò vedere io al parco!
Deve solo passare questo periodo di transizione e poi la Pop sarà felice e allegra di andare al nido, ci entrerà quasi senza salutarci (e ci resterò male) e il weekend avrò sempre il sospetto che al nido si diverta più che con noi (e ci resterò malissimo).
Per ora abbiamo avuto due giorni in cui mi è stata attaccate alle gonne nel vero senso della parola, ha tentato più volte la fuga prendendo la porta principale, si accasciava facendo prendere ai muscoli la consistenza di una medusa e fingendo svenimenti a ripetizione e per fortuna che non è il primo anno di nido e che ha fatto solo un mese di stacco!!
Ma si è anche guardata languidamente con un bimbo che giocava in cortile, divisi da una porta a vetri, forse hanno già programmato la grande fuga con matrimonio a Las Vegas.
E oggi è andata decisamente meglio.
Sono contenta che fra tanti giochi a disposizione abbia scelto i libri e che sia stata più buona di quei bambini che all'apparenza i primi giorni hanno fatto gli smargiassi e ora risentivano del distacco.
L'anno scorso l'inserimento è stato tosto, lei era nel periodo peggiore, quello dell'ansia da separazione, gli 8-10 mesi in cui capiscono che sono un'entità distinta dalla mamma per cui appena lei si allontana, anche solo per andare in bagno, è una tragedia.
E' stato l'inserimento più lungo della storia, forse è durato tre settimane o un mese, non ricordo, ho rimosso.
So solo che era devastante la sensazione di separarmi da lei, sapere che piangeva, più volte ho avuto la tentazione di mollare "Ma chi ce lo fa fare?" ma poi per fortuna abbiamo tenuto duro.
Così come è stato brutto sentirle per la prima volta addosso l'odore di un estraneo e stare dopo tanto tempo in casa senza si lei, per cui il ritorno al lavoro è stata una benedizione.
Poche volte ho ceduto alla tentazione di origliare fuori dal nido cercando di riconoscere il suo pianto ma poi ho desistito, è inutile, fa inutilmente male.
Tanto quella fase va comunque attraversata.
Bisogna dare fiducia a lei e alle maestre e avere pazienza e serenità: pare facile...
"è stato bruttissimo sentirle per la prima volta addosso l'odore di un estraneo" mi sono ricordata di questa prima sensazione legata alla separazione. La maestra di C. tra l'altro, aveva anche un profumo dolciastro che durava ore ore. L'unico rimedio era lavarla immediatamente...che fastidio!
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