Delle volte i ricordi si manifestano con odori o sapori, spesso è l'unica cosa che ci rimane di una persona, basta risentirli per suscitare una valanga di emozioni.
Il più delle volte sono sapori difficili da ritrovare, forse è giusto che sia così, magari ti vengono a trovare all'improvviso quando non te lo aspetti: un odore di sugo che viene da una finestra aperta in un vicolo, un boccone assaporato lentamente...
Eppure riescono a colpirti e ad emozionarti in un istante più di mille foto o ricordi.
Proust con la sua medeline non si è inventato nulla di nuovo, era già tutto lì.
Alla mensa della scuola ci davano un riso in bianco semplice, scondito, niente di che eppure per me significa infanzia, spensieratezza; non l'ho più ritrovato.
Mia nonna per me significa pasta al sugo con la salsiccia o con gli involtini di carne o gli gnocchi fatti in casa, quelli che faceva lei e mi permetteva di ficcarci dentro un dito per fare il buco e io di nascosto mi mangiavo crudi.
E come odore mi ricorda il borotalco che spargeva nelle calze prima di indossarle, ormai questo prodotto non si usa più, gesti e sapori dimenticati.
Basta sentire un sapore, mangiare un cibo per associarlo a una particolare persona.
Cucinare non è solo un atto pratico ma un gesto d'amore per chi poi mangerà i nostri piatti.
Una cosa che mi ha sempre incuriosito della famiglia di mm è nella loro tradizione culinaria la presenza di piatti dai nomi impronunciabili e dai sapori decisi.
La nonna cucina più che altro piatti dal sapore mediterraneo, il nonno invece slavo e mittleeuropeo. Il connubio è riuscitissimo, sono cuochi eccezionali e da cui non poteva discendere che un Buddy Disastro di prim'ordine!
Questa estate abbiamo trascorso un mese con loro e ho usato biecamente la scusa di realizzare questo post per farci deliziare di tutti i loro piatti più riusciti.
Io non ricordo mai come si chiamano, al massimo riesco a ricordarmi la sillaba iniziale e poi bofonchio il resto.
Pljeskavica: carne macinata, zucchine, carote, cipolle... praticamente un piatto unico.
Cevapcici: sono delle polpettine di carne.
Insalata russa: a me in genere non piace molto ma quella del nonno è buonissima e leggera con la maionese fatta da lui piselli, carote, patate, gamberi...
Cozze gratinate nella conchiglia delle capesante con pangrattato, aglio, prezzemolo e vino bianco
Perchè spesso quando sei costretto ad abbandonare in fretta e furia la tua terra, come successe a mi' socero a Fiume, l'unico legame che ti resta con essa sono le tradizioni oltre ai ricordi. Una semplice ricetta di cucina è un modo per condividere il passato con i tuoi cari e di farlo conoscere anche alle nuove generazioni, riproporlo a centinaia di chilometri da quello che hai lasciato ti permette di mantenerne vivo il ricordo, di rammentarti chi sei e le tue origini che magari altri hanno tentato di alterare o cancellare.
Non sono semplicemente piatti da mangiare in compagnia e allegria ma sono tradizioni da mantenere vive più che mai, da tramandare ai piccoli come patrimonio di famiglia e bagaglio culturale e per ricordare che storia hanno avuto i tuoi avi, e quindi i tuoi geni, per arrivare fino a te e che quello che sei oggi lo devi anche a loro.
Dedico questo post a chi tempo fa mi disse "Ecco ora ti manca solo un post di ricette" e a chi all'ora di pranzo tappezza Fb di foto di piatti golosissimi!!!